CALCIO & CALCIO / LA NEBBIA SCHIARISCE LE IDEE E METTE TUTTI D’ACCORDO. O QUASI…
La fumära calata domenica sera sullo stadio Tardini ha fatto discutere: ma per gli opinionisti di Teleducato Parma-Palermo non si doveva proprio disputare. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Boni e Schianchi, anche se nel prosieguo non sarebbero mancate le solite frecciatine tra loro. E con Romeo Azzali un revival del Brescello anni ’90…
(Lorenzo Fava) – Forse, una tantum, tutti erano accomunati da affinità di idee. Per certi versi tutti la pensavano alla stessa maniera. O quasi. Sia il “Roseo” Andrea Schianchi sia Enrico Boni – di lui decisamente più istrionico – dopo tanti dissidi e diverbi calcistici, si sono trovati d’accordo, almeno, su uno dei tanti temi dell’ultimo lunedì sportivo: Parma-Palermo non si sarebbe dovuta disputare. Infatti la fitta nebbia, scesa domenica sera al Tardini, ha impedito non solo ai giocatori in campo di controllare in modo migliore le proprie giocate o le posizioni dei compagni, ma ha anche fatto sì che venisse meno lo spettacolo. Se da un lato gli aficionado del Tardini si erano irritati per la decisione definitiva dell’arbitro Banti di giocare comunque il posticipo della 14^ giornata di campionato (alcuni hanno persino abbandonato il luogo incriminato dopo pochi minuti), di certo i telespettatori che hanno seguito il match in tv non se la sono passata meglio. Qualcuno di loro ha pure affermato di non aver potuto apprezzare nulla sul piccolo schermo, nemmeno il palo di Giovinco nel primo tempo, avvenuto proprio quando sembrava che la nebbia stesse per alzarsi per lasciar spazio al calcio giocato, salvo poi ricomparire appena dopo con scorno degli astanti.
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E’ stato un compito immane quello di chi doveva raccontare le gesta del campo per radio o televisione: la serata non era affatto adatta a un fluida cronaca in diretta, e anche per quelli della carta stampata, già abitualmente tenuti sotto torchio normalmente da i ritmi serrati delle serali. Per tutti i “loggionisti” di Teleducato la partita non avrebbe dovuto avere luogo. Schianchi se l’è presa soprattutto con chi stabilisce il calendario della A, anticipi e posticipi annessi. La colpa, secondo il Roseo, è dell’Assemblea di Lega, di cui fa parte anche il Presidente del Parma Ghirardi, che, da bresciano verace, avrebbe dovuto sapere che di questi tempi in pianura ogni tanto cala la nebbia. Enrico Boni, anch’egli concorde sul fatto che non c’erano le condizioni per disputare la partita, ha però preso le difese dell’ ”amico” Pres di Carpenedolo, luogo in cui è stato anche in pellegrinaggio – ha ricordato il Saltimbanco – con il suo Fans Club lo scorsa estate, accusando al suo posto «qualche “idiota” di impiegato…». Ma per quale motivo disputare Catania-Cagliari alle 12.30 e mettere una partita, sicuramente non di cartello, come Parma-Palermo in posticipo serale, sapendo del rischio nebbia sempre incombente nelle zone settentrionali d’Italia? Il “roseo” ha replicato che sarebbe in grado di capirlo il suo stesso «bellissimo cane Johnny», di cui ha disquisito per qualche istante riguardo il nome insieme al sagace avvocato Paolo Paglia (i due sono di ideologia politica contrapposta…). Il “Principe del foro” ha esternato il suo stupore per la scelta del nome Johnny, «Mi meraviglio tu l’abbia chiamato Johnny, pensavo a un nome come Vladimir!», Schianchi, dal canto suo, ha detto che la giusta grafia è con la G iniziale, tuttavia avrebbe potuto affibbiargli un soprannome come Silvietto…
Inoltre, di Andrea Schianchi – il quale ha corretto, come già altre volte, Boni sulla dizione del cognome di Colomba, da lui pronunziato “alla reggiana”, cioè con la “o” aperta, dando vita a un vivace siparietto – è stato promosso il nuovo libro “Figure (e non)”, in cui il giornalista della Gazzetta dello Sport unisce la passione per la penna a quella, sempre coltivata, per la fotografia; il Saltimbanco, che non voleva sfigurare, si è presentato, invece, con lo Year Book del Parma – opuscolo che riepiloga la carriera dei calciatori crociati con statistiche, curiosità e quant’altro – dicendo che questo sarà il libro che le fidanzate dei giocatori dovranno osservare per ricordarsi bene i loro volti, dal momento che, secondo il “Profeta”, li aspetterà un ritiro in vista della partita di Cagliari. E a proposito di ritiri, lo stesso Boni ha ripercorso attraverso un excursus storico, a lui particolarmente gradito, i suoi anni di carriera giornalistica, quando faceva il commentatore delle partite del magico US Brescello (allenato da Romeo Azzali, condottiero di quella meravigliosa favola reggiana e oggi sindaco di Mezzani), che nel decennio degli anni ’90 superò le categorie dei Dilettanti e si affacciò nel mondo dei professionisti, giungendo in soli due anni in C1, dove restò per 6 stagioni; in una di queste, e più precisamente la ’96-’97, la compagine reggiana sfiorò la clamorosa promozione in B, perdendo uno spareggio dei play-off contro il Cittadella. Lo stesso Azzali, esperto allenatore di categorie dilettantistiche, che ieri sera ha presenziato per la prima volta in stagione negli studi di Calcio & Calcio, ha ricordato i bei tempi d’oro e non ha potuto fare a meno di dire che le puntualizzazioni del Saltimbanco, dopo un anno di assenza dal programma di Michele Angella, gli mancavano: tuttavia, in un fuori onda si è lasciato scappare che gli anni iniziano a farsi sentire anche per Boni, che però non sembra mostrare segni di cedimento… Addirittura Boni ha dichiarato di avere la stessa età di Schianchi, il quale a sua volta ha negato questa tesi, vantandosi del suo elegante capello brizzolato in stile Clooney. Tornando all’excursus storico, Boni ricordava bene come nel ’94-’95, anno dell’approdo del Brescello in quella che una volta veniva chiamata C1, i giocatori gialloblù partivano spesso per il ritiro che precedeva una lunga trasferta (come può essere quella di Cagliari di domenica prossima), talvolta abbandonando le famiglie al venerdì. Il Saltimbanco non è favorevole alla ‘renovatio temporis’ e riproporrebbe un ritorno allo stile semplice e genuino di quel Brescello che segnò con molta umiltà una pagina indelebile del calcio emiliano. (Lorenzo Fava, presidente Enrico Boni Fans Club)