IL COLUMNIST / LA MACUMBA CONTRO IL PARMA DI CHI CONTINUA A RIPETERE QUANTO E’ FORTE E INSUPERABILE ALL’ENNIO…
(Luca Russo) – Lo leggi una, due, tre volte…ma alla quarta, oltre che gridare basta!, ti catapulti in corridoio e plani, con pochissima delicatezza, sul telefono. Alzi la cornetta e componi il numero di un centro esoterico. Perché? Ovvio: per acquistare, possibilmente a buon mercato visto che i tempi delle vacche grasse son finiti da un pezzo, un talismano o qualsiasi altro oggetto che, alla luce dell’alto coefficiente di difficoltà dell’odierno impegno di campionato, permetta al Parma di conservare, in qualsiasi modo, la verginità sul campo amico. Contro il Napoli, ancora convinto di poter restare sulle tracce della Juventus e di contenderle il tricolore, ambizione, questa, legittimata dalla serie di risultati utili che gli azzurri hanno infilato di recente, una buona prestazione potrebbe non bastare ai donadoniani per riportare a casa la pelle. Occorre anche un aiutino da parte delle forze occulte che, insieme ad un Parma che oggi ci aspettiamo sia ostinato e combattivo come spesso riesce ad esserlo quando fronteggia squadre di prima fascia, son le sole in grado di neutralizzare non tanto la voglia di vincere del Napoli e dei suoi tifosi, quanto le particolari (ed in un certo qual modo ‘fastidiose’) attenzioni riservate in questi giorni ai Crociati dalla stampa sportiva. Che, a furia di ricordarci quanto sia forte e insuperabile all’Ennio, sembra quasi che voglia tirare i piedi (o fare la macumba, scegliete voi) alla formazione di Donadoni, ‘colpevole’ di essere l’unica di A imbattuta tra le mura domestiche (anche il Plenipotenziario Leonardi ha ammesso di aver fatto gli scongiuri toccandosi gli attributi durante una delle innumerevoli interviste telefoniche che ha concesso), e la volata a quella di Mazzarri, che proprio di un successo esterno avrebbe bisogno per tenere il passo della squadra di Conte, fermata sul pari, nell’anticipo del sabato, dal Genoa e dal napoletano Guida-Giuda (ricordate i precedenti ai danni dei Crociati?) che le ha negato un rigore solare. E ne avrebbe bisogno anche il campionato affinché non lo si debba ritenere chiuso già a fine gennaio. Per carità, comprendiamo la voglia che addetti ai lavori e spettatori neutrali hanno di assistere ad un campionato ricco di pathos e suspense. Ma, visti i colori per cui parteggiamo, per novanta minuti, quelli di domani, non la condivideremo. Peraltro, analizzando le statistiche dei primi 21 atti del campionato, si ha l’impressione che il Parma parta sì sfavorito nell’incontro di domani, ma non battuto in partenza. Il Napoli, quando è lontano dal suo nido, segna col misurino: 13 le realizzazioni in trasferta. Poca roba se si considera che la capolista, lontana dallo Stadium, è andata in rete per 21 volte e che il Siena, fanalino di coda, di gol ne ha fatti 11, e dunque solo due in meno rispetto a quelli degli azzurri. Il dato, comunque, va maneggiato con cura: è vero che i partenopei, talvolta poco concreti e lucidi sotto porta, non inquadrano facilmente il bersaglio grosso quando sono in viaggio. Ma il volume di gioco, e di occasioni, che producono, anche in trasferta, è impressionante. Se il Parma riuscisse a limitarne le dimensioni, sarebbe meno esposto al rischio di farsi impallinare dagli uomini di Mazzarri, che, come la Juve, devono provarci parecchie volte prima di trovare il gol. Per evitare di incassarne, è necessario che centrocampisti e difensori crociati (gli attaccanti li escludiamo perché a loro tocca far gol) lavorino l’un per l’altro come se fossero una cooperativa piuttosto che una squadra: la distanza tra i due reparti va tenuta costantemente al di sotto di una certa soglia, altrimenti saranno guai con Hamsik che proprio tra le linee dà il meglio di sé stesso, e, almeno per una domenica, si deve negare al Napoli non solo la profondità, con la quale Cavani ha dimostrato più di una volta di avere una certa dimestichezza, ma anche l’arma del contropiede. Le ripartenze, diversamente da quanto accadde nel corso della gara d’andata, quando per un inspiegabile eccesso di presunzione il Parma atterrò sul San Paolo convinto di poter fare la partita, con le conseguenze che tutti dovrebbero rammentare, teniamocele per noi. Sansone e Biabiany, tanto per citare i due Eurostar della squadra, potrebbero farne un uso simile a quello degli azzurri. Che in trasferta non si lasciano colpire facilmente: 8 le reti subite, addirittura tre in meno rispetto a quelle incassate a Fuorigrotta. Segno che raramente si lasciano cogliere impreparati. Servirà il miglior Belfodil, autore di 7 delle 29 reti segnate quest’anno dal Parma, per aggiungere il Napoli all’elenco di squadre che hanno tentato, con scarsissimi risultati, di forzare l’Ennio, fin qui inaccessibile come il caveau di una banca. Vero è che gli azzurri, per l’impeto con cui normalmente aggrediscono l’avversario, sembrano l’unica squadra attrezzata per violare il tabù Tardini. Ma dovranno fare i conti col Parma, grande con le grandi, e con una tradizione che quest’anno fuori casa li ha visti vincere, in media, una volta su due. Magari oggi per i Crociati sarà la volta…buona. Luca Russo