4 domande a Settore Crociato Parma
1. Siete favorevoli o contrari allo stadio di proprietà delle società di calcio?
Innanzitutto, grazie per averci interpellato chiedendoci il nostro pensiero, seppur Settore Crociato, teniamo a sottolinearlo ancora una volta (non fa mai male ricordarlo), non sia un gruppo organizzato della tifoseria del Parma Calcio. Come principio siamo contrari agli stadi di proprietà, in particolare per realtà medio-piccole come la nostra. Il Parma Calcio, oltretutto, avendo un contratto di gestione dello stadio ‘Ennio Tardini’ fino al 2031 con il Comune di Parma, proprietario dell’immobile, crediamo abbia ampie possibilità di muoversi creandovi all’interno attività da cui trarre risorse. Insomma, a livello locale, parmigiano, non pensiamo ci sia un’urgente esigenza del nostro ‘club’ di diventare ‘padrone dello stadio’.
2. Lo stadio di proprietà per essere competitivi?
Riteniamo giusto che le società di calcio traggano risorse, per finanziarsi, non solo dai capitali dei loro proprietari, dai diritti televisivi, dagli abbonamenti o, per quello che incide sui bilanci, dalla vendita dei singoli titoli di ingresso alle partite. E’ comprensibile che si attinga da altre nuove fonti. Se queste saranno individuate in nuove attività commerciali all’interno dello stadio, auspichiamo non sfocino nella mera speculazione, siano ancorate alle tradizioni di ‘club’ e città, siano aggregative per la Comunità della tifoseria. Un sistema in cui i sostenitori, non spremuti, ma coinvolti con partecipazione e passione, si sentano davvero, con piccoli contributi, proprietari non più solo ideali del sodalizio sportivo di loro riferimento. Una configurazione che non necessariamente deve discendere dallo stadio di proprietà. Anzi, dovrebbe prescinderne. Se, invece, così non fosse, se i poteri politici e del calcio introdurranno questa condizione (la privatizzazione degli impianti per il calcio), reputiamo che la legge debba imporre una rigida regolamentazione, con vincoli che tutelino i tifosi e il tifo popolare, limitando l’azione affaristica dei ‘club’, affinché non si scada nello sfruttamento commerciale fine a se stesso delle strutture, circoscrivendosi all’essenzialità della sopravvivenza e del miglioramento competitivo delle società sportive. Quando, quattro anni fa, indicammo il modello tedesco, oggi proposto anche da alcuni dirigenti e da qualche amministratore, come esempio da osservare ed, eventualmente, imitare ci riferivamo all’atteggiamento che si è tenuto e alla filosofia a cui ci si è ispirati, in Germania, nei confronti dei tifosi, quando si è trattato di ristrutturare gli stadi o di costruirne nuovi. Sono stati a tutti gli effetti comunitari, facendoli partecipare, anche a livello istituzionale, nella fase di elaborazione e di progettazione, chiedendo loro consigli e suggerimenti, accettandoli, come per esempio la possibilità di stare in piedi e non seduti nelle Curve, nei settori più popolari, quelli dove il tifo è maggiore e più caloroso, o come e dove poter attaccare senza problemi bandiere e striscioni
