MATTEO FERRARI, UN CROCIATO IMBATTIBILE TRA I PALI DELLA LUPA
(gmajo) – Mentre mi accingo a recarmi alla Trattoria Cavallo a Scipione, dove stasera si svolgerà l’attesa Disfida del Salame tra Parma e Piacenza, organizzata dal mitico Giuliano Baroni (che piacere esser stato convocato per questa consolidata consuetudine, e speriamo che presto il fondatore del Parma Club Fidenza Amore per il Parma possa tornare almeno al Tardini se non in trasferta), prendendo spunto dal principale quotidiano piasenten, alias la Libertà, per segnalare un articolo in cui si parla di un interessante prodotto del Settore Giovanile crociato il cui cartellino appartiene ancora al club di Tommaso Ghirardi, il portiere Matteo Ferrari, che si sta distinguendo nella formazione della Lupa, ove si trova in prestito. Il servizio parte dalla imbattibilità dell’estremo difensore, che è di ben 545 minuti (“Non posso nasconderlo questo ‘record’ inizia ad ingolosirmi…”) per arrivare al futuro. E qui già nel titolo cogliamo la singolare scelta di vita di chi non rimpiange il professionismo (temporaneamente) lasciato per calarsi, anima e core, nel dilettantismo: “Ferrari: in questa Lupa non rimpiango Parma” è il titolo, mentre il catenaccio apre al ‘declassamento’: “Restare a Piacenza? Decide il mio club, ma io sarei felice”. Come ben sa anche Leonardi, però, i titoli sono spesso dei mattoni, poiché si deve fare della sintesi, e non si possono mettere tutte le supercazzole di contorno che invece alle volte possono infarcire i pezzi. Giusto, dunque, ricopiare parte del virgolettato del portiere che meglio esplica la sua volontà: “Io farò quello che deciderà la mia società di appartenenza, anche se, onestamente, mi si presentasse l’opportunità di un’ulteriore stagione in biancorosso, non ci penserei un attimo”. Così come non ci aveva pensato un attimo quando accettò le avance della Lupa: “Qualcuno, quando accettai la proposta dei fratelli Gatti, mi diede del pazzo. Compiere un salto così, da una società professionistica ad un’altra dilettantistica, veniva letto in maniera negativa. Io, però, sapevo che avrei trovato tutto ciò su cui posso contare: una realtà di professionisti tra i dilettanti”. Saper riconoscere i propri errori e da questi non solo ripartire, ma fortificarsi è una dote da grandi. L’unico passaggio a vuoto del portiere arrivato dal Parma con l’etichetta della saracinesca, secondo l’autore dell’articolo Corrado Todeschi, era stato contro la Fidentina e lo stesso Ferrari non ha problemi ad ammetterlo: “Quel gol ce l’ho sulla coscienza, inutile negarlo. E l’ho pagato a carissimo prezzo nel corso dell’incontro e non solo”. Come ricorda il giornalista, infatti, il portiere buscò pure due giornale di squalifica, ma da quella situazione negativa poi scaturì un feeling particolare: “I tifosi, da quella domenica, hanno iniziato a dedicarmi alcuni cori: è stata una bella emozione. Hanno capito il momento difficile e mi hanno sostenuto. Purtroppo in quella circostanza ho sbagliato, sono caduto nella trappola e ho reagito. Non accadrà più”. Dopo avervi raccontato un anno fa la storia di Matteo Pisseri, portiere parmigiano rivelazione di Lega Pro, ecco un altro percorso di vita di un numero uno, con lo stesso nome di battesimo, sempre nato nel vivaio crociato e con i medesimi cromosomi del nostro territorio…
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