EURO 2012 / DA MEDOLLA ALLA NAZIONALE: “NESSUN TRAGUARDO E’ IMPOSSIBILE”. L’ITALIA E’ IN SEMIFINALE. MERITATISSIMAMENTE. BYE BYE ENGLAND…

Il titolo ce lo ha regalato un ragazzino del paese terremotato, collegato con “Notti Europee”. Gli azzurri dopo 120’ di dominio e di sprechi e l’errore dal dischetto di Montolivo rimediano col cucchiaio di Pirlo, il balzo felino di un immenso Buffon (palla addirittura bloccata) ed il sangue freddo di ‘Diamantinho’.

ita ingh 1(Luca Russo) – Il titolo ce lo regala un ragazzino di Medolla in collegamento con la trasmissione ‘Notti Europee’ in onda su Raiuno. Nessun traguardo è impossibile. Non per questa Italia che si guadagna la semifinale con la Germania dopo aver dominato in lungo ed in largo un incontro che proprio non voleva saperne di scegliere vinti e vincitori. Per centoventi minuti abbiamo temuto che Lui invece di salvare solo la Regina, volesse proteggere anche l’Inghilterra. Stava riuscendoci. Sull’errore dal dischetto di Montolivo pensava di avercela fatta. Gli azzurri erano con un piede e mezzo sull’aereo che li avrebbe riportati a Roma. In quel momento la semifinale più che un miraggio era un sogno andato in frantumi. L’eliminazione era lì ad un passo e noi non potevamo far altro che chiederci: ma come è possibile? Dei centoventi minuti giocati, all’Inghilterra ne abbiamo concessi nemmeno una ventina e rischiamo comunque di dover prendere su e ripartire per l’Italia? Sì, per pochi minuti siamo stati più vicini a Roma che a Varsavia. Sai che beffa doversene tornare a casa dopo una partita così…

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ita ingh 7Una partita che l’Italia ha controllato nel primo tempo e  dominato nel secondo. Cominciano bene gli azzurri, De Rossi dalla distanza colpisce il palo con un tiro che è a tutti gli effetti un capolavoro balistico di rara bellezza e potenza. Hart non ci sarebbe arrivato. Ci illudiamo di poter sbrigare molto velocemente la pratica inglese. Errore. Nei venti minuti successivi i britannici guadagnano campo e coraggio, giocano un calcio semplice ma abbastanza efficace per costringere Buffon a metterci la manona per ita ingh 2tenerci a galla. Si leggono facilmente le intenzioni degli uomini di Hodgson che sanno fare una sola cosa ma la fanno maledettamente bene: Rooney arretra a prendersi la palla, fa da sponda per gli inserimenti in fascia di Milner e Johnson che poi la mettono al centro. Per la testa (o i piedi) di qualche centrocampista che arriva a rimorchio o per il taglio in verticale dello stesso Rooney. Semplice, dicevamo. Ma molto efficace. In questo modo gli inglesi vengono a darci fastidio nella nostra area per ita ingh 8almeno due volte. Tutta qui la loro partita. Il resto è difesa ad oltranza di un intento nemmeno troppo mascherato: portare l’Italia prima ai supplementari e poi a rigori. Ci riusciranno. Non senza però rischiare di incassare il gol che avrebbe fatto saltare per aria i loro piani. Detto di De Rossi, gli azzurri ci vanno vicini per due volte con Balotelli ed una con Cassano. Ma la manovra non è quella che piace a Prandelli. L’Italia abusa del lancio lungo, attacca sì senza interruzione ma con così poca velocità da permettere ita ingh 7all’Inghilterra di sfidarci a difesa schierata. La linea mediana agisce troppo a ridosso dell’area di rigore custodita da Buffon, lasciamo un sacco di campo agli avversari ed in fase di copertura recuperiamo molto lentamente le nostre posizioni. Insomma, comandiamo ma non sfondiamo. E la colpa è anche, se non soprattutto, del nostro reparto avanzato. SuperMario non eccelle per dinamismo e soccorre poco i compagni ita ingh 3in possesso della palla. A Cassano che invece la sfera va a cercarsela di più manca il guizzo che illumini la nostra serata. Montolivo partecipa pochissimo al ricamo e si vede poco quando dovremmo far saltare i punti della trama avversaria. Arriviamo all’intervallo convinti di potercela fare solo se innestiamo marce più alte di quelle utilizzate nel primo tempo. La pausa di metà partita ci basta per cambiare ritmo al nostro gioco ed il volto alla ita ingh 8nostra serata. Il secondo tempo è un lungo monologo azzurro. Sfruttiamo meglio le fasce, Cassano e Balotelli finalmente offrono un appoggio agli inserimenti con la palla di Pirlo e Montolivo che subito la smistano sulle corsie laterali. E’ bella l’Italia della ripresa. Bella e pericolosa. De Rossi potrebbe regalarci la gioia del vantaggio. Ma pecca di precisione. A Balotelli invece ciò che fa difetto è la potenza. Sulla respinta di Hart Ita Ingh 6 (1)Montolivo conclude appena al di sopra della traversa. La palla non vuole saperne di entrare. Nemmeno i supplementari riescono a svelare il nome della squadra che farà compagnia alla Germania in semifinale. Servono i rigori. Montolivo sbaglia e Lui pensa di averci fregato. Ma non aveva ancora fatto i conti col cucchiaio di Pirlo, col balzo felino di un immenso Buffon, che blocca perfino la conclusione, ed il sangue freddo di ‘Diamantinho’. L’Italia è in semifinale. Meritatissimamente. Bye bye England. Luca Russo

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.