AMARCORD / STASERA A BAR SPORT CECI-COLOMBI 35 ANNI DOPO

A Tv Parma l’ennesima puntata dell’eterno derby degli epici radiocronisti, che Gabriele Majo prova ad arbitrare…
Foto in radio 1Visto che nelle prime righe ci deve stare tutto l’essenziale, almeno così recita la famosa regola delle 5 W, in apertura di referto arbitrale dirò subito che (a mio parere) la vittoria nell’eterno derby dei radiocronisti arride a Gian Carlo Ceci, autore indiscusso, con la casacca di Radio Emilia Uno, della prima radiocronaca integrale (Arezzo-Parma, 11.01.1976): se fosse una partita di calcio quel gol varrebbe doppio, non tanto perché segnato in trasferta, quanto per la “lunghezza dell’azione”. Eh sì perché nel particolare regolamento di questa competizione un po’ speciale contano anche i minuti di “diretta” e una intera gara batte, senza ombra di dubbio, gli antecedenti primi sperimentali spezzoni flash dai campi di Giuseppe “Pino” Colombi, che indossava a quei tempi la maglia di Radio Parma, la prima stazione radiofonica libera in Italia. Stasera sul neutro (si fa per dire…) di Tv Parma 35 anni dopo la storica impresa di Gian Carlo, a Bar Sport (kick off ore 20.30) si rigioca: Ceci-Colombi, e i conduttori Giuseppe Milano e Monica Bertini hanno avuto la bontà di chiamarci ad arbitrare…
(continua all’interno, con la documentazione storica raccolta da  G.Majo)

SAM_6327In teoria sarei pure un arbitro un po’ fazioso, perché a quei tempi (1975) il sottoscritto (appena 11enne) militava nei “Pulcini” di Radio Parma, anche se collezionai l’esordio in prima squadra (cioè in diretta, al microfono, al fianco di Luigi Furlotti, oggi l’apprezzato comico Gino del tandem Gino-Dino, l’altro, Dino, è pure un radiofonico di vecchia data, quell’Aldo Musci, che fu proprio Ceci ad indirizzare alla carriera musicale, non appagando il suo gusto come conduttore di programmi sportivi) a settembre di quell’anno dopo che il compianto (mai a sufficienza) direttore Carlo Drapkind ebbe la bontà di scritturarmi il 14.06.1975, dopo che andai a trovarlo per intervistarlo per il mio giornalino L’Eco del Quartiere. In realtà fu lui ad intervistare me (e il mio amico Andrea Novellini, che mi accompagnò negli studi di Via Farnese, 8) per la rubrica Buongiorno Signora, quella mattina condotta da Pia Russo
SAM_0221Ma l’incarico di arbitro va onorato fino in fondo e quindi devo sancire, mio malgrado, la vittoria della squadra avversaria, Radio Emilia, su Radio Parma, perché più di una vittoria Ceci su Colombi, a mio avviso si trattò di un successo di squadra. Il team di cui Ceci era il radiocronista di punta, pur essendo nato 12 mesi dopo quello di Colombi, seppe valorizzare meglio gli sforzi della redazione sportiva, avendo l’intuizione di capire l’importanza della radiocronaca in diretta della partita del Parma. Il successo fu schiacciante dal punto di vista tecnico-organizzativo e pubblicitario. Umberto “Lallo” Cocconcelli, l’attento alle spese editore di Radio Emilia non lesinò fondi per reclamizzare sulle pagine della Gazzetta di Parma la radiocronaca integrale che Gian Carlo avrebbe effettuato quel giorno (l’11.01.1976) da Arezzo. Anzi il battage iniziò anche prima, tant’è che Radio Parma venne poi stimolata a rispondere a propria volta, SAM_0965sullo stesso quotidiano, nello stesso giorno, in una pagina a fianco, con una reclame, che, però, a mio avviso chiude definitivamente la questione, dal momento che si può leggere testualmente: “Alle 14.20 il Budokway Club vi invita all’ascolto di Radio Aperta: “AREZZO-PARMA” Campo Centrale, la partita della squadra crociata nella trasferta toscana. Gli avvenimenti sportivi del parmense minuto per minuto fino alle 16,30 a cura di Giuseppe Colombi, per il coordinamento di Lorenzo Cresci.” La prova documentale (e si sa quanto conti nei dibattimenti) è schiacciante: da una parte (Radio Emilia) si parla di radiocronaca diretta, dall’altra (Radio Parma) di campo principale. La questione è: chi è stato a fare la prima radiocronaca?, ergo è Ceci il primo radiocronista.
