DONADONI E I VELENI POST INTER-CAGLIARI: "PERCHE’ NON SI STILANO DOSSIER DEI FAVORI RICEVUTI, ANZICHE’ SOLO DEI TORTI?"

“Se uno pensa che l’arbitro sia in malafede – ha detto l’allenatore, durante la seconda parte della odierna conferenza stampa – deve avere il coraggio di dirlo e di dimostrarlo: se no gli errori dell’arbitro vanno considerati come quelli di un attaccante che sbaglia il gol o il difensore in una chiusura o di un allenatore in una valutazione tecnica…”

(gmajo) – Dei veleni post Inter-Cagliari Roberto Donadoni ha parlato sia nella prima parte (clicca sul collegamento ipertestuale per il video, circa dal minuto 5) che in questa seconda parte di conferenza, di cui sopra trovate il filmato amatoriale. I concetti espressi in materia arbitrale dall’allenatore crociato sono gli stessi portati avanti da noi di stadiotardini.com e quindi li “quotiamo” in pieno per lo spirito sportivo. E dunque, volentieri, proponiamo, all’interno, la trascrizione delle sue parole.

ALL’INTERNO LA TRASCRIZIONE DEL PENSIERO DI DONADONI SULLA QUESTIONE ARBITRALE

Jonathan Belletti (Radio Bruno) – Il suo pensiero sulle polemiche dopo Inter-Cagliari e le esternazioni del presidente Moratti?

“Le polemiche? Sono tutti discorsi che riguardano loro: io non voglio entrare in nessun tipo di polemica. E devo dire che tutti questi discorsi, veramente, mi lasciano esterrefatto, perché mi piacerebbe, quando si fa un ragionamento in termini di svantaggi ricevuti, si facesse anche qualcosa in termini di vantaggi. Questo vale per il Parma, vale per l’Inter, vale per tutti quanti, perché siamo tutti bravi ad evidenziare i torti subiti, però ci fosse uno, una volta, che fa un bel reportage dicendo, lì siamo stati agevolati, lì potevamo avere un giocatore ammonito, ma non ci hanno dato il cartellino giallo e questo ci ha dato un vantaggio… E’ sempre il solito ragionamento. Poi ognuno è libero di fare ciò che vuole…Io in questi discorsi non ci voglio entrare…”

Michele Angella (Teleducato) – Quando assiste ai vari polveroni, più o meno mediatici, sulle polemiche arbitrali e su altre cose lei si è detto spesso irritato e si è chiamato fuori, dunque quando legge i giornali o guarda la televisione, le viene mai la voglia di dire vorrei allenare all’estero? Per carità, so benissimo che ha un contratto con il Parma, però è proprio una curiosità…

“Il fatto di voler più o meno allenare all’estero non dipende certo da queste cose, anche se ritengo che siano situazioni che lasciano veramente il tempo che trovano. O uno pensa che l’arbitro sia in malafede e allora deve avere il coraggio di dire: “questo arbitro è in malafede, sbaglia in questo modo, fa queste cose, perché ha l’intenzione di avvantaggiare uno piuttosto che un altro” e allora ha un senso. Se non è così, ed è un errore, fine: rientra nella categoria degli errori, come, ripeto, io posso sbagliare nel fare una valutazione tecnica, così come un attaccante può sbagliare un gol e un difensore una posizione e quindi avvantaggiare l’avversario quando questi marca un gol. Rientra in questa categoria: fine. Se no siamo sempre lì… Fino a che non tocca a qualcuno di subire un torto, senza valutare quelle che sono, a volte, i vantaggi che si ricevono, da un eventuale errore, perché gli errori, secondo me, ci sono sia in positivo che in negativo, sia a vantaggio, che in svantaggio… Quindi dobbiamo smetterla, se no poi si parla di sudditanza psicologica: quando uno fa un ragionamento del genere che tipo di atteggiamento ha? Quello di creare un certo tipo di ansia e tensione ancora maggiore in un arbitro o chicchessia, mettendolo  nelle condizioni di essere poi, la volta successiva, poco lucido e poco sereno, e quindi condizionato, con l’eventualità, dunque, di commettere ancora errori. Semplicemente questo: ma è chiaro che ognuno fa sempre dei ragionamenti a proprio vantaggio…”

 

(Roberto Donadoni, estratto dalla conferenza stampa del 21.11.2012 al Centro Sportivo di Collecchio – Video registrazione amatoriale e trascrizione a cura di Gabriele Majo per www.stadiotardini.com)

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.