ROCCO DEI BOYS, IL RITORNO A COLLECCHIO

Dopo l’arresto di domenica scorsa in zona Olimpico con l’amico di Sandri, già costatogli un anno di Daspo, ieri ha rappresentato gli Ultras pramzàn alla conferenza stampa sulle iniziative del “Sistema Parma Calcio” a favore degli alluvionati di Liguria e Lunigiana. Sulla presenza di domenica a Roma di una propria delegazione è uscita l’attesa nota esplicativa di www.boysparma1977.it

angelo manfredini e rocco dei boys(gmajo) – Rocco dei Boys è tornato a Collecchio. L’ultima volta che era stato accolto nella sala conferenze del Centro Sportivo Parma FC era stato venerdì 4 novembre 2011 in occasione della presentazione delle iniziative congiunte delle Fondazioni Sandri e Bagnaresi per la gara Lazio-Parma, con i calciatori scesi in campo indossando sulle casacche ufficiali di gioco i loghi delle due Onlus. Dopo l’arresto di domenica scorsa in zona Olimpico assieme al laziale Federico Negri (noto per essere un amico di Gabriele Sandri, col quale era il giorno della sua morte quattro anni fa nell’area di servizio di Badia al Pino), sulla cui autovettura i Carabinieri avevano ritrovato un vero e proprio “arsenale bianco”, Rocco dei Boys, lunedì era tornato in libertà per decisione del giudice monocratico, che aveva convalidato l’arresto, in attesa del processo che sarà celebrato il prossimo 26 gennaio 2012. Intanto, però, ha già a suo carico un “Daspo” di un anno (emesso dal Questore), senza obbligo di firma, che lo terrà lontano dal Tardini in occasione delle partite di calcio. Ieri, mercoledì 9 novembre 2011, proprio Rocco dei Boys ha rappresentato, assieme ad un altro giovane della Nord, gli ultrà pramzàn alla conferenza stampa del “Sistema Parma Calcio” per le iniziative a favore degli alluvionati di Liguria e Lunigiana.

