IL MISTER / OCCHIO A VALIANI “ALLA BIABIANY”
“Segnare ai toscani non sarà facile, almeno quanto potrebbe essere semplice venir fiocinati in ripartenza come già accaduto troppe volte in stagione…”
(Il Mister) – Tabula rasa e ripartire. È questo l’obbligo dopo l’azzeramento di Pescara. Il Parma, a soli sette giorni di distanza, ha davanti a sé un’altra ghiotta occasione per fare punti pesanti affrontando un Siena dai valori tecnici più che modesti. Ma qual è il piano di Roberto Donadoni? Accantonare il turnover e riproporre la formazione titolare al netto degli indisponibili Valdés e Galloppa. Problemi non da poco, benché l’ingresso di Musacci a Pescara sia stato più che confortante, come riconosciuto dallo stesso allenatore in conferenza. Al di là dei dubbi della vigilia, credo che il tecnico crociato propenderà per la formazione provata a lungo giovedì in partitella. E quindi con Biabiany seconda punta e Marchionni interno destro. Aggiungendo nel motore soltanto a gara in corso Belfodil e magari anche Ninis, come provato in settimana con Biabiany pronto ad allargarsi a sinistra.
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Un’opzione più bloccata per iniziare il match, una più offensiva per sbloccarlo nel caso in cui lo sparagnino Cosmi fosse riuscito a chiudere i varchi in prima battuta. Un piano di gara che mi sembra condivisibile, anche se non posso notare di aver trovato un certo scetticismo nella posizione di Biabiany da seconda punta. Mi dispiace, ma in questo caso la vedo più come Donadoni. Perché è bene sottolineare che il francese ha sì steccato in quel ruolo un paio di prove. Ma, sempre, quando non era in coppia con Amauri (ad esempio una settimana fa). È infatti innegabile che ormai esista un Parma con Amauri e un Parma senza Amauri, due squadre con un potenziale ben diverso. Perché l’italo-brasiliano non sarà ancora al top e forse non è nemmeno sfruttato in tutto il suo potenziale. Ma a livello tattico dà molte più garanzie nella gestione del possesso palla rispetto a Belfodil e soprattutto a Pabòn. Forse la posizione ideale di Biabiany è quella di terzo in un tridente come accaduto contro la Sampdoria (sua miglior prestazione stagionale), ma quella di seconda punta è senza dubbio più azzeccata di quella di esterno in un 3-5-2. Un ruolo che lo costringe a coprire una fetta troppo grande di campo sacrificandone la brillantezza negli ultimi 25 metri e ne mette in risalto due difetti palesi: l’incapacità di saltare l’uomo partendo da fermo e di crossare. In quel ruolo è meglio che giochi a partita in corso, quando le squadre si allungano e le marcature si allentano. O, forse, sulla corsia di sinistra. Dove non gli si chiede il cross ma il taglio verso il centro e il difensore avversario può essere sorpreso dai suoi movimenti differenti da quelli di un mancino. Sottoscrivo dunque gran parte delle scelte di Donadoni, riservandomi un dubbio consistente soltanto su Marchionni. Ha senso schierare lui al posto di Ninis? Non so rispondere. Certo, l’ex fiorentino ha offerto prove più consistenti del greco e può allargare il gioco sugli esterni come gradisce Amauri. Ma se fossi in Donadoni inizierei a dare segnali di maggiore coinvolgimento a Ninis, che alla lunga costituisce un capitale tecnico da non vanificare. Ben più di un trentenne come Marchionni. Ragionamenti sul lungo periodo, sia chiaro. Per ora, mi accontenterei infatti di portare a casa i tre punti contro un Siena che fa del catenaccio la propria arma migliore e ha sbancato San Siro contro l‘Inter con un paio di contropiede micidiali, prima di mettere in seria difficoltà anche la Juventus. Segnare ai toscani non sarà facile, almeno quanto potrebbe essere semplice venir fiocinati in ripartenza come già accaduto troppe volte in stagione. Servirà la testa, la gestione del ritmo e delle risorse di squadra. In altre parole una grande prova di sostanza della mediana a tre che, sulla carta, ha molto più da offrire del duo Vergassola-Bolzoni. Occhio, però, al motorino Valiani. Cosmi gli ha ritagliato un ruolo "alla Biabiany" nel tridente offensivo che lo sta valorizzando alla grande. Tra tanti ex, lui è quello che temo di più.
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caro mister da dopo pescara mi viene da dire:
occhio a tutto quello che si muove da centrocampo in su ! valiani compreso ,a sema mis be
avanti povero parma !
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