BAR SPORT / I SENATORI SI CHIEDONO SE E’ GIUSTO CONFERMARE PAVARINI CON MIRANTE GUARITO
Il professor Delsignore, ospite in studio, ritiene ormai guarito il titolare: per Cervi “squadra che vince non si cambia. Il dodicesimo, a Bologna, merita la riconferma”, per Piovani “le gerarchie vanno rispettate”…
(gmajo) – Più che la Camera dei Deputati ieri sera Bar Sport sembrava il Senato della Repubblica: a contribuire ad alzare l’età media della squadra di opinionisti, già abitualmente piuttosto elevata, ha contribuito la defezione del “giovane” (ma pur sempre 40enne…) Michele Gallerani, sostituito dallo “storico” Gian Carlo Ceci, classe 1943 (foto a lato), e dunque (leggermente) più vecchio del Nonno (Bellè), che è del ’45. Non sto qui a cercare la data di nascita di Antonio Cervi, né quella di Guido Schittone: a naso il più giovane del parterre era il quasi cinquantenne Sandro Piovani. Il quale, nei panni del Pierino della situazione, si è lasciato andare ad una battutaccia che ai suoi amici pizzaioli (di sponda campana) sarà piaciuta fino lì (“perché a Napoli si lavora?”) e che magari gliela faranno pagare con un po’ di Guttalax (esiste ancora?) la prossima volta che metterà i piedi sotto il tavolo di uno dei loro locali. Dai retta a me, Sandrone: opta, per qualche tempo, per una pizzeria pugliese…
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Con quella uscita un po’ da meridionalofobo l’alegher Piovani è intervenuto su Cervi, il quale si stava lamentando degli orari del calcio moderno: “Stasera è lunedì e si sta giocando Napoli-Bologna…”. Poco prima l’ex terzinaccio dei tempi che furono aveva pure riportato la testimonianza indiretta di un suo amico operaio il quale non potrà assistere a Parma-Juventus, calendarizzato per le 20.45 di martedì 31 gennaio 2012 A.D. (Annus Domini, non amministratore delegato) in quanto quella sera lavora, a meno che non si prenda un giorno di ferie. “Le chiamano ferie”, aveva sancito lo stesso popolare giornalista (volto assieme ai due Balestrazzi dello spot pro-Boys, ieri sera diffuso anche dalla antenna cittadina) in replica a Cervi, il quale stava ragionando sul controsenso di fare una pausa a Natale se poi poco dopo è necessario un turno infrasettimanale. Il salotto avrebbe poi passato in esame il comportamento degli altri campionati europei, citando sia quelli che si fermano come il nostro (Piovani ricordava l’influenza religiosa) sia quelli che non fanno una sosta in concomitanza con questa ricorrenza. A proposito di orari non convenzionali: Bellè approfittava della presenza in studio del prof. Roberto Delsignore, quale responsabile dell’intera struttura sanitaria del Parma FC, per chiedergli se è più deleterio, dal punto di vista del medico, andare in campo a mezzogiorno, come nel derby di domenica prossima al Dall’Ara, oppure notte-tempo come sarà nel big match con i bianconeri di finemese. Indubbiamente, secondo il luminare, i maggiori rischi, dal punto di vista fisico sul campo, potranno essere corsi nel match notturno, mentre la gara dell’ora di pranzo comporta maggiori complessità di preparazione. Magari anche con allenamenti ed abitudini (alimentari) che per l’intera settimana potranno essere modificati. A parere di Piovani è proprio la gara all’innaturale orario del pasto a creare maggiori scocciature agli stessi protagonisti. Oltre a Delsignore era presente il presidente del Coni Gianni Barbieri, il quale ha fatto il sunto di “Parma Città Europea dello Sport 2011”, che ha visto in prima linea organizzativa la struttura periferica da lui guidata, che presto sarà cancellata per via della “famigerata” riforma Petrucci. Cliccando sul presente collegamento ipertestuale si arriva ad un servizio di stadiotardini.com del 9 novembre scorso dal titolo “E il Coni abolisce già le provincie” (la “i” noi la lasciamo, al di là degli ammodernamenti ortografici, poiché fedeli alla Costituzione…) con tutti i video amatoriali della drammatica conferenza stampa in cui lo stesso Barbieri informava stampa e affiliati sulle conseguenze dell’auto-regolamentazione. Concetti, in sintesi, ribaditi pure ieri sera per i telespettatori di Bar Sport, verso la conclusione del programma. Nella parte iniziale, invece, l’esperto dirigente sportivo era