L’OPINIONE DI MAJO DOPO FIORENTINA-PARMA 2-2: “MANGIATO UN GATTO VIVO, ORA NON SI OFFENDA LA DEA BENDATA DISDEGNANDONE I FAVORI”. LUTTO PER LA SCOMPARSA DELLA MAMMA DI LUCA RUSSO

(gmajo) – In apertura di Opinione consentitemi di abbracciare il nostro Columnist Luca Russo, il quale oggi ha perso l’amata giovane madre, già da tempo gravemente malata, e che stamani ha terminato il suo calvario terreno. Anche un logorroico come me, in queste occasioni, entra in crisi e non sa andare più in là di banali parole che vorrebbero essere di conforto, ma che ci si rende perfettamente conto che non possono confortare per nulla. Ho sentito il nostro Luca reagire da uomo a quella che agli occhi di noi terreni non può che apparire una ingiustizia, che chissà in quale modo rientra nei piani dell’universo, però vorrei lo stesso che tutta la community di stadiotardini.it gli potesse trasmettere la forza necessaria per superare questo grave momento di dolore. A lui e alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.

Pur con il cuore a pezzi non posso esimermi dal commentare, a freddo, la partita di ieri sera al Franchi, peraltro già abbondantemente sviscerata, da tanti punti di vista dalla nostra pletora di scrittori, i quali, ognuno per le proprie caratteristiche, secondo le proprie corde, hanno saputo trovare argomenti degni di riflessione. Io vorrei partite dal fattore C.: indubbiamente, ieri sera, la Dea Bendata, a fine cena, ha messo sul desco un “gatto vivo” che i nostri eroi, ad iniziare da Massimo Gobbi, non hanno certo disdegnato, e dunque ingurgitato.  E che non avessero la panza piena è un ottimo segnale. Eupalla ha avuto l’ardire di favorire la carambola finale Okaka-Biabiany (il primo era stato autore, poco prima, di un tentativo di conclusione da dimenticare, di quelli che finiscono per legittimare tutti i dubbi dei tifosi; il secondo, invece, mi è parso che sia tornato a toccare i livelli –bassini –  di inizio stagione…) conclusa dalla crapa di Gobbi che consente ai nostri di portare a casa un punticino, meritato, solo per quanto saputo proporre nella prima frazione.

Siamo alle solite: non c’è una partita, che sia una, sotto l’attuale gestione tecnica, nella quale non si assistano a due proiezioni diametralmente opposte. Solitamente meglio la prima delle seconda, e anche iersera è andata così, sia pure con un lieto fine al quale non eravamo abituati. Ottimo segnale pure questo. Adesso, però gli audaci dovranno dimostrare di meritare, alla prima occasione utile (il Sassuolo è avvertito), la fortuna che hanno avuto, senza far sì che la suscettibile Dea Bendata torni a voltare le spalle.

Iersera, sul minuscolo pullmino dei Danè, sulla via del ritorno, sono stato raggiunto da una telefonata del Saltimbanco Boni, che mi riferiva che aveva appena finito di divorare, a Calcio & Calcio, le carni di Donadoni e che tutto il pubblico si è schierato dalla sua parte “cosa che l’anno scorso non avveniva”. Insomma, a suo dire, malgrado il risultato positivo – e che alla vigilia unanimemente sarebbe stato sottoscritto – ci sarebbe una generalizzata aria di fronda nei confronti di Donadoni. Debbo dire che anch’io, ascoltando i pareri del minuscolo drappello di tifosi del lunedì sera, non posso certo dire che il tecnico sia all’apice della popolarità – e neppure il Fulmine Biondo – oggetto degli improperi persino di Simone Burani, il leader dell’allegra combriccola, uno che di solito è abbastanza misurato e, proprio come Donadoni, nemico della polemica. Insomma, proprio lui che di solito mi invita a non spifferare le proprie preferenze in tema di portieri, non ha esitato ad autorizzarmi a render di pubblico dominio il suo parere, che io ho pure perfino “mondato” senza eccedere.

