CONFEDEMOTION, EMOZIONI PRE-MONDIALI
(di Luca Savarese) – Miele: sostanza zuccherina e vischiosa dal sapore dolce, che le api elaborano dal nettare dei fiori ed immagazzinano come loro cibo. Utilizzato dall’uomo per il suo alto valore benefico.
Fiele: Amarezza, rancore, astio. Anche usato aggettivato: parole al fiele.
Tra il miele della punizione di Andrea Pirlo ed il fiele del gol nel finale di Mario Balotelli, non c’è solo il dialetto bresciano dei due italici goleador della prima uscita ufficiale in terra brasileira aspettando il Mundial, ma c’è un’intera nazione, ora portata avanti con carezze e colpi di fioretto, ora trascinata da pacche forti e acute spade. Ci siamo noi italiani, innamorati di Dalla ed amanti del noir. Solo con il miele non si va avanti, solo con il fiele si rischia di essere troppo irruenti. Miele e fiele, quello che ci voleva per fermare la salsa piccante messicana che con il moto perpetuo di Giovanni Dos Santos, maldestro il fallo causato su di lui dal due volte campione d’Italia Barzagli (ma se ci fosse stato il nostro Paletta?) ha provato a farcire la prima partita dell’aperitivo pre-mondiale. Finalmente siamo riusciti a battere la nazionale tricolor, dopo i due pareggi consecutivi negli ultimi confronti, uno a uno al mondiale americano del 1994 ed uno a uno a quello nippo coreano del 2002. Il miele di Pirlo che battezza la sua centesima in azzurro con il primo gol italiano al Maracanà, il fiele di Balo, che si sarà pur tolto la cresta da ultimo dei moicani, ma proprio non riesce a togliersi quel protagonismo quasi indomito che gli sussurra di mostrare sempre e comunque i suoi muscoloni e di levarsi la maglietta che fa scattare il giallo. Più che di un incredibile Hulk, abbiamo ora voglia di un credibile Balo. Registriamo, dopo la tennistica vittoria per sei reti ad una della Nigeria sulla cenerentola Tahiti (encomiabile l’impegno di Vahirua e compagni) già 16 gol messi a segno nelle reti della Confederation nelle prime quattro partite disputate. In Brasile quindi si segna molto e ci si diverte tanto come hanno avuto modo di fare i nostri, il giorno dopo la vittoria, sulle spiagge carioca, dove il beach volley e i bagni sono andati per la maggiore. Come dire, dal prato all’acqua, per assaporare il Brasil del calcio e dei litorali. Luca Savarese