SE DOVERI AIUTA COLOMBA A FARE IL TURN OVER…
L’espulsione in pieno recupero consentirà a Giovinco di rifiatare (anche se non ne aveva certo bisogno): per tutti gli altri l’occasione di dimostrare che questa squadra non è Formica-dipendente. Il commento di Gabriele Majo dopo Parma-Chievo 2-1
(gmajo) – Come scrivevamo alla vigilia di Parma-Chievo Franco Colomba non è certo un rivoluzionario. E ieri lo ha dimostrato confermando, come personalmente ero sicuro accadesse, gli undici di Torino, nonostante i “suggerimenti” a mezzo stampa indicassero altri titolari rispetto a quelli da tempo immemorabile battezzati dall’irremovibile mister. Ora, il Signor Doveri, conscio che il Parma – come le altre 19 iscritte al massimo campionato – deve compiere la fatica di giocare tre volte in una settimana, per via di quel turno infrasettimanale che mercoledì ci porterà a Firenze, ha cercato di aiutare il tradizionalista Colomba a fare un po’ di turn over, cacciando fuori un suo giocatore in pieno recupero. Peccato si trattasse di Sebastian Giovinco, autore ieri di una tripletta: due gol sono regolarmente finiti sul tabellino sotto la voce “marcatori”, anche il terzo, non convalidato, ha avuto la sua ribalta sul taccuino essendo la cagione (una delle cagioni) del clamoroso rosso alla Formica, reo di avere insaccato nonostante il fischio ostativo dell’arbitro. Arbitro che alcuni minuti prima non gli aveva perdonato una simulazione, tra l’altro commessa al di fuori dei 16 metri, comminandogli la prima delle due ammonizioni, la seconda, appunto, sarebbe avvenuta per comportamento non regolamentare. Continua all’interno
Ieri sera a “Pronto chi Parma?” l’arbitro Michelotti – da noi ritratto in tribuna stampa con doppio paio di occhiali inforcato, forse retaggio di quell’urlo ‘arbitro occhiali’ in voga negli anni ’70 – non ha avuto remore nell’esprimere colorite reprimende nei confronti della dabbenaggine di “Seba”, in quanto a suo dire si è trattato di due ammonizioni inutili (credo che lui abbia aggiunto pure stupide, non so se l’aggettivo sia precisamente questo, ma la sostanza quella è) che hanno finito per penalizzare la
squadra, non tanto ieri, ovviamente, visto che si era già a tempo abbondantemente scaduto, quanto per via di quel forzoso turn over di cui si diceva che ce ne farà privare mercoledì, causa la inevitabile squalifica che il Giudice Sportivo tra poche ore gli infliggerà. La punizione, secondo Miclòt, potrebbe essere una sonora tirata d’orecchie, nonostante il brevilineo sia stato indubbiamente l’eroe della giornata. Eh sì, perché ieri il Chievo lo ha stroncato lui, con le sue giocate, dimostrando ancora una volta l’imprescindibilità da lui
dell’odierno Parma. Teorema che potrebbe essere presto sfatato, qualora mercoledì sera i Crociati a Firenze riuscissero a mostrarsi non affetti dalla Giovinco-dipendenza patologica. In realtà qualche segnale confortante in questo senso lo si potrebbe anche ricavare dalla dinamica delle due segnature regolamentari della Formica, bravo a capitalizzare il lavoro dei compagni. Nel primo caso diremmo anche un po’ fortunato: “L’1-0 – riferisce nella sua precisa cronaca Paolo Grossi sulla Gazzetta di Parma – era arrivato da una torre aerea di Pellè su cui Andreolli si è impappinato,
regalando la palla a Giovinco solo davanti a Sorrentino. Prezioso il tocco sotto del 10 crociato a eludere il portiere e spedire la palla lemme lemme in porta”. Fortunato, ma bravo, perché solo davanti a Sorrentino c’era, ed era appunto nel luogo giusto al momento giusto: se poi le circostanze hanno voluto che proprio in quel mentre il difensore clivense si sbagliasse è un altro discorso, ma nel calcio ci sta. Piuttosto si è dimostrata l’utilità (più per la squadra che non per sé stesso) del generoso Graziano Pellè elevatosi fino in cima al punto più alto della protuberanza del maniero. Anche
la seconda marcatura non è frutto di una azione personale o di una magia su calcio piazzato (sua specialità): in questo caso il piccolo Sebastian si è giovato di una fuga sulla fascia di Biabiany. Il numero 7 figliol prodigo era stato a lungo rimpianto perfino dal Saltimbanco, al fianco del quale, per grazia ricevuta, ho seguito gran parte del match in tribuna stampa, prima di trasferirmi nei minuti finali nella nuova “cabinina” di Radio Rai per documentare, come d’abitudine, gli ultimi