3. Ancora si discute sulla possibilità di dislocare il Tardini in periferia voi che dite?
Siamo da sempre contrari allo spostamento dello stadio ‘Ennio Tardini’. Siamo stati i primi in assoluto, già sei anni fa, a denunciarne le velleità di trasloco da parte di alcuni amministratori e imprenditori parmigiani, monitorando l’evoluzione delle loro intenzioni, a scopo informativo, a servizio della Comunità Crociata. Secondo noi la sua centralità urbana è la principale peculiarità che lo caratterizza in riferimento anche alle due maggiori problematiche sollevate da chi lo vuole dislocare, riguardanti il traffico (un impianto a ridosso della tangenziale, per esempio, provoca code in fase di afflusso e deflusso del pubblico, molto più congestionanti la viabilità di una struttura da raggiungere con bus navetta collegati a parcheggi situati in ogni porta della città o in bicicletta) e la sicurezza, il giorno della partita, nel Quartiere Cittadella, la quale dipende molto da come la si organizza. Anzi, a proposito, crediamo che la presenza del ‘Tardini’ qualifichi questa zona della città e la salvaguardi dal degrado urbano di altre aree cittadine addirittura anche più centrali. Se avversiamo un trasferimento in periferia del nostro stadio, siamo, però, favorevoli a una sua ristrutturazione secondo i principi prima indicati in merito ad attività che producano, con spirito comunitario, risorse per il ‘club’, come potrebbe essere, per esempio, pure la generazione e la vendita di energia pulita attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico, riservando particolare attenzione a spazi aggregativi, al Museo del Parma Calcio costruito dai ricordi e dalle emozioni della sua gente.
4. Dulcis in fundo, la tessera del tifoso
Consideriamo la tessera del tifoso, concepita come strumento per combattere la violenza negli stadi, inutile e superflua, perché, per arginare e annullare questo fenomeno, basterebbe una corretta applicazione della legge da parte delle autorità preposte. Non riteniamo sia lesiva per la tutela della privacy, considerato come i dati personali dei sostenitori di una squadra di calcio e, più in generale, di ogni cittadino, siano già conosciuti in determinati circuiti istituzionali. Non crediamo sia giusto escluderla a chi ha già scontato provvedimenti restrittivi per aver commesso, in un passato remoto o recente, ‘reati da stadio’. La contesteremo, tenendo presente come, non essendo un vero e proprio gruppo organizzato della tifoseria, si abbia poca voce in capitolo, qualora sia anche realmente vincolata e assoggettata, obbligatoriamente, alla sottoscrizione di una carta di credito o a un esercizio speculativo nei confronti dei tifosi.
Settore Crociato, a differenza di un recente passato in Curva Nord, non si ritrova, in occasione delle partite casalinghe del Parma Calcio, unito e compatto, in un luogo specifico dello stadio ‘Ennio Tardini’.
Settore Crociato non organizza, sistematicamente, con una struttura a disposizione della tifoseria, trasferte al seguito della Maglia, pur partecipandovi, con alcuni suoi componenti, in molte occasioni.
Settore Crociato è costituito da sostenitori del Parma Calcio, nati e cresciuti nella Nord (sui cui gradoni certuni di loro ancora oggi si appassionano), i quali supportano le gesta della squadra, nella circostanza delle sue gare interne, indistintamente, da ogni comparto dell’impianto sportivo di piazzale Risorgimento, secondo la volontà, le abitudini e le necessità di ciascuno.
Non siamo in tantissimi, ma ci auguriamo di incontrare altri tifosi che abbiano la voglia di condividere le nostre idee.
Siamo persone le quali amano Maglia e Bandiera Crociate al punto da non volerne disperdere la loro storia, cominciata nel 1913, allestendo iniziative allo scopo.
Come la celebrazione, ogni anno, in dicembre, del Compleanno della compagine per il gioco del pallone che porta il nome della nostra città, coinvolgendo il ‘club’, le istituzioni, tutta la Comunità, ma anche, se possibile, predisponendo proposte esclusivamente rivolte alle giovani generazioni.
Convinti che, come quando si muove un’altalena, più si spinge indietro, maggiormente ci si protrae in avanti. Ricordando il passato, vivendo il presente, per sperare nel futuro.
In questo contesto si inserisce il nostro impegno, dopo averne lanciato l’idea, per la realizzazione, collettiva, partecipata e cooperativa, del progetto del Museo del Parma Calcio costruito dalle emozioni e dai ricordi della sua gente.
Settore Crociato è anche titolare di questo sito Internet, il quale porta il proprio nome.
