NEVIO SCALA SI RIPRENDE IL SUO 3 5 2
In una intervista a Radio Sport 24 l’allenatore del Parma dei miracoli degli anni 90 ripensa al modulo che lui stesso aveva inventato e non nasconde la voglia di tornare in panchina. E intanto bacchetta le contendenti scudetto: “Troppe polemiche arbitrali. Bisognerebbe imparare a parlare di meno. Tutto ciò influisce negativamente sull’immagine del calcio italiano”
(Lorenzo Fava) – E’ stato l’allenatore che ha scritto la storia del primo Parma in serie A, Nevio Scala, e tuttora i tifosi crociati lo ricordano con molto affetto. Dal 1989 al ’96 Scala condusse il Parma nella prima stagione di serie A e in un lasso di tempo assai breve lo portò ai vertici del calcio europeo: in quei sette anni ottenne la Coppa Italia nel ’92, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea nel ’93, e la Coppa UEFA nel ’95. In pochi anni la realtà provinciale di Parma toccò gli apici a livello continentale. In quella gloriosa esperienza Nevio Scala – classe ’47 – si affermò come uno dei migliori allenatori del panorama calcistico italiano, inventando il sistema di gioco del 3-5-2, che nella stagione in corso molti trainer hanno deciso di adottare. A tale proposito, il decano degli allenatori italiani, intervistato ieri da Radio Sport 24, ha rivendicato la paternità di quella disposizione tattica: «Sono stato il precursore di questo modulo che ti permette diverse soluzioni tattiche e sono orgoglioso che parecchi allenatori ancora oggi lo stiano adottando».
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Lo stesso Donadoni, attuale mister della squadra crociata, ha deciso di seguire la via maestra tracciata da Scala più di 20 anni fa; e per adesso la scelta sta ripagando con buone prestazioni fornite dalla squadra. A differenza dei moderni 3-5-2, atti a una forte fase offensiva prodotta sulle fasce, il modulo di Nevio Scala prevedeva sugli esterni in luogo di due centrocampisti due terzini e che garantivano maggiore copertura, ma molta sostanza. i più famosi di quell’epico 5 3 2 furono Benarrivo e Di Chiara, celebri anche per una canzoncina dei tifosi (Benarrivo, Di Chiara olè). Anche se Di Chiara prima di essere reinventato fluidificante da Scala era una vera e propria ala, cioè un attaccante.
Scala, lontano dalla panchina dal 2004 (ultima esperienza in Russia, allo Spartak Mosca), nella breve intervista radiofonica di ieri non ha nascosto una certa nostalgia: «Quando ripenso al 3-5-2 mi vien voglia di ritornare in panchina…».
Naturalmente un pensiero particolare non è potuto non andare al Parma, impegnato stasera nel delicato anticipo contro il Milan capolista: «Ci sarà molta tensione in campo e sarà fondamentale l’aspetto psicologico. Giovinco può mettere in difficoltà qualsiasi difesa, ma Allegri ha studiato bene la gara e non gli concederà spazi. Il Milan ha un organico straordinario ed è in corsa per tutte e tre le competizioni. Sarebbe un errore privilegiarne solo una, ma oltre le gambe c’è bisogno di serenità e tanta concentrazione».
Infine, in chiusura anche una breve considerazione sulle numerose polemiche in atto tra i due top team italiani del momento, Milan e Juve: «Juventus e Milan si sono lamentate eccessivamente – ha affermato Scala – Bisognerebbe imparare a parlare di meno. Tutto ciò influisce negativamente sull’immagine del calcio italiano». Le sagge parole di Scala dimostrano che, nonostante la lunga pausa di riflessione, il decano degli allenatori sembra essere del tutto in forma per tornare in panchina, e perché no, a rendere grande una provinciale, come fece circa vent’anni fa col Parma…