CICLOSI SPIEGA A STADIOTARDINI.COM L’ “ORDINANZA PROIBIZIONISTA” (ENTRATA IN VIGORE PROPRIO IERI) CHE HA FIRMATO
Intervista esclusiva di Gabriele Majo al Commissario Straordinario del Comune di Parma, a proposito delle ulteriori restrizioni sul consumo di bevande alcoliche in zona stadio Tardini in occasione delle partite
(gmajo) – Tra i primi atti firmati da Mario Ciclosi, di nuovo Commissario Straordinario del Comune di Parma, dopo l’analoga esperienza di qualche anno fa, figura una ordinanza che ha ulteriormente inasprito quella comunale precedentemente in vigore a proposito del consumo di alcol, di fatto nell’intero perimetro della città, in occasione delle partite interne del Parma FC. Il provvedimento, entrato in vigore proprio ieri per Parma-Verona, ha suscitato il malcontento di chi allo stadio è abituato a farsi un Borghetti o una birretta (in proposito è nel frattempo uscito, stamani, un piccato commento dei Boys sul proprio sito). E così ieri, approfittando della disponibilità dell’attuale reggente, (il quale ha reso pubblico il proprio indirizzo e-mail, mario.ciclosi@gmail.com, cui i cittadini possono liberamente scrivere) che ci ha ricevuto in Municipio per questa video intervista esclusiva, abbiamo cercato di capire la filosofia all’origine della decisione “proibizionista” specie se sommata pure alla recente decisione di limitare l’orario della movida di Via Farini fino alle 24. Ci siamo limitati, però, per competenza alla sola materia Tardini e Ciclosi ci ha spiegato che…
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… lui quella ordinanza non poteva, al momento, esimersi dal firmarla, dal momento che si trattava di un atto di fatto già pronto, dopo le sollecitazioni delle autorità di pubblica sicurezza, ma la considera sperimentale e si augura di poterla modificare (direi alleggerire, per lo meno come zone di interesse) una volta terminata appunto la sperimentazione. Con il disponibilissimo (e pure simpatico) Commissario Straordinario abbiamo toccato anche altri argomenti, tra cui la spinosa Tessera del Tifoso (lui suggerisce di guardarla da un diverso angolo di lettura, ma noi, pur non essendo degli oppositori ideologici della stessa, troviamo che sia uno strumento inutile alla lotta alla violenza e un ostacolo per gli sportivi, lo stesso vessati da controlli meticolosi e certo non facilitati da supposti servizi di cui fruire), la sperimentazione proprio a Parma dei primi sistemi di accesso allo Stadio con biglietto nominale, l’adeguamento dello Stadio Tardini da lui autorizzato negli anni ’90 quando era capo della Commissione di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli, e persino un outing sulla sua fede calcistica…
ECCO LA TRASCRIZIONE INTEGRALE DELLA INTERVISTA ESCLUSIVA DI GABRIELE MAJO AL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL COMUNE DI PARMA MARIO CICLOSI
Commissario Straordinario del Comune di Parma Mario Ciclosi, lei ha firmato una ordinanza ancor più proibizionista in tema di alcolici di cui, ora, non solo è vietata la vendita in zona Tardini, ma anche il consumo. Ma bere un Borghetti o una birretta allo stadio, obiettano i tifosi è un piacere ed un rito, perché impedirlo?
“Io non ce l’ho certo con i tifosi: anzi, posso dire che vado allo stadio con piacere. Amo andare allo stadio. Devo dire, però, che non potevo, in questa fase, non accogliere la segnalazione di alcuni timori per l’ordine pubblico che dall’Autorità di Pubblica Sicurezza sono state più volte rivolte al Comune. Alla luce di queste considerazioni di carattere generale, che per altro sono considerazioni rivolte verso i parmigiani, a tutela della sicurezza dei parmigiani, è stata adottata questa ordinanza che devo comunque dire, per quanto mi riguarda, ha caratteristiche direi sperimentali. Verificheremo nelle prossime partite se oggettivamente tutti questi timori permangono nella loro consistenza, così come sono state rappresentate da parte della Polizia di Stato o se invece, come mi auguro e spero, ci porteranno a fare una valutazione diversa o a circoscrivere gli effetti e la portata di questo provvedimento. Il tutto, comunque, sicuramente non a danno dei tifosi, anche perché è giusto che il Parma venga sostenuto sempre con quell’amore e quell’affetto che è necessario e sicuramente non a danno di chi opera nel tessuto economico della città, ma semplicemente per far sì che l’onorevole gioco del calcio sia sempre più apprezzato da tutti, in un clima di rispetto e di sani valori sportivi”.
