BAR SPORT / LO SCHITTO E IL NEPOTISMO DI BELLE’

Telefonata di Inzaghi, ieri a Parma per una iniziativa di solidarietà. E in futuro?

isotta galliani col nonno gian franco bellè a bar sport 12 12 2011 foto stadiotardini com(gmajo) – Due circostanze mi hanno imposto di invertire il titolo col sottotitolo, o viceversa. O forse anche la scelta della titolazione generale del nostro consueto report post-trasmissione di Bar Sport. La prima circostanza è che l’unica foto che ho (provvidenzialmente) scattato ieri sera negli studi di Tv Parma, è quella che vedete qui a lato che ritrae la pallavolista della Stem Parma Ascensori (B1) Isotta Galliani con il “nonno” (per lei “di sangue”, e non solo a titolo affettivo come per noi leggermente più giovani cronisti) Gian Franco Bellè; la seconda, invece, correlata alla prima, è che a causa di una varicella un po’ tardiva ieri sera mancava l’abituale regista della trasmissione Walter Perotti (nell’occasione sostituito da Pietro Zambrelli) il quale di solito carica immantinente la registrazione del salotto televisivo sul portale tvparma.it: ebbene, non trovando stamani il programma registrato non ho potuto estrapolare dei fermo-immagine da proporre come foto a corredo del presente servizio, e soprattutto non ho avuto modo di riascoltare la telefonata di Superpippo, della quale mi sarebbe piaciuto riproporre la “sbobinata”. Dunque rimedierò andando a memoria. Intanto va subito chiarito che ieri l’attuale attaccante del Milan si trovava nella nostra città (esattamente all’Hotel Stendhal) per una cene benefica organizzata, come ha spiegato nel collegamento lo stesso Inzaghi, da un suo amico parmigiano, Bottarelli, a sostegno della lotta alla leucemia. E dunque non per incontrare Leonardi, come invece avrebbe poi affermato il famoso imitatore dell’AD, che ha aggiunto che stava per cucinarsi un “Palombo ai ferri”. Come ha chiosato il conduttore Milano, “in due battute è già spiegato il mercato invernale dei crociati…”

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A proposito di mercato: Milano – accortosi che fino a quel punto ero riuscito ad inserirmi ben poco nella consueta gazzarra degli incontinenti opinionisti che fanno a gara a chi alza di più il tono della voce (pur avendo Saturno Contro come lunedì scorso non sono stato altrettanto invadente, anche perché semel in anno licet insanire) – verso la seconda parte inoltrata della trasmissione, al fine di darmi la parola, si è prodotto in un assist, che però volutamente non ho trasformato in gol. Egli, infatti, avrebbe voluto che disquisissi appunto di questioni mercatali,le quali, notoriamente, non sono il mio pane quotidiano, perché non sono un appassionato della materia, al punto che, fosse per me, terrei gli stessi calciatori (e lo stesso allenatore) per 5-6 anni. Ovviamente è un torto mio: sono anacronistico e me ne rendo conto. Così come mi rendo conto di essere stato un po’ insubordinato nel rispondergli, no guarda, di mercato fai pure parlare qualcun altro. Monica Bertini, co-conduttrice, al fine di evitare incidenti diplomatici tra il bizzoso fantasista e il suo allenatore, ha prontamente cercato di correggere il tiro ponendomi una domanda, che puzzava sì ancora di mercato, ma che mi consentiva di deviare un po’ il discorso. Riguardava il centrocampo dei crociati, e gli eventuali correttivi di gennaio. Debbo annotare che il Nonno (poi, se non mi scordo nel frattempo, riprenderò il discorso del “nepotismo”, citato nel titolo, che ancora non ho ancora approfondito), poco prima o poco dopo aveva sostenuto – raccogliendo il plauso del parterre, soprattutto di Guido Schittone – che più che un attaccante il Parma ha bisogno di un centrocampista che ragioni (immagino un regista). Io, invece, poco prima o poco dopo, ho sostenuto che, secondo me, Colomba si terrebbe stretto volentieri il suo Morrone (cui non rinunzia mai, perché è quello che facendo legna gli garantisce quell’equilibrio per lui così fondamentale) e pure il Galloppa di adesso (cui non va buttata la croce addosso per il gol mancato al 93’ a Cagliari), senza scambiarli con altri pari ruolo dal pedigrèe migliore. Ogni riferimento al “Palombo” che si stava cucinando il finto-Leonardi non è per nulla casuale. A proposito di palombo: in realtà il finto Leonardi sarebbe venuto a cena con noi, dopo la trasmissione, accontentandosi di ingurgitare fusilli al salamino e cime di rapa nella stessa pizzeria che da qualche turno a questa parte ci ha tolto il diritto di scelta del menù a prezzo fisso. Certo meglio quei fusilli che non il semolino che lo stesso finto Leonardi ha indicato come menù ideale per il futuro nuovo (si fa per dire) attaccante del Parma. Parmigiano, nel commento postato stamani, mi chiedeva cosa avevo fiutato negli studi a proposito di Superpippo: la sensazione che abbiamo avuto un po’ tutti – e palesata on air da Piovani durante il programma – è che le dichiarazioni di ieri sera del tuttora rossonero, fossero un po’ diverse rispetto ad altre rilasciate recentemente. In particolare ci abbiamo letto una maggiore volontà di lasciare il Milan, per approdare in una squadra che lo faccia giocare di più, dal momento che ha voglia di giocare. Potrebbe essere il Parma quella squadra? Le controindicazioni che ci vedo le ho già esposte nel precedente post, che prendeva spunto dalle argomentazioni di Crociato 63 nelle pagelle in dialetto; in più vanno aggiunte alcune altre razionali considerazioni: intanto che attorno al nome di Inzaghi ruotano importanti club europei, dalla maggiori possibilità rispetto al Parma; ma poi siamo così sicuri che Colomba, che non ha voluto impiegare il Simulacro Crespo garantisca un posto da titolare a Superpippo, il quale, nell’attacco del Parma di oggi, come argomentava lo Spocchioso Gallerani, ci azzecca come il tredicesimo commensale alla tavolata di ieri sera? Ciò non toglie che Inzaghi, legato da un affetto particolare per i Ghirardi (padre e figlio che reputa persone d’oro), qualora decidesse di salutare il Milan, potrebbe anche valutare il ritorno in questa piazza. Mi laseris perdor…

