DESTINAZIONE EUROPA: IL SEGRETO NON STA NEL MODIFICARE LA META DEL VIAGGIO, QUANTO RIFORMULARE L’ITINERARIO PER ARRIVARCI

“Marcel Proust diceva che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere occhi nuovi…”

DSC09495(Luca Russo) – Facciamo un po’ di conti. Il Parma ha incamerato 15 punti in 11 giornate. Sta viaggiando alla considerevole ed apprezzabile media di 1.36 punti a partita. Se continuasse di questo passo, a fine anno sfonderebbe il muro dei 50 con la possibilità di finire in quell’Europa che, dopo il tracollo in terra d’Abruzzo, sembra soltanto un miraggio. Al giro di boa mancano 8 giornate e al gruppo di Donadoni basterebbe raccattare altri 5 punti (sottolineo: 5 punti in 8 giornate…una missione decisamente alla portata di questo Parma!) per mettersi in tasca metà della quota che normalmente in Serie A è sufficiente per conservare la categoria. Potrebbe farli contro Siena, Cagliari (l’unica, tra le squadre di questo elenco, che a me sembra realmente superiore ai gialloblù), Atalanta, Bologna e Palermo. Ma, perché no, anche contro Inter, Udinese e Lazio. I crociati, in fondo, hanno dato del filo da torcere a corazzate del calibro di Fiorentina e Milan (certo, quando non erano nel loro momento migliore…ma, per fortuna, la classifica non tiene conto di questi aspetti) e annacquato il calcio champagne della Roma di Zeman. Ergo: nessuna impresa è preclusa ad un gruppo che tutto sommato qualche soddisfazione se l’è riuscita a togliere pure a dispetto di una rosa lacunosa, incompleta in alcuni reparti e di un manipolo di attaccanti a cui non sono bastate undici partite per raddrizzare le proprie cifre.

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Se poi consideriamo che in estate è andato via Giovinco, top player del Parma edizione 2011/2012, si fa ben presto a capire in quale oceano di difficoltà stiano navigando il capitano Donadoni e la sua ciurma. E allora da dove nasce il disappunto che come una scure è calato sui crociati dopo la brutta sconfitta in quel di Pescara? La risposta è semplice: le tre vittorie di fila hanno ubriacato l’universo gialloblù. Che già s’immaginava il calendario della prossima stagione denso di impegni. Squadra in campo sia la domenica che il giovedì. E le tasche, di dirigenti e atleti, piene di ricevute e fatture dei migliori alberghi d’Europa. Le reti di Abbruscato e Weiss hanno riportato tutti sulla terra, con conseguente delusione di chi sperava che tre vittorie consecutive potessero bastare al Parma per entrare di prepotenza in zona Euro. Per carità: sognare non costa nulla. Ed io, come Schianchi, sarei felicissimo se Donadoni riconsegnasse il Parma ai prestigiosi palcoscenici del calcio continentale (quanto rimpiango i tempi in cui riuscivamo a dettare legge in Europa con gente come Savi, Dessena, Cigarini, Potenza e chi più ne ha, più ne metta). Del resto è anche vero che spesso per centrare l’obiettivo minimo, nella fattispecie la permanenza in massima divisione, è necessario inquadrarne uno più grande. Per cui si va in giro dicendo di volersi spingere fino al 30 e lode per arrivare almeno ad un onesto 27. Che comunque non guasterebbe la media e farebbe salire di non poco l’applausometro. Marcel Proust diceva che ‘il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere occhi nuovi’. Ecco, piuttosto che immaginarci, fin d’ora, oltre confini che sul campo potremmo non valicare mai, faremmo un gran bene, a noi stessi ed alla squadra, se guardassimo con occhi diversi la classifica maturata dopo undici turni di campionato. Finiremmo per scoprire che la nostra annata, fin qui, non è affatto da buttar via (posto che è il mantenimento della categoria l’obiettivo stagionale) e che il nostro è il passo di una squadra che si salverà a mani basse. E non solo. Perché procedendo a questo ritmo in Europa potremmo comunque finirci se una delle formazioni che ci precedono dovesse incappare nella stagione storta. Il segreto, insomma, non sta nel modificare la meta del nostro viaggio, quanto nel riformulare l’itinerario per arrivarci. La prossima tappa è il Siena. Che in trasferta non è una squadra irresistibile. Su cinque partite disputate lontano dal Franchi, ne ha perse quattro. Nell’unica circostanza in cui ha raccolto bottino pieno, ha fatto una vittima illustre andando a vincere in casa dell’Inter che nell’ultimo fine settimana è rientrata in corsa per il tricolore ponendo fine all’imbattibilità della Juventus campione d’Italia. I toscani fuori casa segnano e incassano tantissimo, più di quanto facciano in casa. A Siena, cinque gol fatti e quattro subiti. In ‘esterna’, sette le reti messe a segno e ben dieci quelle incassate. Il Parma, comunque, stia attento. Perché se domenica scorsa fossero bastati i numeri snocciolati alla vigilia della partita, il Pescara ce lo saremmo mangiati in un sol boccone. E invece… Luca Russo

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.