Pino Colombi, però, grazie alla primogenitura di Radio Parma rispetto all’avversario, è stato il primo a tentare SAM_0951collegamenti flash a seguito del Parma, dal momento che sempre sulle pagine della Gazzetta di Parma, troviamo menzione (dunque è pure parimenti documentato) della rubrica “Radio Aperta” nel tamburino dei programmi di Radio Parma, fin dalle prime giornate(anche se non proprio dalla prima) del Campionato 1975-76. Ad esempio domenica 28 settembre 1975 per Parma-Riccione, anche se l’orario indicato d’inizio del programma, le 17, rispetto alle 15 del kick off della gara, lascia capire che non ci furono in SAM_0987quella occasione neppure dei flash in diretta durante la partita, e neppure mercoledì 1° ottobre 1975 (quando venne recuperata la gara interna d’esordio con lo Spezia, saltata perché si doveva risolvere il caso iscrizione del Brindisi).
E’, invece, domenica 5 ottobre 1975, (il Parma è impegnato nella trasferta di Olbia) quando Radio Parma annuncia sul suo tamburino Radio Aperta con inizio alle ore 15. Viene solo specificato, però: “collegamenti sportivi del giorno”, senza accennare a particolari dirette dalla Sardegna per il Parma. Eppure, l’anticipato inizio delle trasmissioni in diretta alle 15 anziché più tardi come prima, potrebbe significare qualcosa. E qui dalla prova documentale passo a quella testimoniale, la mia. Come ebbi già modo di raccontare circa un anno fa sulle pagine di www.broadcastitalia.it (la prima audioteca italiana, alla quale mi fregio di collaborare; quel testo, per la parte che SAM_0989riguarda la sfida Ceci-Colombi, lo ricopierò nella documentazione in calcio a questo articolo, oppure cliccare qui per leggerlo tutto) ricordo perfettamente un episodio che, a memoria, collocherei verso l’autunno del 1975, quando Rolando Bersellini, l’elettricista di fiducia di Radio Parma, per la prima volta mise in funzione un captatore telefonico a ventosa con amplificatore esterno, per poter mettere in onda la diretta della partita. Il problema è che non mi ricordo quale, né la data. Però era autunno 1975, su questo non ho dubbi, gli studi erano ancora in Via dei Farnese (pochi mesi dopo traslocammo in Borgo Guasti Santa Cecilia 3), e dinnanzi al captatore telefonico stavano i due microfoni collegati alla Piastra Teac eternamente tutta in registrazione (ovviamente con tasto pausa inserito), rudimentale accorgimento inventato dai tecnici per supplire ad una pecca del mitico mixer Galactron di quei tempi che, almeno nella versione in SAM_0960nostro possesso, non aveva una scheda audio di ingresso microfonico. Radio Emilia, qualche mese dopo, secondo la testimonianza di Ceci (ieri ho realizzato con lui una lunga video-intervista in tre puntate che Vi proporrò nelle prossime ore) sarebbe stata molto più avanti dal punto di vista tecnico, dal momento che il compianto Marcello Pallini (fondatore assieme al già citato Cocconcelli e fratello di Fabrizio, che, soprattutto dopo la sua tragica prematura scomparsa in un incidente stradale nel ’78, avrebbe proseguito nella radiofonia, seguendo le sue orme…) non solo sarebbe stato in Archimmagine-15-DSC_2545grado di collegare i microfoni direttamente al mixer, ma anche la stessa linea telefonica, con una migliore resa della qualità della trasmissione, specie delle partite, che a quei tempi si raccontavano appunto via telefono fisso. I cellulari sarebbero venuti a “salvarci” ben dopo, dal momento che durante il periodo del pionierismo ce ne dovemmo inventare a bizzeffe per poter andare in onda in presa diretta, dai balconi delle case o nascosti chissà dove in tribuna, dal momento che SAM_8751eravamo sostanzialmente dei pirati. Ceci, collaboratore di giornali “stampati” (gli unici a qui tempi riconosciuti dalle società sportive per l’emissione dell’accredito per accesso alla tribuna stampa e recinto spogliatoi) e già giornalista-pubblicista, aveva meno difficoltà ad entrare in tribuna stampa rispetto ad altri. In più, essendo figlio di un dipendente della Timo (poi Sip, Telecom etc. etc.) conosceva a menadito come ottenere a buon prezzo dall’azienda telefonica delle installazioni volanti per parlare in diretta dai campi.