Tra gli argomenti toccati ieri sera non poteva mancare il caso Palladino, a Cagliari uscito dal campo in modo polemico quando Colomba lo ha richiamato in panchina: per Cervi – che ieri sera, per sua scelta, ha lasciato gli studi televisivi prima della naturale fine del programma, perdendosi così la richiesta di un telespettatore al quale piacerebbe vederlo in un filmato d’epoca in maglia crociata – la sceneggiata dell’attaccante, umanamente capibile, ma non sotto il profilo professionale, rappresenterebbe una sorta di messaggio di natura mercatale come avesse voluto dire: “Cedetemi”. A me la tesi pare un po’ forzata. Così come non condivido la sua considerazione a proposito dell’allenatore che avrebbe dovuto far finta di niente e non esaltare questo malcontento rimbrottandolo. Per me come il tecnico, che è il capo-squadra, fece bene un anno fa a redarguire il più plateale Candreva, lo stesso bene ha fatto stavolta nel richiamare all’ordine il giocatore scontento. Quali esiti potrà avere la questione: immagino almeno una multa. Ma che finisca sul mercato “solo” per questo mi pare esagerato. Certo andranno fatte valutazioni approfondite, ma non credo, onestamente, che l’episodio vada poi esasperato. Se quelli di Sky non avessero fatto la spia parlando di “parole irripetibili”, forse non saremmo neppure qui a disquisirne, dal momento che le immagini mostravano solo un giocatore scontento che bofonchiava qualcosa, non una palese “mandata a quel paese” dell’allenatore come il Candreva di un anno fa. Né sta in piedi la tesi di chi asserisce che Colomba non sappia gestire uno spogliatoio per via di queste due uscite un po’ fuori dalle righe dei suoi giocatori.

E veniamo al nepotismo del Nonno. Schittone – che ieri sera si è complimentato con me per la “Maremmana” che sfoggiavo – ha fatto una gran lunga perifrasi, un gran giro di parole, per arrivare a svelare l’altarino che la giocatrice della Stem Parma Ascensori Isotta Galliani – presente con tutte le sue compagne, oltre allo staff tecnico e dirigenziale, per presentare il calendario pro Unicef (in vendita a 5 euro) – è appunto la nipotina di Gian Franco Bellè, da lui definito il più autorevole e credibile degli opinionisti di Bar Sport. Tra questi non si è certo distinto per galanteria lo juventino Frigeri, arrivato persino a staccare – con lo sdegno profondo dei camperisti, in particolare Luca Ferrari – l’ultima pagina del lunario delle pallavoliste, poiché quella ivi immortalata – l’avvenente Silvia Missaglia (centrale) – aveva dichiarato di essere romanista e contestualmente la “sua” (di Frigeri) Juventus stava appunto pareggiando con i giallorossi. Quel dongiovanni del Professor Sassaroli avrebbe poi rimediato pubblicamente dicendo che era una scusa per conservare la sua “effige”, e poi anche privatamente facendosi fare una dedica personalizzata a fine trasmissione sulla foto. Con grande spirito la Missaglia, quando è arrivato il suo turno di presentazione – la scaletta prevedeva che si presentassero dicendo nome, cognome, numero di maglia, ruolo e mese sul calendario – ha snocciolato tutto quanto richiesto concludendo così “Fino a un attimo fa ero il mese di Dicembre”, raccogliendo gli applausi divertiti del pubblico. Chapeau. Gabriele Majo

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.