In effetti qualche mea culpa il tecnico lo può anche recitare, ma non mi trovo d’accordo su tutti i capi di imputazione che frullano nella testa del boia Boni, che non vede l’ora di mozzare quella del suo ex prediletto (ha sempre asserito di averlo portato lui qui…). Ad esempio, solo perché il Saltimbanco, “gode” Mesbah e Rosi, mentre “non può vedere Gobbi” (forse sarà stato anche per quello che ha pensato a voce alta che era meglio che il Parma non pareggiasse) e Biabiany, ieri, anche se il Parma avesse sbancato il Franchi, non avrebbe modificato di una virgola il suo “crucifige” all’allenatore, del quale spera presto di aggiungere lo scalpo alla sua nutrita collezione (mercoledì vi dirà che al suo posto arriverà Ballardini, giacché Gasperini non ha avuto pazienza di aspettare e si è accasato al Genoa). Che i due eroi del mercoledì sera meritassero una riconferma è un ragionamento anche corretto, ma, secondo me, è meno razionale il turn over non applicato a centrocampo con Marchionni, neo-Valdes, costretto agli straordinari, e alcun avvicendamento al reparto neppure in corso di partita, malgrado si fosse alla conclusione del trittico. Sebbene in ormai evidente debito di ossigeno – come scritto a caldo dal nostro Orazio Vasta – io non avrei tolto Cassano, peraltro apparsomi più tonico del solito, perché era comunque uno in grado di poter inventare qualcosa. Eupalla si è divertita a punire il tecnico, che stava cercando di “controllare” il pari, togliendo un attaccante, appunto FantAntonio, per mettere un difensore esterno, Rosi, facendo trovare immediatamente la rete del temporaneo vantaggio in rimonta dei padroni di casa proprio a Rodriguez, il quale, se vigessero le vecchie abitudini ante-abolizione degli autogol, sarebbe entrato prima sul tabellino dei marcatori in luogo di Gargano, del quale aveva abbondantemente influenzato la traiettoria, in occasione del gol inaugurale della sagra. La successiva contromossa (ecco perché poi di cambi per far rifiatare i centrocampisti non ce ne sarebbero stati…) è stata quella della disperazione (anche per i tifosi…) cioè l’inserimento di una punta, Okaka, dotata di un buon numero di centimetri, al posto di Cassani, un difensore. Tutto molto classico, tutto molto italiano. E pure classico ed italiano sarebbe il contropiede, arte che ci si vergogna di propugnare, e poi i risultati si vedono, visto che non si è in grado di concluderli a dovere allorché capitano. Del resto ai propositivi non piace il gioco di rimessa. E dire che questo Parma ne avrebbe anche dei contropiedisti. E cosa c’è di più spettacolare del contropiede?