istanti di radiocronaca ed il commento dell’inviato di Tutto il Calcio Minuto per Minuto, ieri Tarcisio Mazzeo. Boni, noto per cibarsi con le carni selezionate di qualche allenatore (tra queste non quelle di origine siciliana) talvolta arricchisce i suoi spuntini anche con quelle di qualche calciatore, e due stagioni fa quelle di Biabiany erano tra le sue preferite: “Non avrei mai pensato di dover essere proprio io a richiedere a gran voce il francese in campo”, riconosceva ieri interloquendo con il suo compagno di banco. Nei piani di mister Colomba la prudenza viene
prima di tutto e non lo ha certo nascosto ieri in sala stampa, quando senza alcun timore, ha affermato: “Abbiamo messo Biabiany con due attaccanti che per noi non è pane quotidiano”, proprio perché l’equilibrio ha la precedenza. Nelle pagelle sulla Gazza Paolo Grossi, che ha attribuito al tecnico la sufficienza (6), ha affermato: “Biabiany che fa e disfa è la conferma che la sua prudenza è ancora sensata. Ma deve metter mano al turn over perché c’è poco brio”. Il riferimento al fatto che Biabiany oltre a fare (azione del raddoppio)
disfi è relativo al gol del temporaneo pareggio dei veneti nato da una palla persa dall’esterno e capitalizzata dai clivensi, nella fattispecie da Paloschi, ai quali, va detto onestamente, in quel mentre andava stretto pure il pari, avendo costretto nella propria metà campo i sofferenti padroni di casa per oltre un tempo. Di Carlo, sollecitato da stadiotardini.com a proposito di Paloschi, ha detto che dal giovane si aspetta molto ma molto di più perché è in grado di farlo. In compenso il mister, cui quella panchina zona Ovest-Sud non porta molto
bene, ha invidiato Giovinco ai crociati, aggiungendo lui di sua sponte (ormai le poche domande dei giornalisti erano terminate), verso fine conferenza l’elogio della Formica, salvo non sbilanciarsi sulla sua discussa espulsione, non essendosi accorto della ragione. E qui torniamo al turn over di Colomba, auspicato da Grossi, e favorito (pur nell’uomo sbagliato) da Doveri: ha ragione Michelotti a prendersela solo con il giocatore che deve imparare a non commettere ingenuità (a suo dire entrambi i gialli potevano
essere evitati con una condotta più accorta della Formica) o l’arbitro ce ne ha messo un po’ del suo? Secondo Michelotti la giacchetta nera (nell’occasione azzurra) ha fatto il suo dovere e non avrebbe potuto fare altrimenti, pena essere a propria volta mal giudicato dagli ispettori di campo. Si può discutere sugli errori tecnici, vedo o non vedo, ma non sulle decisioni disciplinari, ha detto lo splendido ottuagenario durante Pronto chi Parma. Il moviolista della Gazzetta di Parma Aldo Tani
giudica esagerato il rosso: “L’arbitro ha applicato in maniera fiscale il regolamento e ha espulso l’attaccante gialloblù, evidentemente sorpreso da una decisione così severa”. A termini di regolamento ci potrà anche stare, a termini di buon senso direi di no, per la dinamica della doppia ammonizione. Colomba dice il giocatore non ha sentito perché ha l’istinto di segnare, Miclòt derubrica: “Glien tuti dil caneli”. Il saggio Paolo Grossi nell’attribuire 5 al discusso arbitro (ieri alla settima presenza nella massima serie) non fa alcun riferimento all’episodio incriminato: “Fischiare poco, in un calcio di per sé noioso, è anche una bella cosa, ma nel suo caso, senza entrare nello specifico degli episodi, sembra un modo di mascherare i limiti”. Fischiare poco? Boni, al contrario, si è lamentato perché per lui Doveri ha fischiato anche troppo frammentando il gioco. Sugli episodi che hanno determinato la controversa espulsione troviamo traccia, sulla Gazzetta di Parma, nel pezzo portante
della prima firma, il quale, pur con toni differenti, ci pare dello stesso pensiero di Michelotti: “Non facciamo questioni sulla sostanza di queste decisioni arbitrali: Giovinco ha sbagliato ed è stato applicato il regolamento. Poi possiamo dire che non c’è sempre corrispondenza tra infrazioni e sanzioni”. Comunque sia Giovinco mercoledì sera osserverà forzatamente il turn over, e poi, come ha osservato il serafico Colomba durante il question time di ieri, sarà di nuovo a disposizione domenica contro la Roma al Tardini. Chi potrebbe farne le veci a
