FESTA DEL CENTENARIO A RAVADESE / FOTOGALLERY AMATORIALE DALLA MOSTRA DEI 100 ANNI DEL PARMA, PROPEDEUTICA AL MUSEO (MERCOLEDI INCONTRO COMITATO-SOCIETA’)
Le maglie esposte e ritratte in galleria sono dei collezionisti Michele e Stefano
Michele e Stefano acquistano/scambiano maglie del Parma Calcio, di qualsiasi stagione calcistica, in qualsiasi condizione, purché originali, per poter ampliare la propria collezione, in modo che possa comprendere tutte quelle utilizzate dalla squadra crociata, nella speranza di poter creare un vero e proprio museo permanente. Info: fcparma04@yahoo.it, benste65@yahoo.it
Immagino il museo al Tardini, la sua sede naturale, inaugurato in occasione del prossimo 16 dicembre. L’idea di ripercorrere la storia in senso cronologico mi sembra la più azzeccata, ovviamente in un modo un po’ meno artigianale. Spero l’ingresso sarà sempre gratuito per gli abbonati.
Caro Marcello,
debbo dire che, pur artigianale che fosse, la mostra, del resto come tutto l’evento di ieri, trasudava vero amore e passione per il Parma. Se si pensa, poi, che tutto questo è stato fatto autotassandosi non c’è che da dire bravi agli organizzatori, Boys, CCPC e via dicendo.
Adesso deve fare la sua parte la società, perché finora il vero motore trainante sono stati i tifosi, cui il club ha lasciato mano libera e carta bianca, ma non può esimersi dal dare il proprio contributo.
Sono d’accordo con te che la collocazione più naturale non possa che essere lo stadio Ennio Tardini di Parma: ci sono ampi spazi vuoti da riempire, anche se mi risulta che finora siano state fatte un po’ le orecchie da mercante. Non a caso ho titolato su questo incontro che il comitato popolare avrebbe in agenda per mercoledì con l’AD Leonardi, sperando arrivi una risposta precisa almeno sulla location del museo.
Il comitato non può essere abbandonato a se stesso. Tra l’altro, poi, nel comitato c’è chi si è sbattuto di più e chi di meno. Io non posso che dire bravi e grazie ai Boys e al CCPC per ieri.
Ne approfitto per aggiungere che l’ex presidente Pedraneschi, che è piuttosto cagionevole di salute, è rimasto almeno a cena con gli altri presidenti, prima di dover abbandonare; il neo-papà Tommaso Ghirardi, invece, al di là delle dichiarazioni al miele rilasciate a Piovanone «Questi sono i posti che mi piacciono. Ci sono i tifosi veri, c’è gente che è sempre molto vicina al Parma. Un attaccamento che dimostrano giorno dopo giorno. Si mettono in gioco ogni giorno. Sono i miei tifosi», di fatto è rimasto meno tempo del Pedro, e soprattutto ha fatto la sua comparsata due ore prima degli altri, ricevendo lo stesso la pergamena come gli altri due o tre ore dopo, perché, sempre come ha confidato a Piovani: «Scusate se non riesco a restare sino a tardi. Voglio stare un po’ con mio figlio e la mia compagna».
Per la cronaca: noi abbiamo immortalato Guido Angiolini e Fulvio Ceresini visitare sinceramente interessati la mostra del Centenario (e non escludo che lo abbia fatto anche Foglia e anche altri ex dirigenti o calciatori crociati): il frettoloso Tom, invece, secondo quanto riferitoci dagli espositori, non avrebbe neppure varcato l’ingresso della mostra. Insomma di passi avanti ne sono stati fatti tanti, in questi anni, ma il percorso della sensibilizzazione non è certo terminato…
Cordialmente
Gmajo
Pedraneschi, per quanto mi riguarda, è stato il miglior presidente che il Parma abbiamo mai avuto, almeno dal punto di vista umano. Lui i tifosi li aveva veramente nel cuore e lo ha dimostrato in varie occasioni. Io ne ricordo alcune, quando cui si intratteneva amichevolmente con noi. So che a volte andava a trovare i Boys, così tanto per fare due chiacchiere. Se agli presidenti è stato da un attestato per lui ci vorrebbe un monumento!
Relativamente al museo… davo per scontato che il Parma volesse il SUO museo allo stadio, e che se ne occuppasse lui in prima persona!
Complimenti davvero ai Boys e al Coordinamento per ieri, roba da fantascienza!!! Un lavoro incredibile che potrebbe essere ripreso e utilizzato come base per il museo societario. Dopotutto basterebbe mettere il materiale cartaceo, invece che su dei cartoni (assolutamente decorosi e simpatici per la mostra temporanea di Ravadese) dentro dei quadretti (più adatti alla location definitva: IL TARDINI).
Credevo che il trasloco a Collecchio servisse a liberare spazio anche per il museo. O no? Perchè che il Parma abbia sede fuori Parma non mi pare abbia molto senso.
Che siano i tifosi e gli ultras ad occuparsi di una cosa che dovrebbe gestire in prima persona il Parma mi lascia perplesso. Anche perchè se il Parma non è veramente interessato, il SUO museo non potrà realizzarsi. Comunque io quello che volevo vedere lo ho già visto ieri, per cui grazie ai Boys e al Coordinamento.
PS: è surreale, lo so, ma voglio ben sperare che nessuno ipotizzi la creazione del museo del Parma a Collecchio. Il museo dovrebbe lavorare in sinergia con l’area hospitality, Parma Brand e l’Emporium, miga con la COOP davanti al Centor Sportiv ed Colec.
la foto che piu’ mi ha fatto piacere e’ sicuramente quella di Angiolini