DENTRO IL BILANCIO / IL COMMERCIALISTA MAROTTA RISPONDE A LEONARDI: “NELL’INTERVISTA A STADIOTARDINI.IT AVEVO RIMARCATO IL RISULTATO POSITIVO DEL PARMA PRIMA DELLE IMPOSTE”
(gmajo) – In questa sede non mi dilungherò più di tanto su altre quisquilie: già ho chiarito nello spazio commenti il perché ho preferito evitare di prestarmi da marionetta al teatrino di Mangiafuoco Leonardi (quando vorrà confrontarsi in modo costruttivo sono sempre a disposizione) nella conferenza stampa, se così la si può definire, messa in scena ieri a Collecchio. Per cui non replicherò neppure a Settore Crociato che ha evidenziato questa circostanza (c’è chi non pone domande e c’è chi non dà risposte sul curioso cambio di linea editoriale dall’alba di una idea alla nuova missione), senza peraltro, che qualche quesito lo avesse posto il giornalista professionista rappresentante di detto sito. Vabbè che quello non critica (direi tutt’altro), allora può anche astenersi da porre domande al Sommo Dirigente: gli basta fare da scriba. Beh, a
parte le quisquilie, passiamo alle cose serie. Stadiotardini.it ha pubblicato – unico media locale che si è distinto per questo – a scopo puramente divulgativo e di approfondimento e non certo per ledere la personalità del prevenuto Leonardi e dei signori amministratori del Parma FC, o per infangarli, o buttargli addosso merda (come crede lui e come vorrebbe far credere, attraverso il suo scriba, ai tifosi, additandoci quali nemici del Parma o
gente che non vuole il bene del Parma, pur sapendo che quando lui passerà, prima o poi, ad un Inter qualsiasi, noi saremo ancora qui a fare i grilli parlanti con i suoi successori) – delle approfondite analisi di bilancio, affidate a stimati, qualificati, preparati specialisti della materia, uno dei quali è senza dubbio il dottor Luca Marotta, dottore commercialista ed esperto analista dei conti contabili delle società di calcio.
E appunto dopo aver ripreso su stadiotardini.it una interessante analisi su quelli del Parma – che il dottor Marotta aveva scritto per Juventino Vero (il punto di partenza era la plusvalenza record di Giovinco) – avevamo successivamente approfondito la tematica con una serie di domande personalizzate in una intervista esclusiva che il dottor Marotta ci aveva concesso. E proprio all’interno di questa conversazione, precisamente alla settima domanda, il commercialista aveva rimarcato il dato di cui si è fatto scudo ieri Leonardi, e cioè che prima delle imposte i conti del Parma non sono in
rosso. “Perché noi le tasse le paghiamo”, ha aggiunto l’Ad, anche se non ho capito bene a chi si riferisse: la Lazio prossimo avversario, per via dell’Irpef spalmata per un quarto di secolo, o al sottoscritto, manco fosse un evasore, sconosciuto al fisco? La domanda che avevo posto al dottor Marotta era: “Il valore della produzione si è incrementato, però il bilancio è tornato a chiudersi in passivo…”. E la risposta era stata: “Il risultato prima delle
imposte è di poco positivo, indicatore di una gestione economica equilibrata. La perdita esposta in bilancio dipende dall’effetto della fiscalità. Ai fini del Financial Fair Play conta il risultato prima delle imposte”. Ecco perché quando ho riferito al nostro esperto il distinguo del Plenipotenziario, egli
mi ha subito replicato: “Leonardi ha confermato esattamente quanto avevo scritto io. E penso di essermi espresso in un italiano comprensibile. Anche nella prima tabella dell’intervista ho riportato il risultato prima delle imposte, trascurando il risultato netto in perdita solo per le tasse. Forse gli avranno riferito male il contenuto o forse non si rivolgeva a Stadiotardini”. Su quest’ultimo
punto non ho molti dubbi: l’unico organo di informazione parmigiano che si è degnato a parlare di bilanci del club è stato appunto il quotidiano on line di cui sono il direttore responsabile. “Molto probabilmente, allora, gli hanno riferito male: anche Galliani ha detto che il Milan non avrebbe chiuso in perdita se non ci fosse stata l’IRAP. E’ un’affermazione che ci sta. Ormai, l’argomento bilanci è all’ordine del giorno su tutti i mezzi di informazione, in vista del Financial Fair Play. Basti leggere l’articolo
di ieri della Gazzetta sui conti futuri dell’Inter”. L’articolo in questione – chissà se potrà interessare a Pietro Leonardi, che nella conferenza stampa di ieri, ha velocemente smentito ogni contatto con il club nerazzurro, anche se il quotidiano La Repubblica aveva pubblicato senza condizionali la notizia del suo passaggio alla società milanese – aveva come titolo: “Inter, 10 milioni di tagli senza la Champions. Moratti cerca soci”. E sottotitolo: “Già ridotti gli stipendi di un terzo in due anni, ma non basta. Deficit ancora pesante: manovrina in estate con un’altra sforbiciata”. Insomma argomenti di economia calcistica. Ma a Parma non si possono toccare, pena passare per terroristi economici, o analfabeti che parlano di cose che non sanno.
Certo che c’è una contraddizione: da una parte si vorrebbero tifosi consapevoli (o bilanciati, tanto per citare il sito di un altro professionista, Diego Tarì, che aveva per noi analizzato i conti del Parma) da stupire con la gestione societaria più che con i risultati del campo (e che debbono pazientare se nel girone di ritorno sono stati schifosi: e lo ribadisco, schifosi, pur essendo uno che questi termini grezzi di solito non li usa, ma fa specie, al signor Leonardi, solo se li uso io, mentre il signor Schianchi, solo perché è
della Gazzetta dello Sport, può permettersi di parlare di Parma ridicolo, che fa ridere oltre che, da anni, con Leonardi presente negli studi di Teleducato che non fa una grinza, di attaccare Amauri, o il Saltimbanco Boni, Gobbi), dall’altro però se uno cerca di offrire strumenti ai tifosi per capirne anche di bilanci, allora è un nemico del Parma.
E al giornalista ultrà Giuseppe Squarcia – l’autore della vomitevole campagna dell’odio contro un collega che gli aveva fatto domande (cui non ha mai pubblicamente risposto) sugli intrecci tra il suo sito Settore Crociato, la società di pubblicità Pubblinews, e la società Parma FC, additandolo come writer di una testata reggiana, la stessa per la precisione che aveva profanato la maglia crociata – a proposito della sua frase “della serie i numeri bisogna conoscerli e saperli leggerli, prima di commentarli”, rispondo che i numeri gli esperti
contattati da stadiotardini.it li conoscono, sanno leggerli e dunque commentarli. Al contrario sarebbe meglio che qualcun altro (e magari lui stesso) leggesse meglio quanto scritto da stadiotardini.it, visto che quanto ieri sostenuto da Leonardi, circa il piccolo verde che avrebbe il Parma, al netto delle imposte, è lo stesso che il dottor Marotta aveva affermato sul nostro quotidiano on line. Della serie: bisogna saper leggere. In generale. Senza essere prevenuti e voler fare la caccia alle streghe. Gabriele Majo
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