Lei, in nome della trasparenza e per un diretto contatto con i cittadini ha messo a disposizione il suo indirizzo e-mail: su questo tema le sono arrivate proteste?
“Proteste su questa situazione? Beh: a dire la verità non molte, anche se in particolare ne ho letta una di un tifoso piuttosto esacerbato, al quale non ho ancora risposto, perché, sinceramente, come ripeto, volevo valutare bene gli effetti di questa ordinanza, ma gli risponderò sicuramente, per tranquillizzarlo. Può andare tranquillamente allo stadio ad esultare per il nostro Parma”.
Il nostro Parma: dunque anche lei è un tifoso crociato, o per lo meno ha qualcuno in famiglia?
“Allora, guardi… Qui mi chiede di fare delle confessioni, perché metto il cuore un po’ in discussione… Intanto devo dire che mio figlio, quello grande, è tifoso del Parma, è un parmigiano, viene spesso allo stadio e viene da lontano per vedere il Parma e ha avuto dei trascorsi anche come arbitro, da ragazzo, nella sezione di Parma; io, personalmente, sono particolarmente legato allo Stadio Tardini anche per un passato molto glorioso, amo molto lo stadio Tardini perché è uno stadio umano, dove si può godere del calcio e quindi vado a vedere con piacere il Parma. Certo, però, che se il Parma si incontra con la Juventus io devo confessare che in quel caso sarei un tifoso juventino. Lo farei con molta moderazione il tifo, però non posso negare di avere il cuore bianconero…”
Al di là di questa pecca i parmigiani debbono però dirle grazie perché negli anni ’90 lei favorì l’ampliamento dello Stadio Tardini…
“Sì, allora come presidente della Commissione di Vigilanza sui pubblici spettacoli ho consentito che il Tardini venisse adeguato e che lì il calcio potesse essere giocato, nonostante seri problemi, anche in quel caso, per l’ordine pubblico. Diciamo che un piccolo contributo all’onore e alla gloria del Parma, ancorché lontano nel tempo, l’ho dato anch’io. E con piacere…”
I Boys Parma, che è il gruppo ultrà locale, ha scritto una lettera aperta al neo-ministro degli interni Cancellieri – che l’ha preceduta nella nostra città quale commissario straorinario – chiedendo l’abolizione della Tessera del Tifoso: lei cosa ne pensa?
“Che ne penso? Intanto dobbiamo dire che attorno alla Tessera del Tifoso potremmo fare dei discorsi molto molto ampi, anche come modalità di erogazione di un servizio, tra le altre questioni. Pensi che la Tessera, o l’identificazione o il biglietto di ingesso allo stadio – forse la cosa non è conosciuta, ma io ne ho ancora a casa una traccia, un ricordo – fu sperimentata proprio qui a Parma, già nel lontano 92-93, mi pare, e fu tra le prime società in Italia, utilizzando quelle tecnologie che oggi sono utilizzate per la carta d’identità elettronica. Era uno strumento, anche se all’epoca c’erano gli stessi problemi di oggi, visto per dare un servizio ulteriore all’utente, al tifoso, al fruitore del calcio, per facilitargli l’ingresso, creargli meno problemi, accedere, addirittura, aduna serie di servizi che potevano essere gestiti e legati al mondo del calcio, e così via. Poi, oggi, sicuramente, di fronte a certi fatti che sono commendevoli, la necessità di dare una indicazione, una identificazione al soggetto è diventata naturale. Però la verità è che è uno strumento che dovrebbe essere letto in positivo, non in negativo. In positivo per la tutela e per fruire al meglio ai servizi. E poi chi va allo stadio seriamente, magari con i bambini, per godersi una partita di calcio, ma quale problema deve avere nel potersi fare identificare? E’ una cosa del tutto normale. Quindi io inizierei a spostare l’angolazione di veduta, considerandola soprattutto uno strumento che possa essere utilizzato non solo per la identificazione, ma un modo per accedere ad un maggior numero di servizi, servizi che, ripeto, possano avvalersi delle tecnologie attuali e quindi facilitare la vita della gente. Immaginate, ad esempio, uno stadio come quello di Torino – dove può esserci tutta una serie di servizi, che possono essere fruiti ed erogati all’interno di quella struttura – come possa essere utile la Tessera del Tifoso, appunto per poter accedere ad agevolazioni, ingressi, etc. Come vedete l’ottica e l’attenzione è soprattutto la bontà del cuore nei confronti dei comportamenti e nel rispetto degli altri”.
(Mario Ciclosi, Commissario Straordinario del Comune di Parma, 29.11.2011; video intervista esclusiva e trascrizione a cura di Gabriele Majo per www.stadiotardini.com)