METEORismi di Lorenzo Fava / FONTANELLO, MISTERIOSO PACCO POSTALE…
Nel supermarket del Sudamerica non vale la legge “soddisfatti o rimborsati”…
(Lorenzo Fava) – Gabriel Paletta si è dimostrato nell’ultima stagione in crociato un baluardo difensivo insormontabile. Sicurezza, ferocia sportiva, prestanza fisica hanno fatto di lui uno dei migliori centrali del campionato italiano di serie A tanto da suscitare l’interesse dei più grandi club europei (si legga Newcastle, ma soprattutto Barcellona): in Premier League e in Liga già in molti sono in prima fila per assicurarsi le sue prestazioni. Paletta: vicino alla convocazione nella nazionale azzurra perché possessore di duplice passaporto (italiano e argentino) e forse vicino a cambiare aria (questo ce lo dirà il misterioso calciomercato), il difensore che il Parma cercava e non trovava da anni, forse dai tempi di Daniele Bonera. Pensare a chi lo aveva preceduto, però, può essere quasi un brutto incubo: primo nome su tutti quello di Gabriel Gaston Oyola, di cui si erano già state segnalate le incolori prestazioni nella prima puntata de "I METEORismi". Ma il nome più lampante e fantomatico che suggerisce la recentissima storia del Parma è quello di Pablo Ezequiel Fontanello, vero e proprio oggetto misterioso arrivato alla corte di Ghirardi.
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Un perfetto sconosciuto Fontanello, pescato nel copioso supermercato dell’America Latina, che talvolta offre a prezzi vantaggiosi buona mercanzia; altre volte, tali acquisti si rivelano veri e proprio fiaschi, da rispedire subito al mittente. Nessuno al suo arrivo a Parma sapeva qualcosa di lui - e nemmeno ora, a distanza di anni, le idee sono più chiare. Pablo è un difensore centrale dal fisico statuario grazie ai suoi 82 kg spalmati lungo un metro e 91 centimetri di altezza: il fisico adatto a uno stopper ricercato nel campionato di casa nostra; argentino di Lincoln (il 26 settembre 1984) Pablo Fontanello inizia la sua carriera calcistica nel 2003 con la casacca del Deportivo Español, squadra di Primera B Metropolitana (la Terza Divisione argentina, la nostra Lega Pro), appena retrocessa e fresca di fallimento. Il club viene salvato dalla bancarotta solo grazie all’azione dei tifosi, che costituirono una nuova società, la Club Social, Deportivo y Cultural Español de la República Argentina, a cui vengono riconosciuti tutti i risultati conseguiti dalla vecchia squadra. In questa atmosfera dominata dalla confusione e dall’incertezza societaria si fa avanti un nome nella squadra: Pablo Ezequiel Fontanello. Il possente giocatore si mette in mostra nelle 3 stagioni in cui indossa la maglia del Deportivo Español, tanto da guadagnarsi le lusinghe del Tigre, club che attualmente milita nella Serie A argentina. La sua cessione è inevitabile: è la stagione 2006-2007 – non particolarmente felice per lui – nella quale colleziona solo 6 presenze con la maglia rossoblù. Il Tigre giunge dunque alla conclusione che sarebbe meglio farlo maturare un anno in prestito altrove, magari ai Santiago Wanderers, squadra del campionato cileno, dove può ritagliarsi più spazio. Infatti le presenze diventano 13. Nel campionato successivo, una volta tornato al Tigre, accumula 20 presenze che gli valgono l’interesse e il contratto ufficiale del Parma F.C. nell’estate 2009; il trasferimento si concretizza, il Parma versa nelle casse del Tigre una cifra compresa tra i 2 e i 3 milioni.
Dopo aver speso tanti soldi per l’acquisto, vengono riposte in lui numerose speranze, nutrite dai tifosi crociati, che si affidano alla cieca sorte.
Il giorno della presentazione, nella sala stampa dello stadio Tardini, Fontanello dà subito una buona impressione, mostrandosi impeccabile in giacca e camicia. Abbigliamento anomalo per un giocatore, è vero: da questo piccolo particolare si capisce che il neo acquisto crociato non è come tutti gli altri. Ma chi inizialmente si era gingillato nel vedere tanta eleganza, sprofonda brutalmente nello sconforto nella prima occasione in cui si può ammirare in campo (solo nelle prime uscite amichevoli estive, quelle di rodaggio). Rigido, paurosamente lento, impacciato. "Si deve adattare al calcio italiano", si è detto. Quando però inizia a mostrare di avere difficoltà nel rinvio, e seri problemi nello stop, parte il crudele meccanismo del dubbio. Il Parma continua ad acquistare difensori su difensori. Ma questo perché? Perché non si crede in lui, o perché davvero ha solo bisogno di tempo per adattarsi? La risposta ci viene data in poco tempo: l’allenatore, Francesco Guidolin, che nella precedente stagione aveva riportato il club di viale Partigiani d’Italia nella massima serie, non lo convoca neanche una volta in una partita ufficiale fino al mese di Gennaio; così la società decide di rimandarlo, nel mercato di "riparazione", in patria, affinché faccia esperienza e torni più forte di prima.
Pablo Fontanello torna dalle sue origini, torna da dove era venuto, il Tigre, e in 19 partite segna pure 2 gol: i primi della sua carriera. A Luglio 2010 rientra a Parma dopo il prestito: si spera di vederlo più esperto, più abile e in gamba, invece non si vede proprio: non parte nemmeno con i compagni per il ritiro estivo di Levico, agli ordini del nuovo coach, Pasquale Marino.
Il suo moto perpetuo tra Italia e Argentina continua a oltranza, così il presidente Ghirardi e l’amministratore Leonardi lo rispediscono via di nuovo: stavolta al Gymnasia La Plata, con la formula del prestito con diritto di riscatto. Riscatto che, tuttavia, non viene esercitato dal club argentino, nel quale si era ritaglio un ottimo spazio (18 le partite giocate nella sua nuova esperienza). Fontanello, per la seconda torrida estate consecutiva, si ripresenta a Collecchio davanti al Bianco, al mister – che nel frattempo è diventato Franco Colomba – e tutti gli altri compagni. Naturalmente, non viene considerato per il ritiro e viene lasciato ai margini della rosa fino al 29 di agosto quando la società lo spedisce nuovamente, come se fosse un pacco postale, in prestito con la formula del diritto di riscatto al Chornomorets Odessa, club neopromosso nella prima divisione ucraina, con la speranza che nell’est europeo possa fare bene per piantare radici una volta per tutte, senza tornare più al centro sportivo di Collecchio (e solo lì, perché allo stadio Tardini non ha ancora fatto il suo ingresso)! Le sole otto presenze (condite però da una rete messa a segno) probabilmente fanno presagire un suo ritorno di qui a pochi giorni. Peccato che nelle trattative di calcio, soprattutto in quel generoso supermarket che è l’America del Sud, non valga la legge di mercato del "soddisfatti o rimborsati"… Lorenzo Fava
PUNTATE PRECEDENTI DE “I METEORismi” di Lorenzo Fava
1. “METEORismi di Lorenzo Fava”– OYOLA: CHI L’HA (MAI PIU’) VISTO?
2. “METEORismi” di Lorenzo Fava / L’INFELICE ITALIA DI ZICU
3. “METEORismi” di Lorenzo Fava – VIRGILI E QUELLA FUGACE E FATALE APPARIZIONE IN COPPA ITALIA