Firenze? Non so quanto Colomba mi ascolterà, ma personalmente sceglierei Crespo, il quale non ha ancora collezionato neppure un minuto in campionato, nonostante le referenze della gara di Coppa Italia del 21 agosto scorso che lo mostravano in splendida forma, a dispetto dell’età. Al momento a me pare in migliori condizioni rispetto a Floccari, il quale, invece, ha avuto dalla sua ben due spezzoni: la strana coppia Pellè-Crespo potrebbe fornire adeguate garanzie e potrebbe anche essere un azzardo
spendibile, considerata la vocazione difensiva del resto della squadra. A me non dispiacerebbe neppure che venisse concessa una chance a Jadid, il quale nelle amichevoli ha spesso mostrato qualità. Vedremo. Durante l’incontro stampa di ieri Franco Colomba, per dirla come Piovani, si è cavato un sassolino dalle scarpe (meglio di lì che dai reni o dall’uretra) a proposito della definizione Parma B attribuita a chi al giovedì sera gioca contro le squadre di Lega Pro, in quella sorta di surrogato dello scomparso Campionato
Riserve di antica memoria. Posto che la definizione l’aveva data Crespo in conferenza stampa a Collecchio, martedì 23 agosto – e non era di conio dei giornalisti – personalmente non capisco questa idiosincrasia a chiamare le cose con il proprio nome. Presentando la lodevole iniziativa sul piccolo schermo, l’Amministratore Delegato Pietro Leonardi (ospite lunedì scorso a Bar Sport su Tv Parma), aveva riferito che avrebbero giocato quelle amichevoli vere coloro che presumibilmente il tecnico non
avrebbe fatto giocare la domenica successiva. Bene, giornalisticamente parlando non mi viene in mente definizione migliore di Parma B per indicare siffatta situazione: qualora fosse restaurato il Campionato Riserve bisognerebbe inventarsi, dunque, una denominazione più politically correct? Con questo non vogliamo dire che sia inutile, anzi, con Blasi si sono visti subito gli effetti benefici, ma perché nascondersi dietro un dito? Gabriele Majo
Buongiorno sig.Majo.
Mi sta bene l'espulsione di Giovinco, però gli "ispettori di campo" dovrebbero redarguire l'arbitro per non aver applicato il regolamento in una situazione simile nel primo tempo per un giocatore del Chievo, penso si trattasse di Thereau.
Visto che in quella occasione ha sorvolato non estraendo il giallo, poteva farlo benissimo anche con Giovinco.
L'uniformità di giudizio, questa sconosciuta.Saluti.
Sono d'accordo con Lei, Roger. La difesa d'ufficio dell'arbitro pensionato Michelotti del collega attualmente in servizio permanente effettivo, mi ha convinto fino lì, e l'esempio da Lei indicato ne è la più giusta pratica esemplificazione. Di solito non mi piacciono i piagnistei sui torti arbitrali, ma parimenti mi piacciono poco le loro decisioni cervellotiche. Ieri Doveri, a mio avviso, ha voluto un po' assurgere al ruolo di protagonista cacciando il vero eroe crociato della giornata. Quest'ultimo avrà anche commesso due "stupidate" come ritiene Miclòt, però non meritevoli di un rosso esagerato, anche se a stretti termini di regolamento ci può stare. Ma, appunto, l'uniformità di giudizio. E poi il buon senso. Due ammonizioni ravvicinate del genere sono esagerate. No, dico, perché con quel metro, applicato in maniera uniforme, tutte le partite finirebbero 7 contro 7 o giù di lì. E il commissario arbitrale dovrebbe valutare anche questo. Ricordo male o Collina era considerato un genio, proprio perché interpretava in maniera geniale il regolamento? Detto questo, però, teniamo per buona la reprimenda di Michelotti che deve essere di lezione a Giovinco, affinché non incappi più in situazioni del genere. Cordialmente gmajo
Beh ma state ancora a sentire i commenti di Michelotti?! Il più delle volte sono imbarazzanti. Ieri mi è capitato di seguirlo un paio di minuti e non ha avuto di meglio da dire che parlare dei bagni della Tribuna Petitot; ne ho avuto abbastanza ed ho cambiato canale. Ora che con il digitale terrestre TV PARMA è vista almeno in tutta l'Emilia Romagna, non ci facciamo una gran figura! E non ditemi che è bello sentire uno che straparla in vernacolo! Mi chiedo quando verrà pensionato… Da opinionista intendo!! Davide.
