GAZZETTA DI PARMA: “MA IL FAMOSO PROGETTO ERA PER UN RICOVERO?”
L’ironia del quotidiano locale sulle voci di mercato che ipotizzano l’interesse del club crociato per gli over30 Toni, Ferrari e Inzaghi
(gmajo) – Solo la chiusa del pastone di mercato vale il prezzo del quotidiano: “Ma tra Ferrari, Inzaghi e Toni vien da chiedersi: il famoso progetto era per un ricovero”. Il giornale è la Gazzetta di Parma, nella sua edizione cartacea di stamani, 28 dicembre; l’autore della battuta è anonimo, ma a naso la attribuirei a Paolo Grossi, che ha nelle sue corde questo spirito british. Di Inzaghi e Toni abbiamo spesso discettato anche in passato, ma del lungagnone in servizio alla Juve sulla GdP forniscono un dettaglio interessante nel pezzo citato, laddove ci informano che il club di appartenenza, volendo disfarsene, sarebbe disposto a contribuire allo stipendio, che lo stesso giocatore si abbasserebbe volentieri avvicinandosi a casa (è di Modena: ma nel III millennio credo che problemi di distanze e di comunicazione non dovrebbero esserci con quel fior fiore di infrastrutture che tengono unita la Penisola…). L’ipotesi cavallo di ritorno o minestra riscaldata Matteo Ferrari è relativamente nuova, nel senso che nell’ambiente circola da tempo anche se non ricordo di averla vista nero su bianco stampata su un autorevole quotidiano.
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Le considerazioni correlate fanno meditare: “Si parla così di un contatto con il 32enne Matteo Ferrari, un ex che ha militato tre stagioni, tra il 2001 e il 2004, in maglia gialloblù. Ferrari è fermo, svincolato dal Besiktas, e potrebbe quindi non costare una fortuna. Visto che Brandao non è mai stato impiegato, e che Santacroce desta qualche perplessità, potrebbe diventare un’autorevole alternativa ai centrali titolari. Con la riserva, doverosa, delle condizioni fisiche, perché in rosa ci sono già troppi elementi che non vengono impiegati in quanto danno poche garanzie sotto questo aspetto”. Da ricovero Parma ad ambulatorio il passo è breve… A proposito della rosa: come si sa bene l’imperativo è sfoltirla (anche se, come ricordavamo ieri a proposito di Löfquist, si sta tuttora allargando), ma l’anonimo estensore dell’articolo in esame della Gazzetta di Parma ammonisce: “Va detto che sfoltire la rosa non è comunque un’operazione semplice. Non c’è fuori della sede una fila di club in cerca dei crociati sovrannumero”. A parte il Brescia che, se davvero sarà controllato da Penocchio, o se davvero decollerà il progetto fondazione targato Zaglio, potrebbe vederne ricollocati in gran numero. La Gazza arguisce: “Va a finire che invece di far cassa devi pagare gli stipendi e sperare nel buon cuore di chi voglia mettere in campo giocatori che sono in prestito”.