IL “DECOLLO” DI PARMA BRAND / MARCHI: “VOGLIAMO ESSERE I LEADER, I NUMERI UNO, NEL GESTIRE 365 GIORNI L’ANNO LO STADIO, LA CITTA’, IL PUBBLICO E I TIFOSI”

Nell’intervista rilasciata a stadiotardini.com il responsabile del progetto ha illustrato la filosofia che ne sta alla base, contraddistinta dal cubo, simbolico contenitore di idee, e risposto ai lettori che avevano chiesto perché la grande festa del Centenario fosse stata calendarizzata a giugno e non a dicembre 2013, mese del compleanno: “Sappiamo bene che le società di calcio hanno degli equilibri sportivi che vanno al di là di una festa; quindi bisogna rispettare quelli che sono i tempi e i modi di gestione di una squadra. E poi non è detto che una data escluda l’altra…” – FOTOGALLERY AMATORIALE

ALL’INTERNO LA FOTOGALLERY AMATORIALE DEL DECOLLO ALL’AEROPORTO DI PARMA BRAND

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Le foto del backstage dell’intervista di Gabriele Majo a Marco Marchi sono di Silvia Gilioli

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

3 pensieri riguardo “IL “DECOLLO” DI PARMA BRAND / MARCHI: “VOGLIAMO ESSERE I LEADER, I NUMERI UNO, NEL GESTIRE 365 GIORNI L’ANNO LO STADIO, LA CITTA’, IL PUBBLICO E I TIFOSI”

  • 24 Novembre 2012 in 14:45
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    scusi signor Majo, ma (probabilmente causa l'età….) e nonostante abbia letto i suoi articoli a riguardo ed ascoltato l'intervista, non ho ancora capito cosa fanno questi…. Me lo potrebbe, gentilmente, rispiegare?
    Grazie,
    Claudio

  • 24 Novembre 2012 in 17:19
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    se magna e se beve ..la societa' dei magnaccioni

    Trilussa

  • 25 Novembre 2012 in 18:34
    Permalink

    Gentile Sig. Claudio,
    mi scusi se rispondo, direttamente, solo ora alla sua domanda di ieri. Nel frattempo, però, se ha avuto la pazienza di usufruire dei contributi multimediali che abbiamo nel frattempo postato (l'intervista al presidente Volpi assieme al mio editoriale e il successivo intervento del'economista Marcel Vulpis) forse una risposta indiretta già gliela abbiamo fornita.
    Posto che la sintesi non sia il mio forte, giacché passo per logorroico (quando l'intenzione, invece, sarebbe solo quella di offrire approfondimenti che altrove, di questi tempi, non si trovano) non so quanto in breve possa veicolarle cosa sia Parma Brand. Direi un contenitore di idee la cui duplice finalità è quella di reperire risorse economiche differenti dalle solite plusvalenze o diritti televisivi, da mettere al servizio della società. E poi occuparsi di sociale. Parma Brand avrà anche in carico le iniziative per le celebrazioni del Centenario del Parma Calcio.
    Cercare di reperire risorse alternative per il club è un esercizio virtuoso: bisognerà vedere, però, se l'impresa andrà a buon fine, perché un conto sono le intenzioni, un conto i fatti, come ho scritto anche ad un lettore di parmasera.it che nel mio spazio blog ha ripreso il mio pezzo dell'altro giorno e l'intervista a Volpi. L'impressione di questo lettore era, però, che anziché servire a guadagnare dei soldi Parma Brand servisse a spenderne: indubbiamente non si è badato a spese nell'investimento di lancio (dall'aeroporto) e di ristrutturazione (lussuosa) della palazzina Maria Luigia che ospita il nuovo store del Parma FC. Evidentemente è stato calcolato che ci possa esser un adeguato rientro, perché sputtanare soldi, di questi tempi, non piace a nessuno, men che meno a un amministratore oculato come Ghirardi.
    Cordialmente
    Gmajo

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