DONADONI E’ RAMMARICATO PERCHE’ LA SQUADRA NON SI E’ ALLENATA COME AVREBBE VOLUTO: “NON HO VISTO L’ATTEGGIAMENTO CHE MI PIACE” – Il video della conferenza stampa
(gmajo) – Certo c’è un po’ di contrasto tra la foto di Roberto Donadoni sorridente nella slide che apre questa pagina e le parole severe che poi avrebbe pronunziato poco dopo in conferenza stampa, allorquando ha manifestato il suo rammarico per come ha visto allenarsi suoi dopo la “vetrina” di Coppa Italia. Allora, spieghiamo innanzitutto il perché del sorriso donadoniano della foto: il tecnico, quando è entrato in sala stampa ha pronunziato: “Ma quanti bei giovani”, riferendosi all’esiguo numero dei partecipanti al questione time (e dire che domani si gioca con l’Inter…): di giovani giovani c’erano lo stagista dell’ufficio stampa del club, Daniel, e il Di Marzio di Parma, Guglielmo Trupo (che ha il sogno nel cassetto di scrivere un libro su Crespo, mentre quello di Wanny, almeno una volta, era su Ghirardi); di giovani dentro Sandro Piovani della GdP e il sottoscritto, senza dimenticare la capo ufficio stampa Maria Luisa Rancati. Mediaset? Rai? Sky? Non pervenute. Donadoni aggiunge: “Pochi ma buoni, come si suol dire…”, al che Piovanone chiosa: “Il fatto è che siamo pochi, ma non buoni”. Ed ecco spiegato il sorriso donadoniano. Del resto, per esigenze tecniche, lo scrivente scatta le foto, abitualmente, prima della conferenza, dovendo poi filmarla: dunque il raccolto erano solo jpg con immortalato un Donadoni gioviale, che indubbiamente cozza con quello serioso della conferenza. Donadoni, ormai lo abbiamo bene imparato, è un perfezionista molto attento al comportamento dei suoi allievi in allenamento (l’anno scorso quante volte ha stigmatizzato quello di Belfodil e Ninis?): ed è proprio su quello che osserva in settimana che di solito suole prendere le proprie decisioni in merito all’undici partente domenicale. E questa settimana l’atteggiamento dei suoi giocatori non gli è piaciuto, come potrete leggere nella trascrizione sottostante. Probabilmente non ha fatto bene la vittoria sul Varese, ma, signori miei, se ci si sente appagati per un successo, sia pure rotondo, sulle riserve di una delle più modeste compagini della cadetteria, è notta fonda. Donadoni, di suo, aveva cercato di esternare pubblicamente questo suo malessere, che poi avrebbe ribadito anche nel segreto dello spogliatoio dinnanzi ai protagonisti: noi di stadiotardini.it, capita l’antifona, abbiamo fatto un po’ di maieutica, aiutandolo a sputare il rospo del tutto…
LA TRASCRIZIONE DELLE RISPOSTE DI DONADONI A STADIOTARDINI.IT
Gabriele Majo (www.stadiotardini.it) – Lei aveva definito Parma-Varese una “vetrina” da sfruttare per coloro che giocano di meno: ci può essere qualcuno di quelli in campo l’altra sera che può scalzare qualche titolare domani sera a San Siro?
“No. Direi che è una partita che ci è servita, prima di tutto, per passare il turno, perché era importante andare avanti; e poi per dare un po’ di spazio a chi gioca di meno. Queste partite sono sempre un’arma a doppio taglio: perché se si fanno giocare quelli che solitamente giocano meno c’è il lato positivo perché gli si fa fare minutaggio; ma poi c’è anche il lato negativo, perché se poi le cose non funzionano allora poi subito le critiche ti vengono dietro dicendo che hai snobbato la Coppa, facendo giocare Tizio, Caio e Sempronio. Io credo che sia giusto dare spazio e possibilità a tutti, ma è chiaro che, come dico sempre, le possibilità di spazio se le ritagliano durante la settimana e non solo perché c’è da giocare una competizione diversa dal campionato. Quindi, quello che vedo durante la settimana, se mi piace, mi dà delle certezze in più, e quindi la possibilità di decidere in un determinato modo; se durante la settimana non vedo le cose fatte bene, questo mi preoccupa e chiaramente non mi piace. E non mi piace, anche perché, comunque, poi si vanno ad affrontare delle partite importanti; e quella di domani è assolutamente una partita importante e delicata, contro un grande avversario, e quindi ci deve essere veramente l’attenzione a 360° da parte di tutti. Questo è quello che voglio. E la cosa che non voglio assolutamente che accada – e che alle volte ho un po’ la sensazione che invece accade – è che una partita positiva o un risultato importante poi li si metabolizzi in una maniera sbagliata. Cioè pensand: va bene, questo lo abbiamo fatto bene e quindi va bene fare le cose che facciamo di solito; invece una squadra forte, una squadre che ha carattere, una squadra che ha doti importanti non deve mai accontentarsi e non deve mai pensare che quello che gli ha fatto ottenere quel risultato sia sufficiente, ma bisogna sempre fare qualcosa in più. Quindi, se noi riusciamo ad acquisire questo – ed è un tasto sul quale continuo a battere – allora faremo veramente un ulteriore salto in avanti; ma dobbiamo prendere le cose positive non come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza”.