Pur essendo redatto con l’animo e la passione del tifoso, questo strumento ha, volutamente, un taglio giornalistico (non è escluso che in un prossimo avvenire venga registrato legalmente come testata) e di servizio, interessandosi delle vicende del Parma Calcio e del suo ambiente (non strettamente, per scelta, di quelle di natura tecnica).
Con l’intenzione di approfondire, guidati da spirito costruttivo, cercando di mantenere sobrietà per stile e forma, notizie e aspetti che dagli organi d’informazione istituzionali vengono spesso trattati in superficie.
Daccordo sulla tessera
Sicuramente una posizione giusta in tutte le prospettive.
Domanda a Settore: Tutti i vostri hanno una linea come qui descritta? o Pallini ad esempio no?
senza polemiche
Forza Crociati!!
Va bene, meglio tardi che mai!
Vi proponete a fare inizziative come bandiera crociata, con sucesso. Questo è bello e genuino. Certo che siente un gruppo quindi! e come tale non c'era nulla di male lasciare le vostra opinione sulla Tessera.
Crociato 81 Fidenza
Comincio ad avere dei dubbi sul effettivo danno che porterebbe la Carta del Tifoso. Se non fosse che l'hanno legata ad una carta di credito sarei favorevole.
Emiry
Come mai in un blog monotematico sul tardini chiedete della tessera?
Fazio So
Anche io mi sono posto la stessa domanda. Cosa c'entra la tessera in un blog monotematico su due direttive uniche: no al dislocamento e no alla privatizzazione del Tardini. Comunque le risposte di Settore Crociato sono oneste, senza pregiudizi e strumentalizzazioni. Anche io avrei risposto così.
Bano
par mi le na tota pral cul!
Si la domanda a proposito della tessera sta nel questionario leggermente “fuori”. Ma quando lo composto assieme a Stefano F. abbiamo creduto che una relazione tessera-stadio ci potesse stare. Rispetto ad ogni scelta qualcuno non la farà e avrà lo stadio “quasi” vietato. Non è poi tanto distante il mondo del tifo e lo stadio stesso. Ogni modo le domande sono state fatte e girate ad ogni componente del tifo nostrano. Non è corretto cambiarle strada facendo per non alterare un confronto corretto di chi ci risponde. Come ci hanno gentilmente “cagato” i Boys Parma 1977 anche Settore Crociato ha ritenuto utile l’intervento e di questo ringraziamo. Riconosciamo l’errore e terremo le vostre critiche per migliorare. Grazie
Le buone:
Il blog è ben fatto e non orbita nella logica della contrapposizione che regna nei ripetitivi forum.
….Le cattive;
Bene che lo avete riportato a blog perche da aggregatore di notizie faceva pena.
La domanda “Dulcis in fundo” mi sembra una falsa messa li appositamente per pepare. Non rientra nel contesto e mi sembra una idea filo-ultras … chi mi vuol capire….
Tomas
Privatizzazione no, ma gestione dell'impianto si. Con tutti gli oneri e guadagni. Per non far pesare a tutti i cittadini il costo esagerato dell'ordine pubblico.
alora, i biglietti sono nominali ok? gli abbonamenti si fanno alle persone fisiche… che altre informazioni gli servono a questi qua?
e poi la carta di credito per cosa? e l'istituto bancario lo scegle il tifoso o loro? adesso rispondetemi
Vi ho chiamato e ripeto anche qui;
la domanda della tessera è stata faziosa e poco utile nei topic dedicati allo stadio.
Polemica chiusa per lasciare spazio, come giusto che sia, ai commenti per gli interventi dei Boys e di Settore
ciao
Fazio So
Domanda: Quali vincoli ci sono con i proprietari del terreno( i Tardini), cioè è ancora valida la clausola che in quella zona ci deve stare un impianto sportivo?
Non ci sono più soldi ne per spostarlo ne per restauri…tranquilli!!