EMANUELE DOTTO A STADIOTARDINI.IT: “IL PAREGGIO STA STRETTO AL PARMA, CHE HA SCIUPATO UN’OCCASIONE. SPERO CHE CASSANO NON TORNI A GENOVA. BIABIANY E’ UNO SPUTNIK”
Intervista esclusiva di Gabriele Majo
MILANO – dal nostro inviato – Gabriele Majo – Stadio Meazza di Milano, al termine della rocambolesca partita tra Internazionale e Parma, 3-3 il punteggio finale, siamo con Emanuele Dotto di Radio Rai. In sede di commento, al termine della tua radiocronaca, in tandem con Umberto Avallone, hai sottolineato che è stata una partita ricca di emozioni, ma anche con qualche errore. Va da sé che con un finale del genere non poteva essere andata diversamente…
“Guarda, se devo essere sincero, il pareggio sta stretto al Parma: secondo me ha giocato meglio, ha dimostrato di avere maggiore compattezza di squadra, e ha perso una grande occasione, perché secondo me, dal punto di vista tecnico e di impostazione del gioco il Parma è stato superiore all’Inter. Certo, è stato favorito dal clamoroso errore di Handanovic, che ha consentito al Parma di tornare in vantaggio, ma complessivamente, come cifra di gioco e come manovra a me il Parma è piaciuto più dell’Inter”.
Ho sentito che dicevi di non essere un grande estimatore di Cassano…
“Non mi piace, ha un caratteraccio, si è comportato malissimo con il compianto presidente Garrone, è un piantagrane: se devo essere sincero, ognuno per la sua strada, Cassano è un grande giocatore ma non lo vorrei avere in una squadra neanche per giocare il torneo della parrocchia”.
Anche se onestamente al Parma sta dando una grossa mano…
“Non lo discuto: ma prima bisogna essere campioni fuori e poi dentro la vita”.
Guarda che dicono che potrebbe tornare a Genova…
“Mi auguro di no, spero di no, ma non credo, perché quello che combinò con Garrone non ci sono parole per descriverlo”.
Per il resto del Parma ti stasera cosa ti è piaciuto?
“Guarda, mi è piaciuta la tranquillità di Mirante, che non è poi troppo colpevole per i gol presi, la compattezza del centrocampo, e Biabiany. Biabiany aveva fatto un anno disastroso a Genova, lo ricordo bene, ma questo sembra veramente un altro Sputnik, è formidabile, è veramente un grande giocatore. Ti dico: a volte le annate sono disastrose da un lato, ed eccezionali dall’altro”.
Ieri hai intervistato il nostro amico Carmignani…
“Sì, Gedeone, simpaticissimo, grandissimo. Ricorda con affetto gli anni del Parma. Lui c’è rimasto un po’ male per quello che gli hanno fatto, e tu ne sei un buon testimone. Forse le bandiere non esistono più: questa è una società – non mi riferisco al Parma, ma alla società civile in generale – che preferisce alle bandiere le banderuole”.
Foto di Luca Savarese