UN UOMO IN DUE MAGLIE / SERGIO CONCEICAO TRA PARMA E LAZIO
(Luca Savarese) – Tradotto in un italiano letterale dal portoghese sarebbe Sergio Concezione, e, la concezione di questo giocatore, era prettamente offensiva. Il Paese, fucina nobile di sicuri talenti della pelota, quel Portogallo che una trentina di anni prima aveva il lustro di annoverare tra le proprie fila Eusebio, la Perla del Mozambico, nato nella terra africana colonia dei portoghesi nel secolo XV. I lusitani con la palla ai piedi ci sanno fare e bene, e lui non fu da meno. Le sue movenze son sin da subito eleganti ed il suo calcio ben educato, non a caso lui nasce il 15 novembre del 1974 a Coimbra, sede di un’importante polo universitario, famosa per la cappera (la Donnaccia) la torretta da dove suona la campanella che dà il via alle lezioni, odiata e sbeffeggiata da milioni di studenti. Lì, a Coimbra, si gioca anche a pallone, la squadra che
fondarono alcuni universitari gioca con la casacca nera. Saranno pure degli studenti modello, ma per essere calciatori modello ancora ce ne vuole: Porto, Sporting Lisbona, Benfica e da qualche anno lo Sporting Braga, occupano la scena. Infatti per ridare manforte ad una situazione di classifica non proprio favorevole, l’8 aprile 2013, pochi giorni fa, è stato chiamato Sergio ad allenare l’Academica. Prima di sedersi in panchina però, Conceiçao, è stato per tanti anni, dentro al rettangolo verde, ala veloce e dal gol facile, dal ritmo alto e dagli improvvisi inserimenti. Dopo un biennio al Porto riesce a prenderlo la Lazio di Cragnotti nel 1998, all’epoca tra le sette sorelle italiane, dove era inscritta anche il
Parma. Con i biancocelesti fa due anni e contribuisce alla conquista dello scudetto del 2000 vinto con una remuntada incredibile sulla Juventus, il secondo laziale dopo quello vinto con in panchina Tommaso Maestrelli nel 1974. Il Parma lo nota, lo segue e lo fa suo. Sergio sbarca in Emilia nella stagione 2000-2001, fresco di scudetto laziale. In panchina si assiste ad un vero ballo di allenatori: inizia l’anno Malesani, quando finisce la sua era arriva per pochissime giornate Sacchi, ed infine Renzo Ulivieri. Lui, però, non cambia: quando va in campo l’intensità è garantita: alla fine i gettoni saranno 25 e le reti 5, due in meno di quelle realizzate in due anni di Lazio. Una gara spettacolare del portoghese su tutte, fu Parma-Milan del primo novembre 2000. I gialloblù di Malesani vengono da un periodo difficile, ma riescono a superare i rossoneri 2 a 0. Doppietta del camerunense Patrick Mboma e prestazione monstre di Conceiçao che si portò a casa un bel 7,5 in pagella; con un’apertura magistrale per Micoud che poi servì la punta africana per il primo gol e con un assist al bacio per Mboma in occasione del raddoppio. L’avventura in Emilia del lusitano fu effimera, un solo anno, ma la classe cristallina. Poi per lui ci fu l‘Inter, ancora la Lazio dove però non visse il primo idillio, il Belgio con lo Standard di Liegi, l’esperienza in Arabia ed infine il Paok di Salonicco. Sulla fascia andava a mille all’ora, 95 presenze e 12 centri tra Lazio e Parma. E’ il nostro Un uomo in due maglie di oggi. Luca Savarese
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