MARINO NON SI SENTE UN PROTETTO DI LEONARDI
Su tuttomercatoweb.com una lunga intervista al tecnico siciliano che afferma: “A Udine sono stato scelto dalla società, poi abbiamo lavorato insieme due anni facendo un buon lavoro e così mi ha richiesto a Parma quando Guidolin ha deciso di andar via". (gmajo) – In una lunga intervista ad ampio raggio pubblicata da www.tuttomercatoweb.com , realizzata dalla redazione siciliana del network, Pasquale Marino è tornato a parlare (anche) della sua negativa esperienza sulla panchina del Parma (“Se sono a casa è perché ho commesso degli errori. Comunque credo di averli capiti…”) e del suo rapporto con Leonardi. All’intervistatore che gli aveva chiesto: “Cosa risponde a chi la ritiene il protetto di Pietro Leonardi?” ha replicato: “Non è assolutamente vero. A Udine sono stato scelto dalla società, poi abbiamo lavorato insieme due anni facendo un buon lavoro e così mi ha richiesto a Parma quando Guidolin ha deciso di andar via”. Ripeterò ancora il consiglio già più volte espresso, sia pure non richiesto: Marino si trovi una squadra da allenare lontano dal suo pigmalione. Lo ha già fatto (a Catania) dimostrando il suo valore. Solo così riuscirà a far cessare il tormentone sulla presunta “raccomandazione”, che a Parma era partito ben prima che Guidolin decidesse (si fa per dire) di andare via, dal momento che già a gennaio-febbraio 2010 sui media era stato anticipato che sarebbe stato Marino il nuovo allenatore del Parma. Ed erano giorni, quelli, in cui l’amore tra il Don e Parma non era stato ancora messo in discussione, neppure dai risultati negativi. Solo dopo partì la gran cassa del “gioco propositivo” o del mancato feeling tra Guidolin e la piazza… All’interno l’intervista integrale di Tuttomercatoweb.com a Pasquale Marino
da Tuttomercatoweb.com
Pasquale Marino si gode il panorama di Marsala e soprattutto la sua famiglia. In attesa di tornare in pista dopo essere stato sollevato dall’incarico di allenatore del Parma. L’allenatore siciliano parla ai microfoni di TuttoMercatoWeb dei suoi trascorsi in Friuli e in Emilia Romagna e si pronuncia su alcuni temi del campionato.
Marino, quella di Parma è stata la sua prima vera esperienza negativa da allenatore.
"Se sono a casa è perché ho commesso degli errori. La cosa più importante, per quanto mi riguarda, è capire quali sono stati affinché possa farne tesoro ed evitare di ripeterli in futuro. Comunque credo di averli capiti, perché ho avuto il tempo necessario per analizzarli. Ora guardiamo avanti". L’Udinese è una delle sorprese più belle del campionato: in virtù di alcune partenze eccellenti a che stagione pensava andassero incontro i friulani?
"Me lo aspettavo perché a parte i primi mesi della stagione scorsa in cui non abbiamo fatto bene per vari motivi, questa squadra ha sempre disputato buoni campionati. Sono andati via dei giocatori, ma l’Udinese è stata brava a sostituirli bene e poi hanno un allenatore che ha fatto un grandissimo lavoro. Gli uomini sono validi, poi chi è partito è stato sostituito da calciatori importanti come Armero e Benatia, ma citerei anche il rientro di Pinzi. Quindi mi aspettavo che disputassero un campionato del genere, come è stato negli anni precedenti quando siamo arrivati in Coppa Uefa e poi l’anno dopo fino a giocare i quarti".
Sorpreso dal fatto che l’Udinese abbia confermato Guidolin nonostante la partenza negativa? "No, mi sembra normale. Ad un allenatore bisogna dare il tempo di lavorare e quando ci sono annate a cavallo del Mondiale può capitare di iniziare così.
