CI RI(TORO) IN MENTE… QUANDO PEPITO ROSSO MATO’ I GRANATA…
(Luca Savarese) – Pluralizziamo e storpiamo per un attimo la canzone di Lucio Battisti (che nel cielo è fresco delle settanta primavere, come l’altro grande della canzone Lucio Dalla) Mi ritorni in mente e plasmiamo un titolo tutto dedicato alla sfida imminente ai granata, andando a riavvolgere il film di un Parma-Torino dal sapore dolce e dal tono deciso. Correva l’anno 2007, l’Italia non era nemmeno da un anno campione del mondo e, proprio da un continente del mondo, precisamente dall’America, veniva un
giocatore che avrebbe dato ai crociati di quel periodo una grossa mano: il cognome dei più comuni del pianeta, Rossi, il nome diffusissimo, Giuseppe, la classe delle più introvabili in un ragazzo del 1987 che, all’epoca viveva i suoi primi vent’anni. L’enfant prodige, vent’anni li aveva compiuti il 1 febbraio. Il Parma lo ebbe come regalo di Natale, c’era un gran bisogno di un deus ex machina per provare ad invertire il copione e scrivere qualcosa di diverso da una lenta tragedia. In panchina c’è ancora Pioli Stefano, ma di lì a
poco sarebbe stato sostituito da Ranieri Claudio, che porterà la squadra a centrare una salvezza di testa e di cuore. Fa freddo e gennaio sta finendo, il calendario dice 21, quello del campionato dice gara in casa contro il Torino. Loro vengono dalla sconfitta interna con l’Inter dove sua maestà maglia frettolosa Ibra realizzò un gol pazzesco per dirla alla Caressa. Abbiamo entrambi un bisogno di punti enorme. La gara scorre via languida ed il treno delle emozioni sembra non schiodarsi dai binari del pareggio. Sembra, perché al minuto numero 75, Pepito si ricorda che il ducato è terra di imprese che esattamente dieci anni prima un certo Hernan Crespo faceva
proprio al Tardini prove tecniche di Valdanito. Gli arriva una palla, lui decide che quella è l’occasione buona e la porta in porta. Tiro, destro, il fiato sospeso del pubblico si scioglie subito in un grido gioioso: gol di Pepito dal New Jersey a Parma passando per l’Old trafford e Manchester, insomma uno abituato a sognare. Sei anni fa il Torino lo battemmo così e quella fu una vittoria balsamica perché non riuscivamo a vincere da dieci turni. Historia magistra vitae diceva Cicerone. Abili punteros crociati magari, prima di domani pomeriggio, rivedete quel gol e provate a matare il Toro così. Bella come sei forse ancor di più. Queste le prime parole di quel successo del Lucio nazionale; la musica, mettetela voi… Luca Savarese