VULPIS: “PLAUDO AL LANCIO DI PARMA BRAND, MA SAREBBE INTERESSANTE CONOSCERE GLI ELEMENTI FONDAMENTALI DEL PIANO INDUSTRIALE”
stadiotardini.com ha chiesto un intervento al direttore dell’agenzia Sporteconomy ed economista specializzato in tematiche di sport-business che qualche mese fa, attraverso il nostro quotidiano on line aveva suggerito di non fossilizzarsi solo sulle plusvalenze, ma di trovare altre forme di sostentamento: “Meglio vendere 100 mila maglie repliche tra Italia ed estero, che fare una plusvalenza con un giocatore, perché il ricavato delle maglie finisce nel conto corrente del Parma, la plusvalenza è solo un aspetto di contabilità. Chi vuole intendere, intenda!”
(Marcel Vulpis) – Plaudo all’iniziativa del presidente Ghirardi relativamente al lancio di Parma Brand e di tutte le iniziative correlate, dal nuovo store di merchandising (sicuramente più bello e moderno di quello attuale), fino alle attività di valorizzazione degli elementi tipici del territorio parmigiano, come, per esempio, la cultura e l’enogastronomia. Soprattutto questa filiera può diventare un asset interessante per fare brand positioning per quei tifosi che amano seguire il calcio, oltre la loro squadra, e possono essere interessati a vivere un sabato o una domenica in compagnia, sviluppando quello che tipicamente viene definito marketing sport-turistico. Sarebbe però interessante conoscere gli elementi fondamentali del piano industriale…
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Mi spiego meglio: aprire store, lanciare iniziative è tutto molto bello, ma quali sono i numeri da qui a 18 mesi (almeno) che il Parma FC intende raggiungere e che impatto avranno sulle casse del club? Se non abbiamo questi due dati diventa difficile capire se la strategia posta in atto è un’opportunità reale di crescita per il club o meno. Il calcio, e non parlo solo del Parma, deve essere un po’ meno autoreferenziale e spiegare agli addetti ai lavori (parlo soprattutto dei rappresentanti dei media) gli step dei progetti, gli aspetti tecnico economici, ecc. Il nostro ruolo non deve essere quello di fare da megafono di iniziative altrui, ma spiegarle con parole semplici al grande pubblico e dove possibile fare anche un minimo di critica costruttiva. Detto questo ho visitato di recente lo stadio Tardini e mi era piaciuto sia lo store precedente che quello attuale (con una politica di pricing molto contenuta, considerati anche i tempi attuali e la capacità di spesa delle famiglie), sia l’area
ospitalità completamente nuova, con tanto di ristorante vista stadio e un pool di 8 Sky box. La strada intrapresa dal Parma FC. è quella giusta e mi fa piacere che, anche dopo la mia intervista al vostro portale, si sia iniziato a capire che la plusvalenza in bilancio non è fonte di ricavo. Meglio quindi vendere 100 mila maglie repliche tra Italia ed estero, che fare una plusvalenza con un giocatore. Perché il ricavato delle maglie finisce nel conto corrente del Parma, la plusvalenza è solo un aspetto di contabilità. Chi vuole intendere, intenda!".
di Marcel Vulpis, direttore dell’agenzia Sporteconomy ed economista specializzato in tematiche di sport-business
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NON E’ DETTO CHE LE PLUSVALENZE SIANO UN INDICATORE DI BONTA’ DI GESTIONE…