Ha fatto anche abbastanza discutere l’ennesima esclusione di Sansone. Anch’io, come il nostro Mister, quello di stadiotardini.it, me l’aspettavo, così come a “Calcio & Calcio più”, mercoledì sera, pur auspicando diverse soluzioni (il mio ideale prevedeva un tridente, dunque anche un cambiamento di modulo, che mi sa tanto non sia nelle corde del mister, quello di Ghirardi), ero stato il primo a paventare il possibile utilizzo di Palladino. Ipotesi ribadita anche in sede di vigilia avendo colto l’ammirazione nelle parole di Donadoni mentre enumerava le varie opzioni per la sostituzione del reprobo Amauri. Ieri il Saltimbanco – anche perché Amauri è un suo cavallo di battaglia, benché per l’espulsione la difesa d’ufficio sia passata a me – non si è trovato d’accordo con chi andava sostenendo che Il Millenario aveva fatto anche la sua figura. E’ vero, come rimarcato dal censore Boni, che questi ha sbagliato un paio di clamorose occasioni, specie quella che noi, durante la nostra foto-diretta live dal Franchi avevamo definito “un rigore in movimento”, però è anche vero che qualche sbavatura va concessa a chi non giocava titolare da febbraio 2012 (rilievo statistico riferitomi da Boni e che non ho verificato). Sansone, dice Pallini, è ora depresso: ma se lo è la causa è il Parma, e in primo luogo il suo allenatore, che, come Colomba con Crespo, ha fatto sì che il calciatore si intristisse al punto di diventare impresentabile, appunto tenendolo ai margini nei momenti migliori. Dopo che è stato (colpevolmente) ridotto così è ovvio che in questo preciso momento storico gli diventi preferibile Palladino (il quale non è un cagnaccio, se la salute lo assiste) senza che ci sia troppo da stracciarsi le vesti. Il problema, semmai, era prima: allorché gli veniva concesso spazio col contagocce persino nelle amichevoli estive. Io penso che sia stato un peccato capitale del Parma confermarlo, nel minuto in cui aveva deciso di sacrificarlo per ricavarne una ricca plusvalenza. Proposito che avrebbe dovuto esser portato a termine, se così era stato programmato, nonostante la web-rivoluzione popolare dei tifosi affetti da Sansone-Mania. Doppio errore, poi, dopo averlo trattenuto non averlo valorizzato a dovere. La mia sensazione – sulla scorta di quanto visto nella passata stagione – che il rendimento vero di Nicola Domenico non fosse quello dei sei gol alla grandi, ma una via di mezzo col periodo più abulico a seguire. Ora, intristito e depresso, non è in grado di fare meraviglie come durante il suo periodo d’oro. E così col cavolo che poi si ricava una plusvalenza. L’errore, dunque, non era di ieri, ma a monte, anche se capisco il ragionamento di chi dice: “se non gioca a Firenze quando manca Amauri, quando mai giocherà Sansone?”. Peccato perché una teorica coppia Cassano-Sansone potrebbe valorizzare entrambi (anche se a mio modo di vedere il sistema migliore sarebbe il 4 2 3 1 senza regista, ma con Biabiany, Cassano e Sansone alle spalle di Amauri, ovviamente quando questi non è squalificato).

Angelo Manfredini, l’ultima volta che era stato ospite a Calcio & Calcio, aveva detto che contava di riempire due corriere per Firenze. In realtà al Franchi, attraverso l’organizzazione del CCPC, sono arrivate 16 persone, moglie dell’autista inclusa, la maggior parte delle quali (ma non solo) appartenenti ai Danè. D’accordo che era lunedì sera, ma il risultato – sia pure raddoppiato dagli automuniti – è davvero deprimente: occorrerebbe una diversa politica per far proseliti e svecchiare gli iscritti, ma il Coordinamento, in questo, dovrebbe esser aiutato anche da opportune politiche societarie. Gli stessi Boys, che sembravano convertirsi alla TdT, alla fine non si sono fidelizzati poiché era stato paventato il miraggio “away”. Altra duplice sconfitta collettiva. Io avrei evitato anche i voucher, spingendo tutti verso la sola Y Blu, giacché la medesima sarebbe eguale in tutto e per tutto alla mitizzata “away”. Certo era anche ridicolo che per scortare un pullmino di 16 persone (che poi in quel mentre eravamo solo 15, giacché il sedicesimo, Casetti, si sarebbe aggiunto solo per il viaggio di ritorno) si sia messa in ginocchio la circolazione, già difficile di suo, della trafficatissima Firenze. Dopo una lunga sosta ad una stazione di servizio sulla via Pistoia, talmente lunga che diventava difficile resistere ai bisogni corporali, una pattuglia motomunita della Polizia Municipale ci ha miracolosamente aperto le strade, per la gioia dell’autista – a gran voce sostenuto dal tifo da stadio dei Danè & C., che si stavano divertendo un mondo, meno una signora che ci stava per lasciar la pelle per lo spavento – che ha dato prova di una guida veloce pari a quella delle forze dell’ordine. Saremmo arrivati, di gran carriera, fino ad un punto in cui ci saremmo trovati imbottigliati e circondati da un incredibile numero di autobus: ma niente paura la Municipale, facendoci imboccare minuscole stradine dissestate e facendoci fare manovre curiose, ci avrebbe liberato dalla trappola, consentendoci l’arrivo,in perfetto orario, al Franchi…