stato interrogato dal conduttore Giuseppe Milano sulla questione esonero di Colomba. A suo parere (di Barbieri) “Si cambia allenatore quando c’è qualcosa che non va. Quando con un potenziale buono, efficiente e capace non si ottengono risultati e non c’è il giusto rapporto tra dirigenti, allenatore e giocatori di solito si cerca di cambiare”. Il professor Delsignore, rappresentante ufficiale della Società, poco prima aveva parlato dell’importanza dell’entusiasmo: “C’è bisogno di entusiasmo per raggiungere i risultati che pubblico e società si attendono al di là della posizione mediocre del solo doversi salvare”. Insomma l’ennesima riprova che l’asticella delle aspettative è stata innalzata: come già annunziato da Ghirardi a Pep della GdP nei giorni scorsi il Parma punta (minimo) al 10° posto (e Donadoni l’ha subito centrato alla prima): ovviamente se il Parma, dopo la rivoluzione tecnica, alla fine dovesse malauguratamente piazzarsi nella parte destra della classifica saremo tutti autorizzati a parlare chiaramente di fallimento (della manovra). “Aver vinto – ha proseguito Delsignore – ci ha collocato in una posizione sufficientemente buona: ora si tratta di insistere, con entusiasmo, per raggiungere risultati più importanti”. Milano ha rimarcato: “Con Donadoni, dunque non si pensa solo alla salvezza”. “Strada facendo – gli ha ribadito il Prof – si valuta l’andamento dei risultati, ma adesso è come in estate quando è partito il campionato: l’aspirazione è raggiungere i migliori risultati possibili”. Non avendo la possibilità di avere negli studi direttamente il nuovo allenatore (nonostante la richiesta in diretta formulata più volte la scorsa settimana dai curatori del programma al responsabile delle relazioni esterne Mirco Levati che era stato inviato dal club quale ospite, ma ieri sera, probabilmente, Donadoni aveva da seguire, per evidenti motivi, il match Napoli-Bologna) Milano si è dovuto accontentare di chiedere a Delsignore che persona è: “Ho avuto modo di incontrarlo e salutarlo: è un signore gentile con il quale credo si possa lavorare bene. E’ importante anche con staff tecnico: ci sono le premesse per lavorare bene. E’ la persona giusta per questa società”. Il “nuovo corso” si è distinto, secondo le voci di Bar Sport, per cinismo e fortuna. A proposito: non so se sono stato io a condizionare Bellè con la mia “opinione” pubblicata ieri, fatto sta che anche lui ha fatto ricorso, come me nell’incipit, al rinomato “Culo di Sacchi”, dote, ovviamente, assai gradita, di cui non c’è certo da vergognarsi. Il Nonno, piuttosto, ha espresso dubbi sul nuovo assetto difensivo dei crociati: “Da vecchio scarpone quale sono dico che il Parma non può giocare con tre difensori lenti. Non essendo veloci non riescono a recuperare e vanno in affanno”. Secondo me il problema, a maggior ragione, c’è con la difesa con due soli centrali, ma tant’è. Gian Carlo Ceci ha certificato che – secondo i dati del Parma – Paletta, sui primi metri, è il secondo giocatore più veloce della rosa. Salvo chiosare, che se anche sei veloce ma non sei agile… A porre dubbi sulla nuova sistemazione in attacco (cioè il tridente) è stato Guido Schittone: “Colomba non è uno sprovveduto e Giovinco non ha mai segnato tanto come sotto la gestione di Colomba. Mi sembra che si sia fatto un passo indietro alla gestione Marino con Giovinco sì libero di svariare, ma troppo fuori dal vivo del gioco e sulle fasce. E non sono andati bene neppure Biabiany e Floccari. Nessuno dei tre è una punta vera”. Ceci ha detto che Biabiany finora è stato il migliore del Parma, ma domenica non ha certo interpretato il ruolo nel modo migliore. Lo stesso ex primo radiocronista “integrale” di una emittente radiofonica locale (pensavo che la sua ospitata di ieri sera fosse per celebrare il 36° anniversario da quel mitico Arezzo-Parma dell’11.01.1976, ma non ne è stata fatta menzione, lo scorso anno, invece, più o meno di questi tempi in quegli studi ricordarono il 35° con la contemporanea presenza in studio dell’eterno rivale Pino Colombi, che già qualche mese prima aveva proposto, per primo, dei collegamenti flash dallo stadio; l’ultima radiocronaca di Ceci, per Radio Parma, prima che appendesse il microfono al chiodo, fu quella dello