CARMINA PARMA / SERVE COLLA DIETRO E CALAMITE DAVANTI

(Luca Savarese) – Alla fine il confronto tra la repubblica marinara ed il ducato, se lo portano a casa i marittimi, gli zeneizes, i genovesi, che battono i cruzades per uno a zero. Il Genoa ha capitalizzato al massimo la zuccata felice dell’ex Gila. Come dire vinco la battaglia navale, ma quasi nemmeno mi bagno in mare. Senza la torsione dell’ei fu, ma ogni tanto ancora lo è, irradidio, che il violino vero lo ha imparato a suonare dopo grappoli in Emilia, campione del mondo nel 2006, che ruggisce e raggiunge Bonimba alias Roberto Boninsegna a 163 reti nel massimo campionato italico (mercoledì sera di grandi traguardi, perché anche Totò Di Natale ha trovato contro il Sassuolo la sua rete numero 180 in A), ed ora è in sedicesima posizione, la partita avrebbe preso magari i binari di un frugale zero a zero, o se il signor Russo di Nola avesse convalidato la rete di Mesbah (giudicata all’interno di 90esimo minuto su Rai2  regolare dall’arbiter Carlo Longhi, perché va bene che il braccio del numero 3 algerino è un po’ avanti, ma il braccio non centra), terminava uno a zero per noi o magari uno ad uno. Però il senno di poi non giova e non gioca le partite.

Quando giochiamo a Genova invece ultimamente, si vede però che il copione nell’aria e nell’area nostra, è lo stesso: vedere per credere la partita contro i fratelli doriani di domenica 3 marzo scorsa, quando ci punì Icardi sempre di testa, lì con la complicità di Mirante. Ora ci punisce il Gila con la complicità di Felipe. Da marzo ad oggi sono passati sette mesi e son cambiate tante cose,ma c’è un minimo comune denominatore: spesso soffriamo disperatamente i bomber ed anche i saltatori in generale quando saltano in area e ci castigano pesantemente. Va bene che da parecchi anni dietro non ci sono più Thuram e Cannavaro, ma bisognerebbe prestare maggior attenzione, non dare la possibilità ai saltatori ed ai bomber forti di caveza di farci del male. Urge incollarsi a loro e non farli saltare o almeno contrastarli il più intensamente possibile. Cercasi allora delle colle toste ed efficacissime, a presa rapida, rapidissima per poterne distribuirne in abbondanza a tutta la retroguardia. Le venderanno? Per poter poi compiere quel balzello di qualità che ti permette di restare stabilmente nella parte sinistra della classifica, è necessaria anche maggior incisività sotto porta, il piglio alogico dello stoccatore impenitente, non il vorrei ma tiro a due all’ora di stasera. Il giocatore è lo stesso Marco Parolo, eppure domenica ha trovato due golazi di prepotenza contro il Milan, e ieri sera ha invece spedito fuori una palla facile facile. Strano perché è sempre lui, bravo e sul pezzo. Forse stava già pensando ad Halloween? Stesso discorso vale per Sansone, che a pochi secondi dalla fine della contesa, ha spedito altissima una palla che magari avrebbe potuto gestire meno alla carlona. Se dietro serve una quantità di colla importante, davanti occorrono invece svariate calamite, tra i piedi dei nostri eroi, la palla e la rete avversaria, soprattutto quando si creano e si presentano inviti deliziosamente felici. Chissà se in qualche bottega sono in commercio questo tipo di calamite. Ora le sconfitte salgono a quattro in dieci giornate: troppe. Tre sono i pareggi e Tre le vittorie. 4-3-3, che per una volta non designa un modulo, ma è la somma degli esiti di questa prima decade di uscite stagionali. Nelle sconfitte contro Udinese, Roma, Verona ed ultima Genoa, abbiamo subito 10 gol e ne abbiamo fatti 4.  Ecco perché la colla, ecco perché la calamita. Infine diamo ascolto ai consigli di due filosofi del passato. Giordano Bruno di Nola (come l’arbitro Russo) filosofo della seconda metà del cinquecento, parlava di un eroico furore, di un fare quasi spinto dal dio Eros, che magari non ti fa pensare ma ti permette di essere istintivamente più incisivo. A volte il Parma pensa troppo e poi non la mette dentro e poi le sfide finiscono e gli altri ci bucano. Menzione spetta anche al non rationem sed sensus di Bernardino Telesio, filosofo cinquecentesco, uno degli ispiratori proprio del pensiero di Bruno.Non la ragione, ma il senso, per sensazione. A volte sotto porta chi ci arriva fa un percorso molto pensato e quindi poco netto. Un tuono e via ammoniva anche il poeta e saggista statunitense Ezra Pound. E così adesso più che aver lasciato il segno a Marassi, ci troviamo qui ad aver lasciato il sogno della seconda vittoria consecutiva. Luca Savarese

