L’ATALANTA PROVOCA IL PARMA SUL PALCO DEL REGIO: “NOI LA REGINA DELLE PROVINCIALI”. E PER ESSERLO NON VANTA SOLO IL MAGGIOR NUMERO DI CAMPIONATI DISPUTATI IN SERIE A…
(gmajo) – L’altra sera, sul palco del parmigianissimo Teatro Regio – in occasione del 25° dell’Erreà con la presentazione delle maglie dei principali club serviti a livello internazionale tra cui il Parma e l’Atalanta –Pierpaolo Marino, plenipotenziario della Bergamasca ha lanciato una (indiretta) provocazione al mondo crociato, avendo l’ardire di definire, in casa nostra, la Dea “Regina delle Provinciali”. La motivazione addotta dall’esperto dirigente – con il quale collabora strettamente l’ex ds gialloblù, dell’epoca
Bondi-Angiolini, Gabriele Zamagna – è il maggior numero di campionati disputati nella massima serie, 52, come certifica anche Wikipedia, “fra le rappresentanti di città non capoluogo di regione”, che aggiunge: “È inoltre la squadra che ha disputato più campionati di massima serie fra quelle che non si sono mai aggiudicate uno scudetto, la squadra con più vittorie
all’attivo in un campionato di secondo livello del calcio italiano (6 successi, a pari merito col Genoa) e più promozioni nella massima serie (13 volte)… E si trova attualmente all’undicesimo posto su 62 squadre nella classifica perpetua della Serie A”. Per la cronaca, in questa speciale graduatoria, stilata in base al numero complessivo di punti raccolti in tutti i tornei, il Parma è “solo” 15°: gli orobici, invece, davanti hanno soltanto formazioni metropolitane, legittimando
ulteriormente il titolo di “Regina delle Provinciali”. Se ci si basa solo sul numero di iscrizioni alla serie A a girone unico, di pastasciutta dobbiamo mangiarne ancora parecchio, in quanto il distacco è di ben 30 lunghezze (52-22), certo potremmo opinare che le nostre partecipazioni sono state decisamente più soddisfacenti delle loro (specie durante la grandeur dell’Era Calisto), dal momento che abbiamo fatto 1092 punti (media annuale quasi 50) contro i loro 1715 (media 33), anche se c’è da dire che gran parte della loro anzianità è maturata in tornei in cui la vittoria valeva solo due punti e non tre. Il Parma può vantarsi, almeno, di essere la Regina
delle Provinciali italiane in Europa? Beh, grazie al trionfo di Wembley, alle due Coppe Uefa e alla Supercoppa Europea si direbbe proprio di sì: ma quella guastafeste della Dea, anche nei tornei continentali è tuttora “la squadra europea che ha ottenuto il miglior risultato di sempre nelle coppe europee giocando in un campionato cadetto”. Il riferimento è alla semifinale di Coppa delle Coppe 1988, allorquando militava in Serie B. Ma al di là della legittimità o meno del titolo di Regina delle Provinciali, il
Galateo avrebbe consigliato di evitare di pavoneggiarsi essendo ospiti a casa d’altri. D’altronde si tratta di titoli platonici, che non servono a nulla, e che non portano da nessuna parte: un po’ come il vantarsi di essere noni nella classifica degli ultimi quattro tornei, con una media di 50 punti. Può essere indicativo di un trend, della validità o meno del lavoro svolto, ma non comportano wild card per le Coppe o trofei da mettere in bacheca.
A proposito di Galateo: chissà come ci saranno rimasti bene in Erreà nell’esser stati definiti “cari” dall’AD dell’Atalanta Percassi… Non solo: un po’ di malizia io l’ho riscontrata pure quando, a casa di chi sta per festeggiare il Centenario, è stato chiesto di evidenziare il particolare della casacca nerazzurra con la scritta A.B.C. 1907, con il solito Marino che si piccava di aggiungere: “Noi insegniamo l’ABC del calcio dal 1907”. Vabbè il Parma solo dal 1913, ma cosa saranno mai sei anni su un secolo? Mentre noi inseguiamo la storia, i plurisecolari orobici la infrangono: per la prima volta è stata introdotta, per puro scopo commerciale, come ammesso dall’AD Percassi,
una nuova casacca, con un inedita colorazione giallonera. Anche la scaramanzia vuole la sua parte, e Marino, di origini campane, non ha avuto difficoltà ad ammetterlo: ecco il perché del giallo, pluri-utilizzato dalla poliglotta Erreà, ed anche il perché del proseguimento (nonostante i prezzi…) dell’accordo con lo sponsor tecnico che da quando è in servizio ha visto la bergamasca cavarsi non poche soddisfazioni, come le ultime tranquille salvezze, nonostante le penalizzazioni. Gabriele Majo
LE FOTO DAL TEATRO REGIO SONO DI FRANCO SACCO’ (ARCHIMMAGINE)
le Regine abdicano……. la dea bendata gira
eh si poi hanno vinto proprio come noi
il “nono posto nella classifica degli ultimi quattro anni” è una pugnetta stratosferica, scusate il francesismo. Così come la classifica “cumulata” di Galliani che, negli ultimi tre anni, sostiene che il Milan sia al primo posto. Ne prende in considerazione tre, di anni, altrimenti la Juventus sarebbe davanti se ne prendesse in considerazione 2. Forse, se fossero 4, avrebbe davanti l’Inter. Quindi anche “Regina delle provinciali” non vale niente, io mi tengo le coppe e bella lì.
Anche se un po’ di verità ce l’ha l’Atalanta. Loro la A in effetti la facevano anche quando noi nemmeno ci avvicinavamo. Poi, dai ’90 al 2004, non c’è stata storia: Parma davanti. Ora, nell’era Ghirardi, si può dire che i due club si equivalgano senza infamia e senza lode, con qualche retrocessione, qualche piazzamento buono, nulla di eccezionale