Nell’esaltare, quindi i 35 anni di Gian Carlo Ceci quale primo radiocronista “integrale” (pare, tra l’altro, in assoluto delle Archimmagine-14-DSC_2544“private” e dunque non solo delle partite del Parma Calcio), non possiamo, però, non celebrare parimenti i primi sforzi compiuti precedentemente, con mezzi impari, da Pino Colombi per Radio Parma, per creare (assieme al compianto Lorenzo Cresci e a Giorgio Robuschi, all’epoca collaboratore del Carlino) una sorta di Tutto il Calcio minuto per minuto in chiave locale (“Radio Aperta”): anche in questo caso posso offrire la mia testimonianza diretta, avevo accompagnato, ed assistito tecnicamente, il radiocronista (e medico) Gustavo Verdoni a raccontare le dirette del Fidenza (sempre nella stagione 1975-76) all’epoca in serie D. Gabriele Majo

DOCUMENTO / DA WWW.BROADCASTITALIA.IT, LA PRIMA AUDIOTECA ITALIANA DELLE RADIO PRIVATE ITALIANE DEGLI ANNI ‘70, GABRIELE MAJO PARLA DELLA ETERNA DISPUTA CECI-COLOMBI
SAM_0842"Parlando di Gian Carlo Ceci e Giuseppe “Pino” Colombi non posso non ricordare, anche in questa sede, la lunga sfida tra i due su chi sia stato il primo radiocronista del Parma Calcio. Per anni avrei giurato Pino, ma gli indizi, riconosco che portano a Gian Carlo, che ricorda perfettamente (però il nastro non l’ho trovato neppure in occasione della mia visita a casa sua di ieri…) che la sua prima radiocronaca integrale avvenne in occasione di Arezzo-Parma dell’11 gennaio 1976. In realtà c’è anche qualche prova della veridicità di questo assunto, cioè la pubblicità apparsa SAM_0891sulla Gazzetta di Parma di quel giorno, con l’emittente che reclamizzava questo suo nuovo servizio di Radio Emilia per gli sportivi, ed una notizia su una colonna, di un modulo o poco più,  il giorno successivo con la citazione dell’avvenuta radiocronaca (assieme a Gian Carlo Ceci sono citati Stefano Frigeri, oggi stimato medico dentista, pubblicista ed ancora opinionista delle gesta del Parma e Carlo Olivieri). Io avrei giurato per Pino, perché ricordo una serie di esperimenti – che, a memoria, faccio risalire tra il settembre ed il dicembre del 75 – fatti dall’elettricista Rolando Bersellini negli studi di Radio Parma SAM_0846per cercare di mettere in onda il segnale della linea telefonica in diretta. E lo scopo era, appunto, quello di far sentire le radiocronache dei Crociati. Ricordo perfettamente il metodo artigianale utilizzato: una ventosa – attaccata all’apparecchio telefonico – captava la voce ed un piccolo altoparlante la riproduceva. Di fronte a questo diffusore vi era un microfono, il cui cavo entrava in una piastra perennemente in registrazione ed in pausa. Nel nostro mitico mixer Galactron, infatti, non vi erano ingressi microfonici e questo era l’unico escamotage per rimediare alla pecca. Indubbiamente a GAZZETTA DI PARMA 10 01 2006 ARTICOLO RINALDI SU RADIORadio Emilia erano più evoluti (però, attenzione: siamo già a Gennaio 76, mentre gli esperimenti di cui sopra, secondo me, ma non ho prove, sono degli ultimi mesi del 75…), dal momento che tra gli editori vi era Marcello Pallini, titolare di una ditta specializzata in radio telecomunicazioni, capace di inventare una sorta di traslatore ante-litteram, anche se i buoni uffici con la Sip di Ceci (che a quei tempi vendeva linee telefoniche) furono determinanti per riuscire ad avere un allacciamento telefonico fisso negli stadi. Come ben sanno i radiocronisti pirata di allora (tanti servizi, addirittura, erano confezionati da balconi di case con vista, magari non sempre totale…, sullo stadio) i cellulari erano ben lontani dall’essere inventati… Alla fine si sarebbe raggiunto questo compromesso: Pino Colombi sarebbe stato il primo a fare collegamenti flash in diretta, Gian Carlo Ceci il primo a fare l’integrale, come lo stesso Colombi avrebbe cavallerescamente riconosciuto al giornalista Claudio Rinaldi della Gazzetta di Parma in un articolo di quel quotidiano del 10 gennaio 2006, dedicato al 30° della prima radiocronaca… (gabriele majo, 23.10.2009,  per www.broadcastitalia.it )

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.