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

14 pensieri riguardo “L’OPINIONE DI MAJO DOPO FIORENTINA-PARMA 2-2: “MANGIATO UN GATTO VIVO, ORA NON SI OFFENDA LA DEA BENDATA DISDEGNANDONE I FAVORI”. LUTTO PER LA SCOMPARSA DELLA MAMMA DI LUCA RUSSO

  • 1 Ottobre 2013 in 15:48
    Permalink

    So cosa vuol dire ciò che ha passato Luca e gli faccio un abbraccio

    • 1 Ottobre 2013 in 15:53
      Permalink

      Ps: concordo con Majo: allucinante che questa squadra non sia capace di chiudere un contropiede come Dio comanda… Se mettevamo il 2-0 all’inizio del secondo ah se lo mettevamo….

  • 1 Ottobre 2013 in 16:35
    Permalink

    Io vorrei sottolineare un fatto: in 6 giornate Marchionni ha gia’ subito 4 ammonizioni con squalifica automatica. E Marchionni non e’ certo un supermastino. Guarda caso lo stesso succedeva lo scorso anno col vituperato Valdes. Non sara’ quindi la disposizione tattica del centroc del parma che mette costantemente in difficolta’ il centrale comunque si chiami? In Donadoni ci penserei ma forse lui vola troppo alto.
    Che il povero Sansone poi sia in una fase confusionale e’ certo. Ha 22 anni e si trova da stellina in rampa di lancio a venduto all’ultima della classe, poi ripreso ed infine accantonato. E’ l’unico giocatore della rosa, con Okaka, a non aver mai iniziato una partita. A 22 anni e’ piu’ che giustificabile perdere la trebisonda. Sta a Donadoni avere l’intelligenza di recuperarlo moralmente.
    Infine un appunto di Boni mi e’ sembrato significativo e tale da porre qualche meditazione: Rosi e Mesbah hanno dedicato goal e prestazioni a Leonardi. Chissa’ perche’?!?

  • 1 Ottobre 2013 in 17:03
    Permalink

    atraverso stadiotardini .it mando idealmente un forte e sincero abbraccio a luca russo in questo difficile momento…….

  • 1 Ottobre 2013 in 17:50
    Permalink

    Allora Boni é la voce di Leonardi pensa te come é messo il Parma allora Ballardini é già a Parma ….

  • 1 Ottobre 2013 in 18:11
    Permalink

    trovo molto interessante e corretta a mio avviso la considerazione fatta da alfredo sul discorso della disposizione tattica del centrale nella linea mediana del parma,che viene sistematiamente costretto al fallo…credo che la scarsa predisposizione al dinamismo e all interdizione ormai consolidata del reparto ne sia la causa …e meno male che c è gargano che porta un pò di vigore li in mezzo, ma evidentemente non basta ….il centrale deve sfiatarsi in compiti di copertura lo stesso rimediando ammonizioni,io per esempio ieri sera avrei inserito un altro mastino ad inizio secondo tempo per arginare le loro folate… uno come acquah li in mezzo magari per parolo ( che come ampiamente previsto da tutti …. è tornato nella sua) ,tanto era chiaro che lla viola sarebbe partita forte per recuperare lo svantaggio e infatti lsiamo calati vistosamente e siamo andati sotto…

    • 1 Ottobre 2013 in 18:35
      Permalink

      È tornato nella sua, che cosa ? Gioca sempre tutte e sottolineo tutte le partite, andava cambiato nell’intervallo perché era visibilmente stanco. È tornato capro espiatorio parolo ?

