PARMA, IL “RITORNO” DI MARINO

“Un allenatore, quando accetta di condurre una squadra, deve decidere se fare delle scelte o avallare le stesse
leonardi marino(gmajo) – Non si esalti Enrico Boni, credo l’unico estimatore su piazza dell’allenatore di Marsala: il titolo è volutamente ingannevole per fargli venire un tonfo al cuore, ma non si tratta di un ritorno fisico sul luogo del delitto di Pasquale Marino (del resto, visto che si sentono spessissimo tutt’ora, il Saltimbanco sarebbe il primo a saperlo…), bensì di un ritorno mentale, con il pensiero. E una ammissione: il grande rammarico per come è andato a finire il progetto Calcio Propositivo su di lui costruito, e una spiegazione del perché maturata in mesi di lacerazione e silenzio. La frase che ha pronunciato ieri al microfono di Radio CRC, ritrascritta ed immessa nel circo(lo) mediatico da Tuttomercatoweb.com ieri, che più mi ha colpito è quella che trovate nel sottotitolo: “Un allenatore, quando accetta di condurre una squadra, deve decidere se fare delle scelte o avallare le stesse”. Credo che si tratti di una palese ammissione che lui a Parma di scelte non ne ha fatte, semmai le ha avallate. Se le precedenti esperienze con Leonardi gli avevano garantito una sorta di wild card che lo aveva preservato dall’esonero della panchina del Parma per lungo tempo prima dell’inevitabile intervento dopo la sconfitta interna col Bari, altrettanto le stesse, a mio parere, sono state una zavorra, nel senso che, al di là della antipatica patente di raccomandato, non si trovava certo nelle condizioni ideali per poter far delle scelte in autonomia, ma appunto avallarle, come ha ammesso ieri, parlando con Auriemma.
Continua all’interno, anche con la trascrizione da TMW dell’intervento di Marino a Radio CRC

PRESENTAZIONE MARINORicordo di aver più volte scritto, lo scorso anno, che Marino, il quale a mio avviso è tecnico capace e preparato, al di là del fallimento di Parma, per poter esprimere al mio le sue qualità dovrebbe per un certo periodo riciclarsi lontano da Leonardi, salvo tornare a lavorare insieme dopo qualche tempo. Per ora, però, “Bazguale” fatica a trovare una panchina, anche se quella del Cesena potrebbe non essere impossibile da raggiungere a breve… Comunque vada, in bocca al lupo…

L’INTERVENTO DI MARINO A RADIO CRC (da TMW)
marino a tmwA Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pasquale Marino, ex allenatore del Parma.
· “La Champions League e il campionato italiano sono competizioni importanti e il Napoli non deve fossilizzarsi su un unico obiettivo. Credo che il Napoli doserà bene le forze per essere competitivo in entrambe le competizioni”.
· “Lavezzi è un giocatore straordinario e, insieme ad Hamsik e Cavani, sono fondamentali per il gioco del Napoli. Credo anche che Pandev sia un giocatore importante. In ogni squadra ci sono giocatori insostituibili, e Lavezzi è uno di questi”.
· “Credo che quest’anno il Napoli sia ai livelli del Milan e dell’Inter. La partenza azzurra credo sia stata straordinaria e cominciare subito bene non era facile, dopo il campionato disputato l’anno scorso. Le sorprese negative attualmente sono rappresentate dalle squadre milanesi. Certamente col tempo verranno fuori i valori delle rose di entrambe le squadre, ma credo che il Napoli non mollerà il suo posto”.
· “La Roma ha un organico importante ma deve pagare lo scotto del cambio di guida. Avendo cambiato la metodologia di lavoro, la squadra ha bisogno di un po’ di tempo.
Ho qualche rimpianto circa la mia avventura finita a Parma perché poteva andare diversamente ma quando si commettendo alcuni errori, come ho fatto io, delle conseguenze sono necessarie. Un allenatore, quando accetta di condurre una squadra deve decidere se fare delle scelte o avallare le stesse”.
· “Che partita mi aspetto al San Paolo? Il Parma fuori casa non ha ancora fatto bene, però credo che arriverà una squadra carica al San Paolo dopo l’ultima vittoria conseguita. Il Parma ha messo sotto anche il Genoa e in questo momento mi sembra essere carico d’entusiasmo”.
(Intervento di Pasquale Marino a Radio CRC del 06.10.2011, trascrizione tratta da TMW)

