“I METEORismi” di Lorenzo Fava / FALSINI E QUEL MANCATO FEELING CON IL PUBBLICO DEL TARDINI
Ma a Catania era stato addirittura minacciato di morte dai tifosi…
(Lorenzo Fava) – Il 2 ottobre del 1975 nasceva ad Arezzo un pargoletto di nome Gianluca Falsini. Nato già con le scarpette, il giovane virgulto si specializza come difensore di fascia sinistra e il Parma, società ai vertici del campionato italiano (e non solo) degli anni ’90 lo aggrega al proprio settore giovanile. Dopo un annetto di tribune e convocazioni nella compagine Primavera arriva per l’aretino il debutto nella massima serie: era il 24 aprile 1994, giorno in cui si giocava Napoli-Parma, vinta naturalmente dai partenopei per 2-0 vista la speciale occasione. Il Gianlu rimane legato agli emiliani per molti anni pur girovagando qua e là per l’Italia, prestito dopo prestito. Nell’estate 1995 viene ceduto al Gualdo, in terza serie, dove assaggia con regolarità il campo; poi nel 1996-1997 rimane sempre in Serie C1 questa volta al Monza, dove ottiene la promozione in Serie B. E’ uno degli artefici del miracolo dei brianzoli, grazie ai suoi 31 gettoni in campionato e al primo gol tra professionisti. I dirigenti del Parma decidono che non è ancora pronto per il grande salto, lo girano allora al Padova, squadra fresca di retrocessione dalla Serie A (nel 1996); la stagione è assai deludente, i patavini riescono nell’imprese di scendere di nuovo di categoria, arrivando al penultimo posto nel campionato 1997-1998 di serie B. Solo 21 le presenze in bianco-scudato per il terzino ventiduenne. Nonostante lo scarso impiego entra nelle mire dell’Hellas Verona, che nel 1998-1999, con il terzino sinistro aretino titolare, conquista la promozione in Serie A. Ancora da titolare, Falsini gioca un campionato nella massima serie con gli scaligeri venendo, finalmente, richiamato dal Parma.
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Le 69 presenze e 1 gol in due anni nella terra del Pandoro (che diventerà più avanti la sua seconda casa…) galvanizzano il ragazzo per la grande occasione: il Parma ora punta su di lui. Anzi no. Agli inizi del nuovo millennio, un po’ critici per la squadra gialloblù emiliana, vengono cambiati cinque tecnici in due stagioni (Alberto Malesani, Arrigo Sacchi, Renzo Ulivieri, Daniel Passarella e Pietro Carmignani), e Falsini, sempre relegato in panchina, cambia aria nel gennaio 2002, poco prima che la sua ex squadra vincesse la Coppa Italia, accasandosi all’Atalanta. Il “Falso” addossa la colpa del suo fallimento in gialloblu ai tifosi, rei di sostenere poco la squadra. Al che, a ogni suo ritorno da avversario è sempre stato fischiato dai supporters ducali, che non gli hanno mai perdonato quella dichiarazione tanto bizzarra quanto fanciullesca. Sapeva troppo di giustificazione, giustificazione insostenibile. La sua carriera prosegue dunque nelle file della squadra bergamasca nella stagione 2001-2002. Altra annata fallimentare: solo 10 partite in campionato. Gianluca ricomincia da Reggio Calabria nel 2002-2003; con la squadra di Luigi De Canio (subentrato a Bortolo Mutti) il difensore disputa due campionati, culminati con due salvezze. Forse l’esperienza migliore e nella qua viene ricordato con meno fatica da tutti gli appassionati. Nel 2004-2005 passa al Siena, dove viene tenuto ancora in considerazione sia da Luigi Simoni che da Gigi De Canio, ritrovato dopo la stagione in terra calabra.¨Nel 2006-2007 viene acquistato dal Catania, ma disputa solo le prime 5 partite; il resto della stagione starà lontano dai campi d’allenamento per il riacutizzarsi di problemi fisici. Durante l’estate viene dichiarato (assolutamente) cedibile dalla società etnea che viene da lui accusata di mobbing. Addirittura, si narra, che ad un allenamento fosse stato minacciato di morte da alcuni fans siculi, come documentato da un lancio dell’Agenzia ANSA dell’8 settembre 2007: «(ANSA) – CATANIA, 8 SET – Il catanese Gianluca Falsini è stato minacciato di morte da due ultras prima degli allenamenti sul campo di Massanunziata di Mascalucia. Il difensore, cui è stato impedito l’accesso in campo, ha denunciato il fatto ai carabinieri. Falsini, insieme al portiere Armando Pantanelli, sarebbe coinvolto in un’inchiesta sul calcioscommesse aperta dalla Procura di Siracusa, come rivelato oggi da un quotidiano. Le gare sotto osservazione sarebbero Catania-Ascoli e Samp-Catania della scorsa stagione.» Accogliendo gli inviti conciliativi del presidente del Collegio Arbitrale, le parti decidono di rinunciare alle azioni legali pendenti sottoscrivendo il 6 novembre 2007 la risoluzione del contratto. Il 31 gennaio 2008 viene acquistato dalla squadra della sua città, l’Arezzo, con cui gioca 5 partite in Serie C1. Poi, l’anno seguente torna a vestire i colori del Padova, dopo la parentesi del campionato ’97-’98. La squadra veneta centra la promozione tra i cadetti dopo aver vinto 2-1 la finale play-off sul campo della Pro Patria. In campionato non riesce a segnare mai (d’altronde non era nelle sue corde: tra i professionisti solo due marcature – tre se si include il trascorso in Eccellenza a fine carriera -, allenamenti compresi), tuttavia realizza una rete importante (dopo essere entrato in campo da due minuti) nella semifinale play-off sul terreno del Ravenna. Gol che consente alla sua squadra di vincere e ottenere la qualificazione al turno successivo. Chiusa l’esperienza, si svincola e si allena con il Figline, compagine della Lega Pro Prima Divisione.¨Ma il Gianlu non ha più il physique du rol per reggere un campionato professionistico e nel marzo del 2010 firma per il Legnago Salus squadra dell’Eccellenza veneta, dove ottiene la promozione in Serie D, in virtù del primo posto conquistato e del suo gol marcato nei tabellini. Chiude mestamente una carriera altrettanto triste con i tentativi, andati a vuoto, di rimettersi in carreggiata prima con il Cerea (Eccellenza), compagine della provincia veronese, e poi, dal settembre 2010, con la Sangiovannese, vicino al luogo che gli aveva dato i natali; ma gli allenamenti sostenuti da Falsini non convincono il club aretino a dargli l’ultima possibilità in Lega Pro Seconda Divisione all’età di 35 anni suonati. Ora ricopre il ruolo di allenatore degli Allievi Nazionali – lo stesso ruolo che avrà Cristiano Lucarelli a Parma, a partire da questa stagione – all’Hellas Verona, di cui pochi mesi prima era stato un fido osservatore. Lorenzo Fava
PUNTATE PRECEDENTI DE “I METEORismi” di Lorenzo Fava
1. “METEORismi di Lorenzo Fava”– OYOLA: CHI L’HA (MAI PIU’) VISTO?
2. “METEORismi” di Lorenzo Fava / L’INFELICE ITALIA DI ZICU
3. “METEORismi” di Lorenzo Fava – VIRGILI E QUELLA FUGACE E FATALE APPARIZIONE IN COPPA ITALIA
4. “METEORismi” di Lorenzo Fava / FONTANELLO, MISTERIOSO PACCO POSTALE…”