Gabriele Majo (www.stadiotardini.it) – Questa settimana come è andata da questo punto di vista? COme hanno lavorato? C’era questa voglia di migliorarsi?
“E’ chiaro che quando giochi un turnbo infrasettimanale, poi la possibilità di lavorare in un determinato modo viene un po’ meno, perché comunque devi gestire sempre sia quelli che sono i recuoeri, sia i lavori di quelli che non hanno giocato, e quindi, per certi versim diventa un po’ un lavoro passato-. Però l’attggiamento che mi piacerebbe vedere non l’ho visto un materia totale, e questo mi fa un po’ rammaricare. Quindi è un discoro che voglio fare alla squadra, per fargielo capir bene”.
(Roberto Donadoni, conferenza stampa del 07.12.2013 nel Centro Direzionale PArma FC di Collcchio – Video registrazione amatoriale trascrizione a cura di Gabriele Majo per www.stadiotardini.it)
ma
fuori tema:
Caro Tommaso Ghirardi, mi auguro che dopo questa sera si sia reso conto di quale cazzata (mi perdoni il francesismo) abbia commesso liberandosi di un allenatore, pardon: di un SIGNOR ALLENATORE, come Francesco Guidolin. Riesce a rendersene conto? Per chi e per cosa, poi? Marino e il suo calcio propositivo?
Che ci si rilassi appena possibile non ė una novità, il fatto, secondo me, ė che le contromisure le dovrebbe trovare lui..
caro luca l’allenatore che c’è adesso a napoli ha vinto e non pareggiato perché scrivete commenti solo per parlare male della società della squadra e dell’allenatore anche quando sono fuori luogo?
E meno male che l’avevo scritto che stavo per produrmi in fuori tema.
L’allenatore che c’è adesso, a Napoli ha vinto, mentre Guidolin ha pareggiato. Verissimo. Come è altrettanto vero che l’allenatore che c’è adesso le ha prese dalla Juventus, una Juventus in tono minore (per non dire assente), mentre quello che ieri ha pareggiato a Napoli, contro i bianconeri, non più tardi di sette giorni fa, avrebbe meritato di vincere o quantomeno di pareggiare. Non è facile portare a lezione due grandi squadre nel breve volgere di sette giorni. Guidolin ci è riuscito. E poi…e poi son gusti. Non ho mai nascosto, né mai lo nasconderò, che il gioco che ci ha dato Donadoni, a me non piace. Nemmeno un po’. Godevo molto di più quello speculativo di Guidolin. E’ una questione di gusti: io concepisco e rispetto i vostri; fate lo stesso anche voi coi miei. Semplice, no?
Ah, dimenticavo. Se è un merito, come lo è evidentemente, non prendere gol dal Napoli, come ha fatto il Parma lo scorso 23/11, lo è anche sapere rimontargliene prima due e poi un’altro, come ieri sera ha fatto l’Udinese del signor Guidolin. Il Parma di Donadoni ci sarebbe riuscito? Non lo sapremo mai, ma temo di no.
L’intervento di ieri sera di Luca Russo anche a me non è che sia garbato molto, al di là dell’attacco gratuito a Ghirardi (diciamo che la mania del calcio propositivo e la scelta di Marino appartengono direi in toto all’ideologo Leonardi più che al padrone che però lo ha assecondato), perché conosco il sentimento anti-napoletano del partenopeo Luca Russo. Egli ha usufruito dello spazio commenti e non si è così pronunziato in un articolo, quindi ancor di più ho rispettato il suo pensiero, pur non coincidendo con il mio.
Per questo motivo, Davide, respingo fermamente quel plurale da Lei utilizzato, e che non so se abbracciasse la testata o l’intera community di stadiotardini.it: cerchiamo di usare il singolare, che mi sarei un po’ rotto le palle delle liste di proscrizione tra amici e nemici del Parma.