      • 1 Ottobre 2013 in 22:28
        Permalink

        Salve Fede,

        non è che si cerca un capro espiatorio: ma come è normale che un calciatore venga esaltato dai tifosi quando fa bene è altrettanto fisiologico che venga criticato quando fa male. In mezzo ci stanno cinquanta sfumature di grigio…

        Comunque per me l’allenatore continua ad inciampare a centrocampo…

        A parte che tra i vari casi c’è pure Valdes: ha ragione il nostro mister (quello di stadiotardini.it). un anno fa ce lo ha propinato sempre nonostante la pubalgia. Ora, invece, è un desaparecido. Nelle prime due partite ha insistito su di lui, poi ha virato su Marchionni da Monterotondo…

        Ecco, se proprio vogliamo parlare di capri espiatori mi pare che lo sia più Valdes del “privilegiato” Parolo, che gioca sempre…

        Cordialmente

        Gmajo

    • 1 Ottobre 2013 in 22:37
      Permalink

      Sì, la trovo pure io una considerazione intelligente: anche perché la statistica conferma l’assioma. Certo c’è da aggiungere che il primo a pagare pegno al banco degli squalificati è stato Cassani, che agisce in altra zona, meno nevralgica.

      Però mi pare una spiegazione decisamente più obiettiva rispetto ai piagnistei.

      Io penso che già lo scorso anno il Parma aveva pagato la rinunzia alla muscolarità per i cosiddetti piedi buoni. Un po’ di sano equilibrio non basta: e oltre ai coristi ci vuol pure qualche crucifero!

      Cordialmente

      Gmajo

  • 1 Ottobre 2013 in 18:33
    Permalink

    In questo editoriale c’è una frase che mi trova assolutamente d’accordo: anch’io, “in queste occasioni, entro in crisi e non so andare più in là di banali parole che vorrebbero essere di conforto, ma che ci mi rendo perfettamente conto che non possono confortare per nulla”.

    Un abbraccio gigantesco per Luca che sta vivendo questo momento ingiusto e difficile anche a nome di ParmaFanzine.it.

  • 1 Ottobre 2013 in 18:34
    Permalink

    Infatti l’errore primario, a mio modesto avviso, e’ stato nei cambi. Innanzitutto era indispensabile sostituire uno tra marchino e parolo con Acquah per dare sostanza in mezzo e poi inserire un difensore vero sulla dx ( Benalouane) per limitare Vargas e dare maggior consistenza aerea alla difesa

    • 1 Ottobre 2013 in 22:33
      Permalink

      E’ un piacere trovarmi d’accordo con l’analisi del dottor Frank (anche se sono meno d’accordo sulla asserita sanità della società: io non sono un imprenditore, ma quella impennata nella colonna dei debiti mi inquieta, anche se il dottor Marotta, per rendere il grafico più gradevole, ci aveva aggiunto anche la linea quasi parallela dell’attivo…).

      In effetti per contrastare irradiddio Vargas ci si poteva inventare prima un rimedio…

      Cordialmente

      Gmajo

  • 1 Ottobre 2013 in 20:08
    Permalink

    Sono venuto solo ora a conoscenza di quanto accaduto a Luca. Non mi sento di aggiungere altro alle belle parole da voi già spese (si sa, in questi momenti è meglio uno sguardo confortante o un caloroso abbraccio).
    Per qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno, non esitare a farti sentire.
    Un abbraccio forte.
    Lorenzo Fava

  • 2 Ottobre 2013 in 14:04
    Permalink

    Gli impegni a seguire un ragazzino del quale mi è stato affidato il sostegno, mi hanno impedito di seguire queste ultime vicende. Luca, carissimo, in punta di piedi, una carezza. Mi aggiungo a quanto detto da Lorenzo Fava. Sono qui anch’io, per qualsiasi cosa, anche solo per ascoltarti. Un mega mega abbraccio

I commenti sono chiusi.