spareggio di Bologna del 2005), di solito per forza di cose piuttosto verboso, ha inquadrato la questione in due parole con una sintetica domanda: “Ma il Parma ha vinto e convinto”. Diciamo che il Parma ha vinto. Ma certo non convinto. Piovani sancisce: “Se di buono qualcosa c’è stato quello è il risultato”. Un altro tema classico che ha animato il dibattito ruotava attorno al motto “Squadra che vince non si cambia”. Ma in questo specifico caso non si parlava di calciatori di movimento, bensì del portiere: Pavarini, dopo la prova più che positiva (a parte il gol preso sul suo palo) di domenica merita la conferma a discapito del titolare Mirante, anche se questi è guarito? Favorevole alla conferma dell’anziano estremo è stato Cervi: “Si è comportato bene, perché togliergli il posto che si è conquistato?” Contrario Piovani: “Diverso sarebbe stato se si fosse trattato di scelta tecnica: ma Pavarini lo ha sostituito per infortunio. In più Pavarini è anziano e a scadenza di contratto, mentre Mirante è un giovane che va valorizzato anche come patrimonio. Le gerarchie vanno rispettate”. Comunque andrà a finire la scelta, stavolta, sarà esclusivamente di carattere tecnico e non medico, giacché il professor Delsignore, pur riservandosi oggi di verificare gli ultimi riscontri clinici lo considera ormai guarito dalla “elongazione all’adduttore della coscia” e dunque pienamente recuperato. Gabriele Majo
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senatori è un eufemismo….
ieri sembrava un reparto di geriatria…
Da bravo giornalista la notizia è in fondo al pezzo…
Rispondo ai due anonimi, pregandoli in futuro di voler siglare almeno con un nick name i propri commenti. Grazie.
Informo quello delle 13.44 che il prof. Delsignore era primario in Medicina, non in Geriatria… E poi la "linea verde" era rappresentata dai ragazzini alle spalle dei "nonni" e dalla gentil fanciulla salita sul camper. Ovviamente Monichina Bertini a parte, anche se ieri sera non mi è piaciuta quando ha parlato del possibile ritorno di Mariga, argomentando che i tifosi potrebbero avercela con lui, avendo a suo dire, snobbato Parma quando è passato all'Inter. Anche perché parlando così, da quella platea, si rischia di aizzare gli stessi tifosi contro un possibile giocatore "nostro". Tra l'altro a me non risulta affatto che le cose fossero andate in questo modo, essendo testimone diretto delle sue lacrime, visto che non voleva affatto lasciare Parma (anche per questioni affettive) sia pure per passare ai più titolati nerazzurri. Quella cessione, infatti, fece comodo alla società per impellenti esigenze di cassa. Fosse stato per il povero Mac Donald se ne sarebbe rimasto volentieri a Parma. Siccome mi ero scordato di scriverlo prima nella "recensione" ne approfitto per farlo qui. E magari, se dovesse davvero tornare, magari ne riparlerò più diffusamente in un apposito articolo più avanti.
Quello delle 16.09 dice che da bravo giornalista la notizia è in fondo al pezzo. In realtà la notizia, da bravo giornalista, dovrei metterla al completo delle classiche 5 W nell'incipit e non in cauda. A parte che in questi pezzi di racconto delle trasmissioni Tv non sempre riporto notizie, ma più spesso curiosità, commenti e opinioni, specifico che più da bravo giornalista mi sono comportato da "sadico", titolando sull'ultimo argomento trattato della lunga articolessa. Un modo come un altro per invitare il lettore ad arrivarci in fondo… So bene che su internet dovrebbe trionfare la sintesi, assieme a titoli e brevi, ma io la penso come Gianni Mura: sono per il trionfo dei contenuti e per il dominio della parola scritta… E poi la notizia sarebbe quella della guarigione di Mirante? Sarà notizia se effettivamente Donadoni gli dovesse preferire, per scelta tecnica, Pavarini, dando retta a Cervi, e non ascoltando Piovani, per il quale le gerarchie vanno rispettate…
Cordialmente Gmajo
Antonio Cervi è nato nel 1943.
Un bene informato che pretende l'anonimato. mi raccomando
Grazie della "delazione" anonima. Il suo anonimato è rispettato, anche perché non essendosi firmato diventa difficile svelare chi è. Ma a parte questo caso ricordo che sono gradite le firma a corredo dei commenti. Almeno con un nick name. Cordialmente Gmajo