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SISTEMA PARMA A FAVORE DELLA COMUNITA' LUNIGIANA E LIGUREQuello che noi abbiamo in maniera semplicistica ribattezzato “Sistema Parma Calcio” racchiude in sé la Società Parma FC, il Centro di Coordinamento Parma Club, il circolo Aquila Longhi, il Lions Club Bardi Val Ceno e i Boys Parma 1977, i quali, tutti assieme, hanno dato vita ad una raccolta di fondi per le zone a noi parmigiani così care e vicine, colpite dai disastri del maltempo. Più di 5.000 euro sono stati raccolti in occasione di Parma-Cesena, come ha riferito ieri alla stampa Corradone Marvasi, il quale ha anche aggiunto che si procederà ad oltranza con le iniziative fino a quando non sarà stata raggiunta la quota necessaria da consegnare ad un asilo di La Spezia e ad una società sportiva della Lunigiana. Martedì è in programma il sopralluogo di una delegazione nelle zone colpite.
è rocco dei boysMa torniamo a Rocco dei Boys. Ieri mi ha fatto particolarmente piacere quando si è avvicinato a me per stringermi la mano e ringraziarmi per come ho riportato su stadiotardini.com questa storia che lo ha riguardato: chi mi segue sa che non ho mai fatto sconti ai Boys in particolare su questioni di violenza e dintorni – e per questo non mi ero certo guadagnato le loro simpatie, anzi… – però proprio per questo motivo ho sentito il preciso dovere di offrire una chiave di lettura della controversa vicenda che per me è assai più vicina alla realtà, essendone stato in parte testimone diretto, rispetto a quanto riportato dalle agenzie di stampa e poi a cascata dagli organi di informazione (anche del nostro territorio) in base al teorema accusatorio degli inquirenti. Proprio stamani è uscita sul sito www.boysparma1977.it l’attesa nota i boys spiegano loro presenza a roma il 6 novembreesplicativa sulla presenza dei nostri ultrà a Roma e vi si legge, in conclusione, un preciso jè accuse contro gli organi di stampa: “Altre intenzioni, se non quelle di ricordare Matteo e Gabriele, che ci sono state attribuite dai soliti pennivendoli e dal solito ‘giornalista anonimo’ della Gazzetta di Parma non c’erano e non ci appartengono”.  Quali erano queste gazzetta di parma 07 11 2011“intenzioni” che non appartengono ai Boys, apparse sulla Gazzetta di Parma? Penso che l’articolo in questione non fosse quello del martedì, in cui si faceva nome-cognome e si pubblicava la foto (e la storia personale, tranne alcun riferimento proprio ai Boys di cui è un gazzetta di parma 08 11 2011autorevole membro del direttivo) di quello che il giorno prima era solo un 34enne parmigiano, quanto proprio quello apparso in cronaca subito il lunedì. Lì, infatti, a proposito dei due arrestati si poteva leggere: “Una ‘strana coppia’: divisa sul campo e sugli spalti, ma unita, secondo alcune ipotesi, roma repubblica it arsenale amico sandridall’ostilità nei confronti delle forze dell’ordine”. Giova ricordare che assieme all’arsenale bianco (cinque martelli, un manganello telescopico, due coltelli da cucina, la lama di uno dei quali lunga 20 cm, due a serramanico, due grosse chiavi inglesi, cinque aste lunghe un metro, alcune di metallo, un paio di pinze) c’erano anche alcuni adesivi con la scritta “Spaccarotella boia infame”. Spaccarotella, come noto, è il poliziotto che ha esploso da distanza siderale il colpo di pistola che quattro anni fa uccise Gabriele Sandri all’autogrill di Badia al Pino. Ma bastano queste decalcomanie – assieme all’arsenale bianco, d’accordo – per ritenere anche Rocco parma repubblica arresto roccodei Boys parimenti colpevole come il proprietario dell’auto “santa Barbara” di “ostilità verso le forze dell’ordine”? Ovviamente Rocco dei Boys non poteva essere noto ai Carabinieri romani come il “famoso” Negri: probabilmente, però,che quando è stato fatto l’accertamento saranno saltati fuori dal terminale alcune sue pendenze specifiche da stadio che hanno fatto fare ai militari 2 + 2. Durante l’udienza di lunedì scorso “i due arrestati – come riportato da stadiotardini.com che aveva ripreso parma.repubblica.it – nel corso dell’interrogatorio, hanno sostenuto che si aggiornamento parma repubblicatrovavano vicino all’Olimpico per consegnare ai tifosi del Parma uno striscione che simboleggiava il gemellaggio tra le due parma repubblica hp tifoserie”. Come abbiamo già chiarito rispondendo ad una richiesta di un nostro lettore, in realtà non si trattava di un gemellaggio tra le tifoserie, ma di uno striscione che accomunava il dolore delle due striscioneCurve per i propri “martiri”. Ma la circostanza della consegna dello striscione è vera e documentata. Io stesso, come ho già avuto modo di scrivere, mi trovavo sul pullman del CCPC che in Via dei Gladiatori, a pochi metri dall’Olimpico, avrebbe rallentato un poco la propria corsa, aprendo la porta centrale per favorire il passaggio dello striscione dalle mani di Rocco dei Boys a quelle di un componente del Coordinamento (la foto a lato, tratta da majo testimonianzaSettore Crociato, mostra Manfredini e Burani mentre sostengono lo striscione, fatto entrare allo stadio dalle forze dell’Ordine dopo meticolosissimi controlli). Avendo assistito con i miei occhi a questa scena ho ritenuto corretto riferirla a sostegno della tesi difensiva che a me – e ripeto non sono certo un giornalista filo-ultrà – appare decisamente più verosimile rispetto ad una presunta complicità di Rocco dei Boys ad un eventuale disegno criminoso di Negri, il quale, peraltro, secondo quanto sostiene Rocco dei Boys, quel giorno non aveva neppure intenzione di andare allo stadio. Rocco dei Boys ieri ha declinato l’invito del sottoscritto e di Michele Angella di Teleducato di rilasciare dichiarazioni davanti alle nostre telecamere in attesa del processo che si terrà il prossimo 26 gennaio, però, rocco dei boys con manfredini conferenza 09 11 2011parlando con noi informalmente, ci ha fornito lo stesso qualche ulteriore dettaglio in più su come si sono svolti i fatti domenica pomeriggio. La mia convinzione era che proprio il passaggio dello striscione al torpedone in corsa potesse aver fatto insospettire le forze dell’ordine (le quali, all’ingresso dell’Olimpico, se ne sarebbero mostrate assai interessate, chiedendo più volte di tirarlo subito fuori): il controllo, infatti, sarebbe avvenuto pochi minuti dopo questa operazione. In effetti le due auto in zona con a bordo rappresentanti dei Boys sono state stadiotardini com lazio parma con toppa sulle maglieentrambe controllate, ma quella che trasportava il famoso striscione è stata fatta subito andar via, mentre quella di Negri, evidentemente riconosciuto dai CC, è stata trattenuta per una verifica più meticolosa. E ovviamente una volta che è apparso ai loro occhi l’arsenale trasportato (“Sì, c’era, sembrava di essere alla Brico”) hanno fatto scattare le manette ai polsi degli occupanti (e non è solo un modo di dire). Rocco compreso. Il minorenne che era con loro, che era stato solo denunciato, era un laziale e non un parmigiano. Rocco dei Boys sostiene che Negri, non aveva alcuna volontà di andare alla partita, ma appunto lo aveva accompagnato VERSO OLIMPICO CON CCPCall’Olimpico per consentirgli di passare ai rappresentanti del CCPC lo striscione con su scritto “I vostri figli i nostri fratelli: Ciao Bagna Ciao Gabriele”, griffato Boys. E ovviamente, salendo su quell’auto, non aveva preventivamente chiesto a chi gli stava dando uno strappo, se gli faceva aprire il baule per dargli un’occhiata. Sul perché della loro presenza a Roma, ecco quanto specificano i Boys sul proprio sito: “Nonostante la continua rappresaglia nei confronti di chi non ha voluto sottoscrivere la Tessera del Tifoso, cioè il divieto sistematico di tutte le trasferte, domenica 6 novembre una delegazione dei Boys Parma 1977 ha voluto comunque andare a Roma, nel giorno in cui le due squadre, Lazio boys hp 10 11 2011e Parma, sono scese in campo con i loghi della Fondazione Gabriele Sandri e Fondazione Matteo Bagnaresi. Abbiamo voluto essere presenti solo e solamente per portare, così come successo lo scorso anno, un nostro segno di vicinanza alla famiglia Sandri, un mazzo di fiori al cimitero da Gabriele, e consegnare lo striscione “I vostri figli i nostri fratelli: Ciao Bagna Ciao Gabriele” a chi colomba manfredini 09 11 2011 collecchiol’avrebbe poi esposto comunque all’interno dello stadio, i rappresentanti del Centro Coordinamento Parma Clubs, che ringraziamo. Altre intenzioni, se non quelle di ricordare Matteo e Gabriele, che ci sono state attribuite dai soliti pennivendoli e dal solito “giornalista anonimo” della Gazzetta di Parma non c’erano e non ci appartengono”. Alla conferenza di ieri a Collecchio c’era anche il presidente CCPC Angelo Manfredini, a margine della quale ha raccontato informalmente ai cronisti presenti quanto già documentato da noi di stadiotardini.com a DSC02893proposito delle inusuali operazioni di controllo cui sono stati sottoposti all’Olimpico gli occupanti il pullman, con tanto di perquisizioni “corporali”, donne incluse, anche al seno, e la richiesta di togliere le scarpe. Stando a quanto avrebbero spiegato a Manfredini le Forze dell’Ordine, sarebbe stata una conseguenza di quanto accaduto pochi giorni prima, quando i tifosi dello Zurigo avevano introdotto di ogni allo stadio. E giustamente il celebre Baffo ha chiosato: “Ma che c’entriamo noi con quelli dello Zurigo?”. Direi il peggior modo di chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati… Gabriele Majo