Salve Davide, non mi trovo d'accordo con la sua richiesta di "pensionamento" di Alberto Michelotti dal ruolo di opinionista di Pronto chi Parma? . Spesso in passato, soprattutto quando lavoravo per la società, ho notato qualche suo eccesso verbale di troppo, e talora qualche vizio di forma lo riscontro pure ora, ma in generale reputo che la sanguigna partecipazione del nostro Cor Pramzàn possa avere un significato positivo. Del resto, allora, mi chiedo che contributo possa dare quella trasmissione quando si trasforma in un lavandino per i tifosi dove vomitare il proprio disappunto quando le cose vanno male. Certo Albertone è colorito ma non credo che sia un danno di immagine per la tv che lo ospita, sebbene la stessa ora si veda anche al di fuori dei confini di Parma. In fin dei conti colorito e su di età lo è anche Civolani a Bologna, ma non so se la gente sia favorevole al suo pensionamento. Io, piuttosto, pensionerei tutti quegli urlatori delle tv milanesi, sebbene alcuni siano più giovani di Michelotti, perché certi teatrini non rientrano nei miei gusti. Poi quelle di Michelotti, del resto come quelle di tutti noi, sono opinioni opinabili, su cui, cioè, si può ragionare. Nel caso specifico mi trovo poco d'accordo con la sua difesa d'ufficio di Doveri, il quale non ha rispettato, a mio avviso, la par condicio, discriminando Giovinco con una punizione troppo severa rispetto alla gravità delle infrazioni commesse. Ma non perdiamoci questo baluardo di parmigianità che è Michelotti… Cordialmente Gmajo
Caro Gabriele, non ne faccio assolutamente una questione di età. Però non vorrai mica paragonare Michelotti con Civolani?! Non seguo le tv di bologna con la stessa assiduità ma non mi è mai capitato di sentire il Civolani, personaggio senza dubbio eccentrico, straparlare in dialetto di ciò che esce dai bagni delle Tribune del Dallara. Detto questo, per me Michelotti può anche rimanere al suo posto. Non guardo la trasmissione e faccio prima… Mi fa solo specie che Chiesa ed Ampollini ridano divertiti a certe scemenze che senza dubbio non fanno onore alla Parmigianità! Ma è comunque questioni di gusti! Quanto alla sua difesa incondizionata degli arbitri, non è mica una novità! In carriera ne ha fatte di cotte e di crude… e troppo spesso a favore di una squadra con la casacca bianconera! Davide.
Ri-Salve Davide. Debbo dire che non mi trovo d'accordo neppure a proposito della Sua valutazione circa l' esternazione di "Albertone" a proposito dei bagni del Tardini. O meglio: non avendolo ascoltato in quel frangente non so che toni e che parole abbia utilizzato. Tuttavia non ritengo ininfluente la tematica, a maggior ragione curando un sito dedicato allo Stadio Tardini. Non vorrei dire che i bagni sono lo specchio della civiltà di chi li ospita, anche perché c'è spesso il concorso di male-ineducati che li utilizzano che ne contribuiscono al deterioramento, tuttavia fa abbastanza specie alla prima giornata che lo stato di incuria sia quello che mi ha riferito anche un altro collega che mi aveva chiesto di fare delle foto da pubblicare sul blog. Soprattutto pensando che si tratti del "cesso" che condivide il muro portante con il neonato G GOLD. Insomma: al di là dei contenuti Michelotti se ha ravvisato dei problemi ha fatto bene ad affrontare il tema direttamente dal piccolo schermo, sperando che poi sortisca dei risultati. Mi pare, però, che la battaglia del vespasiano fosse già stata intrapresa da Miclòt anche nel recente passato, evidentemente senza successo, se ieri ha… "pisciato ancora fuori dal vaso" (mi perdoni il francesismo… Cordialmente Gmajo
Giovinco non meritava la prima ammonizione perchè aveva subito fallo sul primo dribbling, così si incentivano i "tuffatori":se la formica cascava sul primo contrasto era fallo per noi!!
detto questo non credo che biabiany "disfa e poi fa" o meglio lui almeno fa!! ma perchè valiani quanti palloni ha perso? sono preoccupato dalla fase difensiva: se il chievo ha dominato nel secondo tempo in casa nostra, cosa succederà con avversari un attimo più forti? urgono rimedi……..