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

4 pensieri riguardo “CARMINA PARMA / SERVE COLLA DIETRO E CALAMITE DAVANTI

  • 31 Ottobre 2013 in 08:17
    Permalink

    Donadoni è un pessimo allenatore, le dichiarazioni post-gara sembrano una pappardella imparata a memoria, siamo seri.. A quale tifoso importa di giocare bene fuori casa? Ovviamente il solito Parma, quando c’è da fare il salto di qualità, ci si perde in un bicchiere d’acqua. Comunque se in 3 anni il Parma ha fatto sempre gli stessi errori, mi sembra chiaro che la costante sia Donadoni.

  • 31 Ottobre 2013 in 08:56
    Permalink

    Ciao gabriele,
    volevo porre alla tua attenzione alcuni numeri:
    CHIEVO UDINE CATANIA VERONA GENOA punti fatti dal parma 2,
    partite giocate fuori casa tutte alla nostra portata (esclusa firenze)punti 1. A questo punto con un calendario che ci vedrà affrontare prossimamente JUVE LAZIO INTER E NAPOLI a che punto della classifica ci troveremo a fine novembre? Io credo che stiamo giocando col fuoco, quando giochi bene (VERONA E GENOA) i punti li devi portare a casa. Sono convinto che se cadiamo in una situazione di pericolo in classifica non ci tiriamo più fuori. Penso che gli esperimenti siano finiti, ieri sera la mia conclusione è questa:
    purtroppo non siamo una squadra matura, non abbiamo gli attributi, viviamo del genio dell’unico giocatore FUORICLASSE che abbiamo, le alternative non sono all’altezza. Palladino è stato impalpabile, rosi e mesbha poca roba, valdes un difensore aggiunto, diciamo che l’unica alternativa potrebbe essere Benalouane ma Donadoni in conferenza stampa l’ha bocciato. Speriamo che la fortuna ci assista in questo mese, perchè io obbiettivamente la vedo molto male……
    Vorrei sapere un tuo giudizio.

    Grazie e saluti.
    MARCO

  • 31 Ottobre 2013 in 11:02
    Permalink

    Sbagliare e’ umano , ci sta’ ma continuare a perseverare e’ DonarDoni !
    Enzo Dallai

  • 31 Ottobre 2013 in 15:43
    Permalink

    Onestamente temo che esistano da parte dell’allenatore due pesi e due misure. Ieri sera in tribuna stampa filippica contro Benalouane per il rigore procurato. Ma se poi analizziamo obiettivamente il tunisino e’ stato il migliore dei difensori. Cosa divrebbe dire allora il mister di Felipe: avra’ sfiga ma chi passa dalle sue parti fa sempre goal si chiami Gilardino o Silvestre. E che dire allora del rigore pazzesco causato a Verona da Cassani? La cosa non mi garba affatto. Tutti sbagliano ma tutti devono essere trattati allo stesso modo e mi pare evidente che questo non sia

I commenti sono chiusi.