UN UOMO (ANZI, DUE) IN DUE MAGLIE / DIEGO FUSER E ABEL BALBO TRA PARMA E ROMA
(Luca Savarese) – Questa piccola rubrica, fin dalla sua nascita (la vigilia di Parma-Udinese dello scorso aprile, con protagonista Marcio Amoroso) vuole essere una piccola rassegna su chi si è distinto con la nostra maglia e con la casacca del team che affrontiamo di volta in volta. Di solito scegliamo un giocatore, focalizzandosi su di lui e cercando di vedere come si è fatto valere con i colori crociati e come si è difeso con i colori dei nostri avversari di giornata. Per questa puntata però, modifichiamo un pochino l’andazzo e scegliamo due uomini: Diego Fuser ed Abel Balbo. Perché questa doppia scelta? Diego ha giocato di più con noi prima di passare alla Roma dove non ha trovato molto spazio, (ma il tempo per infilzare il Parma con la veste giallorossa l’ha trovato bene in un Parma-Roma del 2000, dove siglò il due a zero finale). Mentre inverso è il percorso di Abel, che vanta tante partite in giallorosso e meno di trenta presenze in maglia Parma.
Soffermarci solo sull’ex centrocampista, significherebbe dar più spazio a noi, con l’elezione dell’ex bomber argentino, il bilancino penderebbe al contrario più dalla parte Roma. Allora per par condicio ed anche per giocare e per prepararci divertendoci al monday night, riviviamo le gesta ducali-romaniste di Diego ed Abel. Partiamo dal primo. Nasce a Venaria Reale l’11 novembre del 1968. Due anni prima nasce Gustavo Abel Balbo, a Empalme Villa Constitution,
in Argentina, il primo giugno del 1966. Arrivano entrambi nel Ducato nel 1998, quando sta per iniziare l‘annus mirabilis del Parma, formato asso piglia coppe, quello delle tre coppe tutte in fila: Italia, Uefa, Supercoppa Italia. Diego viene dalla Lazio, Abel arriva proprio dalla Roma, dove in sei anni ha messo insieme 146 presenze e 46 centri. Diego nobilita il centrocampo della squadra di Malesani, Abel dà manforte ed esperienza ad un attacco già bello come il sole con la coppia Crespo-Chiesa.
Sono stati sia a Parma (insieme) che a Roma, prima Abel e poi Diego; hanno vissuto l’ambiente crociato e quello giallorosso. Diego faceva segnare, ma aveva anche licenza di segnare, come in occasione di un Parma-Inter dell’Epifania del 1999, dove, dopo una discesa sulla destra alla Garrincha, fu fermato con fallo. Punizione che tirò lui e che insaccò. Arriva marzo ed ecco un importante squillo di Abel. Nello score di un
tennistico Parma-Bordeaux 6-0, quarto di finale di ritorno di Coppa Uefa, c’è anche il suo rigore finale che rende il risultato un esametro. Diego ed Abel (che poi tornò alla Roma, racimolando solo 3 presenze, dopo un anno in viola) volti di un Parma storico, double face del nostro Un uomo, anzi due, in due maglie, solo per oggi, con la Roma alle porte, per provare a sorprenderla, un po’ come facevano Abel e Diego, quando erano da noi. E qui la par condicio lascia spazio al tifo… Luca Savarese
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