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Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

One thought on “ROCCO DEI BOYS, IL RITORNO A COLLECCHIO

  • 10 Novembre 2011 in 19:29
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    Buonasera sig. Majo
    Lei dice di non essere mai stato tenero con i Boys, posso dire altrettanto che io non sono mai stato tenero con Lei. A questo giro pero'le devo fare i complimenti, le garantisco sinceri. Gia' complimenti per aver detto quello che ha visto… in parole povere la verita'. Cosa c'e' di piu' bello che dire e scrivere la verita'. Con questo pero' a questo punto torno su vecchi argomenti …. per esempio i fatti di Parma Napoli. Lei non c'era e si permise in ogni modo di commentare e "spiegare" un fatto a cui Lei non aveva assistito fidandosi di quello letto sulla Gazzetta o semplicemente "raccontato" da qualche tutore del (dis)ordine. Con questo signor Majo il sito e' suo , e Lei sul suo sito puo' scrivere cio' che vuole per carita', pero' puo' comprendere che a volte assistere agli avvenimenti permette di non scrivere cavolate, e di non ricevere poi ragioni balorde. E' d'accordo con me ? Se Lei non era presente…posso immaginare che anche Lei come il suo collega della Gazzetta molto probabilmente avrebbe parlato chissa' di quali complotti misteriosi. Quindi a volte provi a sentire le due campane…magari la verita' sta veramente nel mezzo come si dice…..buonasera.

    DIOGENE

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