CAMPAGNA ABBONAMENTI: QUANTO HA INFLUITO L’EFFETTO CASSANO NEL RAGGIUNGIMENTO DI QUOTA 5.000?

pepen(gmajo) – Fin che lo aveva scritto solo il Corriere dello Sport Stadio si poteva dubitare della veridicità del dato, ma in assenza di dispacci ufficiali del club ci si può accontentare della simil-ufficialità certificata Settore Crociato, secondo cui il Parma ha già valicato quota 5.000 abbonamenti rinnovati. Detto portale argomenta come il dato sia in linea con l’andamento degli ultimi anni (nel 2012/2013 la prelazione si era chiusa a circa 6.000 abbonati, nel 2011/2012 a 6.414, nel 2010/2011 a 5.302). A questo punto è lecito interrogarsi quanto possa aver influito l’effetto Cassano nel raggiungimento di detto traguardo, che sembrava ragionevolmente difficile ipotizzare dopo l’andamento lento della prima fase di prelazione, attraverso il tormentato percorso a ostacoli di Lottomatica, al termine del quale ci si era fermati attorno ai 2.000 rinnovi. Secondo alcune autorevoli correnti di pensiero era logico aspettarsi comunque gli ulteriori 3.000 nella fase aggiuntiva concessa dal Parma, che ha aggiunto – finalmente ! – anche le ben frequentate postazioni aggiuntive al Tardini, particolarmente amate dai tradizionalisti, alla rete di ricevitorie di Lis Ticket. In tal caso l’effetto Cassano sarebbe stato nullo, ma la coincidenza di tempi non può esser casuale e così FantAntonio ha ragionevolmente tamponato l’emorragia, facendo sì che il dato appaia accettabile, appunto perché in linea con le precedenti prelazioni. Bisogna però anche sottolineare come circa 2.000 tifosi, nonostante Cassano, non siano stati convinti a ribadire la propria fiducia nei colori sociali. Dico 2.000 perché il dato degli abbonamenti “puri” della scorsa stagione si attesterebbe sui 7.000, massimo 7.500: il dato ufficiale di 9.102 lo si sarebbe ottenuto aggiungendo tessere di servizio e sponsor. Vedremo tra oggi e domani, ultimi giorni per beneficiare del prezzo bloccato col mantenimento dell’abituale posto a sedere quanti altri tifosi della stagione 2012-13 saranno propensi a dire di nuovo sì, convinti o meno dall’illustre top player oggi 31enne (auguri). “Considerato il periodo di crisi economica che colpisce molte famiglie, con la previsione di un’ulteriore erosione dello ‘zoccolo duro’ di tifosi, si tratta di un trend positivo, in parte inaspettato”, argomenta Settore.

Dal giorno 17, poi, partirà la fase di libera vendita, che era stata rimandata proprio per concedere la doverosa appendice alla prelazione, visti i molteplici disservizi, non ascrivibili certo al Parma FC, ma a Lottomatica: l’unica colpa della società, a mio modesto avviso, è stata quella di non ricordare le tante problematiche già emerse nel passato, decidendo di affidarsi solo al circuito delle ricevitorie, salvo poi correggere in corsa nella seconda fase, aggiungendo le postazioni attrezzate dell’Ennio. Rimedio doveroso, ma che ha comportato lo spostamento della data di inizio della fase di libera vendita: a parte i problemi di chi magari aveva già preso un giorno di ferie e programmato un viaggio a Parma prima, e che poi ha dovuto annullare la programmazione, rimodulandola, il fatto che nel giorno della presentazione di Cassano non ci fosse modo di tesserare nuovi proseliti è stato un piccolo autogol. Di quella folla di 3.000 persone festanti non tutti erano abbonati, e, giocando sull’entusiasmo, si poteva tentare di fidelizzarli. Ma ormai è inutile piangere sul latte versato: l’auspicio è che per le prossime volte al circuito Lottomatica (sempre ammesso che venga confermato, perché ci sarebbero gli estremi per interrompere l’accordo) vengano subito affiancate, fin da principio, le postazioni del Tardini. E che le date fissate si rispettino. Non per diventare antico, ma colgo l’occasione per ribadire ancora una volta (si fa ancora in tempo, con un pizzico di buona volontà…) che nell’anno del Centenario, contando anche sull’effetto Cassano, il club dovrebbe cercare di riportare all’ovile i vecchi abbonati non solo dell’ultimo campionato, ma pure di tutti i precedenti, applicando la medesima scontistica. Perché ormai l’abitudine di premiare solo i fedeli dell’ultimo anno è decisamente superata. Si tratta di riportare all’ovile le pecorelle smarrite. E’ difficile fare i conti precisi di quanti abbonati si possano essere persi negli ultimi 20 anni (almeno 2 o 3.000 l’anno?): sarebbe doveroso cercare di recuperarli, essendo il primo ragionevole bacino d’utenza su cui pescare. L’altro lo ha indicato il presidente Tommaso Ghirardi in persona: i giovani. I tanti giovani accorsi alla presentazione di Cassano. Tom vorrebbe aggiungere 2 o 3.000 di loro allo zoccolo duro. Peccato che lo zoccolo duro, nel corso degli anni, si sia via via eroso. Una volta c’era un naturale ricambio tra i cosiddetti vecchi abbonati e i nuovi, anche perché la forbice dei prezzi non era così elevata come oggi (del resto se per i fedeli non ci sono aumenti da tre anni, da tre anni ci sono aumenti di circa il 10% per i nuovi: difficile attrarli così…); di questi tempi, invece, diventa difficile pareggiare i veterani persi con le forze nuove anche perché queste non vengono attratte con allettanti offerte economiche. L’Inter, che ha ribassato (doverosamente dopo l’ultima stagione flop) i prezzi è stata ripagata con molteplici sottoscrizioni: non credo sia casuale. Io, dunque, ci riprovo: a chiunque si presenti, durante la fase di libera vendita, con intestato un qualsiasi abbonamento al Parma degli anni passati, applicategli lo stesso prezzo che avete riservato agli abbonati 2012-13.