Quando hai undici nazionali che devono giocare la competizione mondiale e fanno parte di una società come l’Udinese e non quindi di Inter e Milan, è normale che questi cerchino di gestirsi per arrivare al top al Mondiale. La falsa partenza è legata quindi anche a questo perché tanti giocatori hanno recuperato dopo dalle fatiche della competizione. E poi non si può certo giudicare un allenatore dopo poche partite.
È successo anche a me: in un periodo negativo mi hanno tenuto e poi nel girone di ritorno la squadra ha fatto trentacinque punti".
Domanda cattiva: cosa ha in più o in meno rispetto a Guidolin?
"Lascio giudicare gli altri. Guidolin è uno degli allenatori con più esperienza in serie A, sicuramente è molto più esperto di altri". Cosa risponde a chi la ritiene il protetto di Pietro Leonardi?
"Non è assolutamente vero. A Udine sono stato scelto dalla società, poi abbiamo lavorato insieme due anni facendo un buon lavoro e così mi ha richiesto a Parma quando Guidolin ha deciso di andar via".
D’Agostino delude a Firenze, Pepe sta disputando un campionato tra luci e ombre.
"Pepe sta facendo bene, tutte le volte che è stato chiamato in causa ha fatto bene. Mentre D’Agostino ha avuto qualche infortunio".
Di Natale in estate ha rifiutato la Juventus. Probabilmente chiuderà la carriera in Friuli.
"Si, credo che chiuderà la carriera all’Udinese. Lui si trova bene, la gente è vicina alla squadra e si lavora in maniera eccezionale. In passato aveva anche rifiutato il Napoli e altre squadre, sinceramente non mi aspettavo che rifiutasse la Juventus, ma avrà avuto le sue buoni ragioni". Sanchez ha raggiunto un livello tale da poter ambire a grandi palcoscenici.
"Può giocare in qualsiasi squadra. Quest’anno ha giocato in posizione più centrale e quindi è diventato più incisivo davanti alla porta. È pronto per una big, di solito le casacche delle grandi pesano, ma è abituato da tanti anni a giocare con la maglia del Cile, quindi non subirà il blasone delle grandi. Lo vedrei bene in qualsiasi grande squadra".
Inler è pronto per il Napoli o può puntare a palcoscenici più importanti?
"Credo che il Napoli si possa definire una squadra di livello importante. Secondo me Inler è pronto per i partenopei così come per altre squadre, lo ha sempre dimostrato ambientandosi fin da subito: quando è arrivato a Udine non lo conoscevo, poi ho capito che si trattava di un grande professionista e per un allenatore avere giocatori come lui è qualcosa di importante. Si tratta di un ragazzo puntualissimo che cura i dettagli con estrema cura". A proposito del Napoli, sabato è stato avvistato al Renzo Barbera di Palermo.
"Mi sono divertito. È stata una bella partita, era partito meglio il Napoli ma poi il Palermo ha ripreso la gara. Sabato hanno fatto meglio i rosanero, ma assistere a partite del genere è sempre bello: Palermo e Napoli sono due delle squadre che giocano meglio al calcio".
Si sente uno dei candidati per la panchina del Palermo?
"No, non c’è nulla. Abito a cento chilometri da Palermo e quindi sono andato con un amico a vedere una partita tra due squadre che hanno espresso un calcio propositivo. Vedere queste partite dallo stadio è molto bello".
Chi è la delusione del campionato?
"Non ho fatto bene io e quindi mi sembra scorretto parlare degli altri"
Il giocatore più forte che ha allenato nel corso della sua carriera?
"Di Natale".
Come trascorre le giornate in attesa di ripartire?
"Il lavoro più duro è andare a lasciare e prendere a scuola mia figlia (sorride,ndr). Per adesso faccio molto divano (sorride,ndr). Non ho fretta, bisogna ragionare bene e capire cosa succederà. Sicuramente ho voglia di rifarmi dopo quest’annata"
(da Tuttomercatoweb.com)
Le foto a corredo, tratte dall’archivio di http://www.stadiotardini,com/, sono state scattate il giorno della presentazione di Pasquale Marino al Parma FC (Stadio Tardini, Sala Stampa, giovedì 3 giugno 2010)