SIMONA VITALI TRA IL 97° ED IL NATALE
Le riflessioni sotto l’albero della figlia dell’ala anni ’60 che lo scorso week end aveva partecipato alle celebrazioni del compleanno del Parma
Simona, (nella foto a lato di Franco Saccò, Archimmagine) è figlia di Luciano Vitali, ex ala del Parma Calcio fine anni 60. La conosco dalla scorsa estate avendo collaborato insieme alla realizzazione di comuni progetti, essendo che lei si occupa di pubbliche relazioni ed organizzazione eventi. Lo scorso week end ha partecipato alle celebrazioni del 97° Compleanno del Parma FC, a seguito delle quali ha fatto alcune riflessioni natalizie che ha messo ‘per iscritto’ per stadiotardini.com che volentieri le ospita. (gm)
Mi hanno insegnato che non bisogna smettere di sognare, senza con questo sentirsi deiDon Chisciotte. Chi sogna spesso vuole anche fortemente qualcosa. Dicono che questo sia il segreto del successo nelle cose della vita, piccole o grandi che siano. Ecco, se io penso al Parma Calcio sogno…
… in questo periodo natalizio in cui sogni e desideri abbondano, dicevo che sogno finalmente una squadra unita, coesa e motivata dal calore che solo i suoi tifosi tutti, tutti quanti insieme abbandonando sciocche ed inutili lotte intestine, gli possono infondere. Ma prima di tutto credo sia necessario uno sforzo della dirigenza di maggiore apertura nei confronti della città, in cui possa dimostrarsi finalmente capace di spalancare idealmente non solo i cancelli del Tardini, ma anche la testa e il cuore a una città che ha voglia di avvicinarsi di più e meglio alla sua squadra, facendo quadrato intorno, portandole quel calore che le serva a superare momenti non certo semplici come questo.
Il Parma Calcio ha compiuto 97 anni: applaudo alla bella iniziativa di Settore Crociato, ma non nego di essere rimasta delusa da quel tot di formalità da parte dei relatori all’incontro organizzato per l’occasione. Strategie, strategie…basta proclamare strategie!
C’è qualcosa che urge di essere ricucito: una sorta di strappo, allontanamento, raffreddamento di rapporti fra la società e i parmigiani. Un compleanno deve essere occasione di festa gioiosa, tutti i compleanni sono tali se davvero si respira un’atmosfera festosa. Trovo che il compleanno di sabato scorso, malgrado gli evidenti sforzi e la passione degli organizzatori, sia risultato sottotono.
Dov’era il Presidente in quell’occasione? Dov’erano i giocatori? In quali occasioni la squadra si apre davvero alla città? Come può la città dimostrare di essere vicina alla sua squadra? Chi, per il comparto dirigenziale, si preoccupa di registrare umori, pareri dei tifosi, a volte anche assennati? O magari semplicemente il calore dei sentimenti che all’occorrenza i parmigiani sanno così bene esternare? (…e questi davvero sanno produrre veri e propri miracoli!…). In fondo cos’è una squadra senza il sostegno dei suoi tifosi?
E infine: quale deve essere l’obiettivo di una squadra se non tenere alti il nome, la storia e le radici della città che rappresenta?
Per tanti e svariati motivi può accadere che si vada fuori pista: alla fine le dinamiche della vita ci portano a procedere per tentativi ed errori. Ma l’importante è il dimostrare l’umiltà di saper anche solo ascoltare pareri, opinioni e magari vagliarne qualcuno. E a volte anche convenire su qualcosa, perché fra tante proposte ce ne sarà di certo qualcuna che merita attenzione…
Cosa sogno quindi per il Parma Calcio in questo Natale? Quale desiderio esprimo? Che le parti tutte che gravitano intorno alla squadra (Dirigenza, Boys, Coordinamento Parma Club, Petitot, Settore Crociato e tutti i parmigiani che amano la propria città in tutte le sue espressioni) maturino di essere finalmente più unite negli intenti, avendo a cuore solo dimotivare e sostenere la squadra insieme, in sinergia, e arrivando in questo modo a costruire un sano modello che anche le altre città possano arrivare ad invidiarci,. Che il Natale, la Festa per eccellenza dei valori perduti ma poi ritrovati, porti consiglio. A tutti. Nessuno escluso.
Simona Vitali