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

4 pensieri riguardo “CAMPAGNA ABBONAMENTI: QUANTO HA INFLUITO L’EFFETTO CASSANO NEL RAGGIUNGIMENTO DI QUOTA 5.000?

  • 12 Luglio 2013 in 14:16
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    se siamo diciasettesimi come bacino di utenza in serie a,ci sara’ pur un motivo,e meno male che conosco parecchi tifosi che vengono da tutta italia altrimenti la domenica farei come un asino nel deserto….ombra

  • 12 Luglio 2013 in 15:16
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    Concordo con tutte le considerazioni del Direttore. Mi permetto di aggiungere alcune.
    1- l’età media è sempre più alta, perchè di parmigiani autoctoni giovani ce ne sono e ce ne saranno sempre meno. E gli altri, in generale, tifano altre squadre (e il Parma gli sta pure sul cazzo). Le prospettive per il futuro sono quindi negative.
    2. Invecchiando alcuni smettono di venire e chi continua ha esigenze diverse. Se un ragazzo può andarsene tranquillamente in curva, anche di sera, anche d’inverno, anche se piove, una persona che ha passato la mezza età (40 – 50 anni, se non siete degli Highlander che pensano di passare i 100 anni) magari no. L’abbonamento di curva ha un prezzo popolare, gli altri settori no.
    3- siamo sempre più poveri, altro che “crisi”. I parmigiani si dividono tra chi non trova lavoro, chi lo ha perso; chi ha chiuso; chi si è visto dimezzare il fatturato. Il tutto con un potere d’acquisto più basso e tasse e spese semprie più alte. L’abbonamento allo stadio è ormai, per molti, un lusso.
    4- non c’è certezza del giorno e dell’orario in cui si giocherà. Questo è una grande disincentivo, almeno per chi può essere presente solo alla domenica pomeriggio.
    5- tv. le partite si possono vedere comodamente anche con altri mezzi, più economici.

    Per promuovere il Parma calcio la prima cosa è acquistare campioni e personaggi (come Cassano), poi credo si debba SPARMIGIANIZZARLO. Il calcio del campanile è finito, com’è finita l’Italia dei campanili. Viviamo in una città multirazziale, multietnica e multireligiosa, non molto dissimile da qualsiasi altra città del continente. Se si vuole aumentare il numero di abbonati, bisogna rivolgersi anche alle nuove genti che abitano la città. I richiami alla tradizione, alla parmigianità, alla storia passata, se non addirittura l’uso del dialetto per veicolare certi messaggi, finiscono per chiudere il Parma ai soli parmigiani autoctoni. Forse è ora di cambiare qualcosa. La città è cambiata, deve cambiare anche il Parma.

  • 12 Luglio 2013 in 16:23
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    Non so quanto abbia influito Cassano sugli abbonamenti. Di Giovani che tifano (solo) Parma ce ne sono parecchi, e se qualcuno era alla presentazione di Cassano se ne sarà accorto. Forse sono gli over 40 che negli ultimi anni hanno preferito la TV o che comunque considerano il Parma la seconda squadra, se non la squadra da gufare allo stadio a cui si va per vedere le compagini metropolitane dal vivo.
    A mio avviso ancor piu che deglii abbonamenti bisognerebbe parlare delle trasferte, nelle quali la presenza di tifosi del Parma è numericamente imbarazzante. Non mi riferisco a Catania, Napoli, Roma etc, chi è stato quest’anno a Bergamo, Bologna o Verona sa bene di che parlo.

  • 12 Luglio 2013 in 16:24
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    Secondo me sarebbe stato meglio chiedere che effetto ha avuto il Boni -Pepen

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