ECHI DELLA JUNIOR TIM CUP, IL “REFERTO” DELL’ARBITRO MATTEO AGOLETTI DALL’ORATORIO TARDINI – Foto di Laura Bucci
(Matteo Agoletti) – Il pre partita non prevedeva il ritiro dal giorno prima con la terna, tuttavia ho seguito le semplici regole della sana alimentazione e del giusto riposo per presentarmi all’Ennio, più brillante e in forma che mai. Infatti la domenica mattina alle 9.15, con una temperatura molto prossima allo zero, anche se la giornata era soleggiata, mi sono presentato davanti allo stadio Tardini dove avevo appuntamento con i miei amici arbitri William Mambriani e Francesco Pizzi. Insieme a loro anche ovviamente il
presidente del Csi Florio Manghi e il responsabile tecnico Luca Dallaromanina in veste di accompagnatori. Dopo le presentazioni coi responsabili della manifestazione e col delegato Lega Calcio siamo stati accompagnati a cambiarci. I ragazzi delle due squadre hanno da subito indossato le divise di gioco pronti per un riscaldamento pre gara quanto mai necessario, data la temperatura estremamente rigida che aveva costretto gli addetti al campo a ritardare lo scoprimento del terreno di
gioco dagli appositi teloni anti pioggia e freddo. Infatti il manto del Tardini si presentava ancora ghiacciato nella metà campo prospiciente la Tribuna Est, la zona più in ombra dello stadio. Nonostante il freddo i ragazzi ed io abbiamo comunque iniziato il riscaldamento sul campo, mentre i primi tifosi iniziavano ad arrivare. Non vi dico l’emozione e la gioia che ho provato nell’entrare sul terreno di gioco, tempio sacro del calcio nostrano, che frequentavo fin da quando andavo alle elementari, dagli
spalti dove mi sono divertito col Parma di Nevio Scala, ho gioito per la grande squadra di campioni che lottava sui tre fronti, ho sofferto l’anno della “B”, ho esultato con i giocatori in ogni vittoria e ho sempre seguito come una grande passione da tifoso crociato. Ho pensato a quando Barbuti si è attaccato alla rete di recinzione, alla vittoria in Coppa Italia con la Juve, alle capriole di Asprilla, al salto
mortale di Couto, alle punizioni di Zola, alle sgroppate di Benarrivo sulla fascia, a quando superman Buffon ha negato il gol su rigore a Ronaldo, al gol dell’1 a 1 di Crespo alla Juve, ai gol di Gilardino, di Paloschi, fino alla vittoria sull’Inter dello scorso anno e dell’ultima con gol di Sansone. Evidentemente ero più emozionato io dei tanti bimbi che si apprestavano a vivere un’emozione unica.
All’orario fissato dopo l’annuncio delle formazioni in campo da parte dello speaker del Tardini, schierati i giocatori in mezzo al campo ero pronto a fischiare l’inizio della gara. Partì così subito forte la squadra del San Marco che in tenuta tutta rossa attaccava da destra verso sinistra guardando il campo dalla tribuna stampa. A ribattere le giocate l’oratorio San Paolo che in tenuta gialla cercava di imbeccare i propri attaccanti
con alcuni lanci dalle retrovie. È però il San Marco che grazie ad una buona azione d’attacco sulla fascia sinistra riesce a segnare con un rasoterra angolatissimo sul quale il portiere nulla può. E mentre il San Paolo cerca il pareggio, con un’azione di contropiede il San Marco raddoppia con un gran tiro che batte il portiere avversario. Ancora sugli sviluppi di un calcio di punizione il San Marco costruisce una buona azione
lanciando sul filo del fuorigioco il proprio centravanti che segna il gol del 3 a 0. La gara ormai è compromessa ma il San Paolo si batte fino alla fine dando prova di essere squadra con buone giocate di prima intenzione che sorprendono gli avversari. Ma è ancora il San Marco a trovare il gol del 4 a 0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo che sorprende la difesa avversaria. La gara sembra ormai terminata, ma così non è perché all’ultimo
minuto a seguito di un calcio di punizione il San Paolo trova il gol della bandiera con un tap in in area di rigore. Al mio triplice fischio festa per tutti, con i giocatori delle due squadre che si salutano e vanno a festeggiare con il capitano del Parma Alessandro Lucarelli che per l’occasione firmerà molte delle scarpette di gioco dei giovani calciatori. La festa però non finisce perché nell’intervallo di Parma–Genoa
accompagno le squadre sul terreno di gioco e dopo esserci schierati a metà campo raccogliamo l’applauso del Tardini! Grande soddisfazione per uno sportivo appassionato e tifoso del Parma come me che non poteva vivere una gioia più grande in una bella domenica di sport. Matteo Agoletti (Foto di Laura Bucci)
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