Semplicemente si esprimono delle opinioni. Che possono essere confutate, ma senza accuse gratuite tipo la sua quando scrive che vengono postati “commenti solo per parlare male della società, della squadra e dell’allenatore”, a suo dire “anche quando sono fuori luogo”.
Detto questo: iersera mi stavo godendo un po’ di libertà extra calcio – ché ogni tanto ho bisogno di disintossicarmi anch’io – e quando avevo letto l’avviso del commento in giacenza di Russo, dopo aver letto i contenuti pensavo che l’Udinese avesse espugnato Fuorigrotta. Viceversa è stato solo un pareggio. Appunto, Luca Russo ha peccato di troppa enfasi, al di là delle giustificazioni che ha aggiunto poco fa, e l’aggravante è la sua antipatia per la squadra della sua città. Anche quando si è “fuori servizio” un osservatore imparziale dovrebbe esser tale, senza farsi condizionare da antipatie/simpatie.
Chiarito questo, però, Luca Russo – al di là dei gusti che peraltro condivido (anch’io penso che per una squadra della taglia del Parma il “propositivismo” alla Donadoni (o alla Marino) sia una perniciosa utopia – non ha tutti i torti nel rimarcare l’errore commesso dal Parma interrompendo anzitempo il rapporto con Guidolin (il quale, al di là delle favolette che ci raccontano non era certo voluto andare via di sua sponte, ma era stato messo in condizione di farlo, non essendo stato valorizzato, e messo al centro di un progetto): infatti, sono stati buttati al vento anni preziosi, quando quel progetto avrebbe potuto avere un coronamento se fosse proseguito, anziché interrotto prematuramente.
Cordialmente
Gmajo
No, no. Che il Napoli e il suo proprietario non mi stiano per niente simpatici, lo sanno anche i sassi. Ma in questo caso le antipatie c’entrano molto poco. Se ragionassi secondo questo schema, l’anno scorso non avrei riconosciuto la superiorità del Napoli in occasione del match che ci vide sconfitti per 3-1 al San Paolo. Quando scrivo, anche nelle vesti di semplice lettore, le antipatie/simpatie le lascio…nella penna. Quello di ieri sera voleva semplicemente essere l’elogio di mister Guidolin. Ho visto giocare la sua Udinese sia contro la Juventus, sia contro il Napoli: in entrambe le circostanze avrebbe meritato il bottieno pieno, e invece se ne è ritornata a casa con la miseria di un punto. Non è da tutti saper mettere sotto due grandi squadre nel giro di sette giorni. Guidolin ci è riuscito: e non è la prima volta che gli succede.
Luca di questo passo comincero’ a rimpiangere Angeleri
🙂 …ma questa e’ un altra storia
Beh, caro Russo, adesso potrai dire che il Parma ha messo sotto due grandi in 15 giorni, il Napoli e l’Inter. Che poi Mazzarri accusi la sua squadra di scarsa applicazione ci sta, come che sostenga che gli han negato un rigore, ma chi ha visto la mezz’ora finale dell’incontro non può che ammettere il dominio Parmense. Per una squadra che non è obbligata a vincere e per i tifosi-esteti che si ritrova dominare giocando un bel calcio è un bell’ingrediente. Ci vediamo col Cagliari, con quei tre veloci peperini là davanti ma con una squadra che gioca e fa giocare. Credo che sarà una partita divertente, son previsti sole e 10 gradi e al Petitoti si mangiano gli anolini. Quelli col solo formaggio, senza carne. A seguire bollito con cappone e manzo ed infine digestivo e partita. Vuoi vedere che andare allo stadio torna ad essere un divertimento ?
A voler essere pignoli, tra il Napoli e l’Inter, in questo momento, la grande squadra è quella allenata da Benitez. Che non per caso è iscritta alla Coppa dei Campioni, mentre i nerazzurri di Mazzarri credo che il mercoledì lo passino guardando i Cesaroni (se li danno ancora…). Al di là di questa precisazione, va detto che il Parma di ieri sera avrebbe meritato la posta piena. Ma ci ha anche confermato un paio dei nostri sospetti: non è il 3-5-2 il modulo che gli permette di esprimersi al meglio (ma, per esempio, il 4-3-3); e di Sansone, o meglio: di un Sansone in queste condizioni, proprio non può farne a meno. Ecco, mi pare che questi due rilievi siano stati mossi dalle pagine di http://www.stadiotardini.it molto tempo prima che Donadoni li adottasse correggendo l’assetto tattico e la composizione della squadra.