IL MEMORIAL SAPONARA NEL RACCONTO DELLA “QUOTA ROSA”, LAURA CAVANDOLI
(gm) – Violiamo la par condicio concedendo alla squadra politica, che ha partecipato al Torneo Saponara piazzandosi seconda alle spalle degli Invincibili (“Gli amici di Alberi”), un altro racconto, che si aggiunge a quello del capitano Matteo Agoletti già ospitato nei giorni scorsi: stavolta a scrivere le proprie impressioni per stadiotardini.it è la quota rosa, alias l’intelligente, bella e brava Laura Cavandoli, che si dimostra anche penna brillante. Lei aveva umilmente postato il proprio contributo nello spazio commenti, ma abbiamo ritenuto giusto concedere al suo scritto la dignità di articolo, per andare ad arricchire la serie di testimonianze sul trofeo in memoria di Francesco Saponara, nascostosi due anni fa in un angolo del cielo
(di Laura Cavandoli) – A margine dell’ottimo resoconto del mio capitano Matteo Agoletti mi permetto di aggiungere solo poche righe sul Memorial Saponara che mi ha visto calcare il campo sportivo di Alberi. La splendida organizzazione, in primis ad opera dell’inesauribile Matteo Billi, è riuscita ad individuare un sabato estivo con temperatura ideale, senza minaccia di acquazzoni né sole cocente che avrebbero notevolmente ridotto la prestazione atletica delle squadre. La mia determinazione a partecipare è stata subito molto apprezzata dai due Matteo come un quid che potesse aumentare il livello tecnico dei match, nonostante il mio chiaro e deliberato intento di restare a “scaldare la panchina” il più a lungo possibile, certa dell’ampia partecipazione di colleghi di squadra ben più affiatati e calcisticamente preparati.
Al mio arrivo nello spogliatoio, chiaramente condiviso dalle tre squadre non essendo necessari troppi tatticismi, ho ricevuto la maglia numero 16 e dopo avere indossato gli orribili parastinchi (inequivocabilmente antiestetici per una signora) sotto i calzettoni bianchi, sono scesa in campo per il prepartita. Ho capito subito che il livello calcistico era elevato, molta tecnica, preparazione, schemi di gioco ben studiati sui tavoli del (precedente) consiglio comunale e un grande affiatamento all’interno della squadra denominata, io credo senza alcun riferimento alla casta, “I politici”. In tutte le squadre
era evidente il grande spirito di amicizia e condivisione di un appuntamento “fanta-sportivo” nel ricordo di Francesco. Nella mia squadra, nonostante l’assenza dei grillini, il panorama politico locale era ben rappresentato, anzi autorevolmente rappresentato! Nella formazione erano schierati l’assessore di Noceto Fabio Fecci, gli ex assessori di Parma Gianluca Broglia, Carlo Alberto Cova e Lorenzo Lasagna, gli ex consiglieri comunali Francesco Arcuri e Matteo Agoletti, il consigliere di Neviano Ludovico Pollono, il portiere dee-jay Marco Rozzi,
con un passato da consigliere nella circoscrizione Cittadella, e i due giovani padani Tommaso Fiazza e Marco Consigli. Tutti mi hanno accolto come "uno" di loro, sia come politica che come calciatrice! L’ottimo supporto dei due giovani padani, freschi freschi di maturità, ha reso fluidificante la squadra, dando ossigeno al centrocampo ed energia all’attacco: si è così creata una originale sinergia tra forze politiche ed esperienze personali ben diverse tra loro, ma spesso determinanti per la realizzazione dei gol.
Ma passiamo alle emozioni dal (bordo) campo. La prima partita del triangolare ci vedeva subito protagonisti contro quella che è stata l’indiscussa vincitrice del Memorial, la squadra degli “Amici di Alberi”, che ha pienamente sfruttato la familiarità con il campo da gioco e la spinta del pubblico (che li sosteneva anche dagli spalti delle finestre dei condomini vicini): 6 a 0, risultato bello tondo e non proprio confortante. Il Mister mi ha schierato quando già eravamo sotto di 5 gol: nonostante il mio impegno a centro campo e la marcatura “a uomo" non
sono riuscita a contribuire alla realizzazione di quel “gol della bandiera” che i miei compagni di squadra (che non potevano che puntare su di me per stravolgere gli schemi avversari!) desideravano tanto! Terminata la prima fatica, diretta magistralmente dall’arbitro De Matteis, dovendo subito affrontare la temibile squadra de “I giornalisti”, ho cercato di studiare un ruolo più consono alle mie caratteristiche tecniche e tattiche, ma che non penalizzasse troppo la mia squadra nei comparti che non mi vedevano impegnata. D’accordo con il mister Agoletti sono
pertanto passata nel posto più lontano della panchina… a sovraintendere l’approvvigionamento d’acqua della compagine dei politici. È stato così espresso il calcio migliore da parte della mia squadra che, ben idratata e supportata, ha disputata una partita combattutissima ed è riuscita a superare di misura i giornalisti, di fatto ipotecando il secondo posto: 3 a 2 per noi! La grave sconfitta degli stessi giornalisti nell’ultima partita del Memorial ha decretato la nostra (anche mia!!!) medaglia d’argento!
Curioso il fatto che il risultato dell’ultimo incontro (Amici di Alberi–Giornalisti) sia rimasto fuori dai tabellini ufficiali e pertanto tuttora sconosciuto, cosa che in un periodo di “datagate” non si riesce proprio comprendere… (In realtà lo hanno svelato i Tricampeones, nel loro pezzo pubblicato poco fa, ma che Laura non aveva fatto in tempo a leggere quando ci ha inviato il suo, comunque, senza girarci attorno: 8-0…, nota di Majo). La bella serata si è conclusa con
una doccia calda per i giocatori che si erano prodigati sul campo di gioco, e per me un rapido ritocco del make-up, dopo avere ringraziato il mister Agoletti per aver scelto una divisa assolutamente elegante e di classe. Lo spirito di amicizia, ironia e simpatia ha pervaso tutta l’iniziativa, lasciandomi una bella sensazione non solo per il sentito ricordo di Francesco, ma per tutto l’impegno degli Amici
(permettetemi la A maiuscola!) che hanno messo da parte gli abiti da lavoro, la penna, il computer e l’ideologia politica, per indossare calzoncini e magliette ed inseguire un pallone. Mi impegno fin da ora a presenziare alla prossima edizione, magari partecipando a un preventivo ritiro per studiare schemi e tattiche con il mister, auspicando la presenza di altre calciatrici con cui dividere lo specchio (della porta). Laura Cavandoli
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