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

4 pensieri riguardo “PARMA, IL “RITORNO” DI MARINO

  • 7 Ottobre 2011 in 10:49
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    Buongiorno, un saluto a tutti i lettori di "StdioTardini.com"! Non ho potuto fare a meno di leggere l'articolo di Majo riguardante l'intervista di ieri (che avevo già letto su Tutto Mercato Web) di Pasquale Marino. Vi preannuncio di scusarmi per lo sfogo che avverrà in queste righe.
    Hai fatto bene, Gabriele, a riportare l'intervista di Marino, perché credo che qualche tifoso parmigiano debba ricredersi soprattutto ricredersi sulla persona – ma anche sulle qualità professionali – dell'ex Mr del Parma nella scorsa stagione.
    Spesso, anzi sempre, è stato colpito da critiche inutili, offensive e fuori luogo. La mera realtà dei fatti diceva che: la presenza di Marino, in primo luogo, non era gradita, essendo un uomo del sud; in secondo luogo, perché "cocco" di Pietro Leonardi; alcuni non lo volevano vedere in quanto, secondo loro, antipatico (io, purtroppo, non ho mai avuto l'occasione di conoscerlo, ma, guardando le conferenze e le interviste, mi sembrava una persona colta, solare e, soprattutto, educata. Perché, forse Guidolin era simpatico? A me non sembrava il veneto allenatore un campione della risata, anzi!); altri ancora non perdevano la prima occasione utile, ovvero la sconfitta, per bastonarlo di critiche.
    Dulcis in fundo, il giorno – l'unico – in cui 'sbottò' il nostro ex Mr: ricordo che in una conferenza disse che la scintilla tra lui e i tifosi non era mai scoppiata, anche a causa dei molti pregiudizi che i sostenitori crociati/gialloblù avevano nei suoi confronti. E come dargli torto? I paragoni con il predecessore Guidolin (nonché successore all'Udinese), perpetratisi per un anno e iniziati anche prima che il "siculo maestro" arrivasse nel Ducato, sicuramente non lo hanno messo a suo agio: a me, sinceramente, hanno sempre dato fastidio e sono sembrati poco corretti nei confronti di una persona che ha provato a raccogliere un'eredità pesante e che ha messo le sue energie per cercare di far bene in una piazza importante come quella di Parma. Il nostro comportamento (anche se io – e penso pure il mio "Profeta", Enrico Boni – mi escludo) è stato da censura.
    Ognuno può pensarla come vuole (ci mancherebbe), e anche a me piace discorrere in piena tranquillità del fatto che Marino abbia fatto bene o male a Parma (stessa cosa per gli argomenti riguardanti personaggi più strettamente attuali), è questo il bello del calcio. L'unica cosa che non tollero sono questi cattivi (e inutili, se ci pensate) paragoni col passato sopracitati.
    Marino (che a Torino contro la Juventus vinse 4-1, al contrario di quanto successo quest'anno!) ha dimostrato ancora una volta la sua onestà intellettuale in questa intervista per TMW (ps: per TMW Awards è possibile votare il miglior DS d'Italia; il Boni's Fans Club – come preannunciato a "Calcio & Calcio" si è già attivato per esprimere la preferenza al 'Leo del Lazio'), ritornando sui suoi passi, ammettendo di aver commesso errori!
    In bocca al lupo Mr e un grande augurio di rivederla su una panchina di A al più presto!
    Scusate lo sfogo, un saluto a Gabriele e a tutti color che saranno riusciti a leggere questa mia lunga tesi!
    Lorenzo Fava.

  • 7 Ottobre 2011 in 18:27
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    Caro GM,
    se a distanza di 8 ore dalla pubblicazione di questo articolo, i commenti latitano……e' probabilmente dovuto al fatto che non ci viene neanche piu' la voglia di infierire su quello che verso la fine della Sua permanenza a Parma aveva piu' le sembianze di un pugile "suonato" che di un allenatore-motivatore….credo che se avesse potuto, alla fine di ogni allenamento a Collecchio, sarebbe rientrato volentieri alla "Sua" Marsala, per ri-presentarsi l'indomani rigenerato, come se l'aria di casa nostra che tanto bene fa' per la stagionatura di prosciutti e salami , desse noia alla Sua abbronzatura. Ricordo per ultimo un episodio: durante una delle Sue ultime partite dirette al Tardini,in totale confusione comunica un cambio al Suo vice, il quale , forse non capendo il comando ,da istruzioni a Melli sbagliando l'uomo messo in campo. Segue breve gag e litigio fra i 2 in panca…quasi peggio del calcio di Di Carlo a Baldini. Fine del remember, e pace a Marino. Enzo Dallai.

  • 7 Ottobre 2011 in 22:29
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    Questo commento, signor Enzo, non fa altro che confermare la mia tesi: la maggior parte dei parmigiani è un popolo regredito culturalmente.
    A volte mi dispiace esser nato a Parma.
    Più che opinioni e critiche tecnico-tattiche, mi sembrano accuse senza fondamento e profondamente volute/ricercate. Sono andato allo stadio per tutto l'anno nella passata stagione e l'episodio non mi sovviene. O l'hanno visto solo i 'curvaioli' o, evidentemente, ero al bar in quel momento!
    Con rammarico, un saluto Lorenzo.

  • 8 Ottobre 2011 in 08:44
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    Buon giorno sig. Fava,
    non si indigni e non abdichi da parmigiano!
    Ma sopratutto, non si prenda cosi' sul serio,il calcio per i non addetti ai lavori deve rimanere una passione, nel rispetto della pluralita' dei pareri altrui.Saluti, Enzo Dallai

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