IL GALLO DI CASTIONE / LA CRISI DI GHIRARDI CHE VERRA’…

(Il Gallo di Castione) – Ora parliamoci chiaro: in tempi di grande, grossa crisi star qui a parlare di calcio mi sembra quasi inutile. Siamo così poveri che ci tocca stendere ad asciugare fuori dalla finestra la carta igienica, così poveri che i passerotti su quella finestra ci portano le briciole di pane. E meno male che l’Italico Presidente ci ha detto che ormai la crisi è finita. Anche gli alberi di Natale si toccano le palle. Al contrario del nostro bomber subentrato che invece non ha toccato una palla. Adesso, però, parliamo di un altro Presidente che ci ha detto che la cuccagna è finita: godiamoci questo anno che poi la grande, grossa crisi colpirà anche il Parma. Va bene, Presidente, farò come dici, mi godrò quest’anno e questo Parma, poi, come diceva il Magnifico, del diman non v’è certezza…

Una considerazione al volo. Se ieri sera giocavano anche Cassano e Biabiany, chissà cosa succedeva a San Siro. Se “equilibrio Gargano” fosse stato della partita, forse non avremmo preso quei tre goal, perché di certo quei due cross dalla destra facevano più fatica ad arrivare al fuoriclasse Palacio. Che per chi non l’avesse notato sa fare dei movimenti da punta tali che iersera la  marcatura a zona  potevamo mollarla per appiccicargli addosso un marcatore fisso. E sembra strano, ma stasera non abbiam preso goal merluzzi: di quei tre goal posso dire che darei più merito al fuoriclasse dell’Inter che demerito ai nostri difensori. Il goal merluzzo per eccellenza lo assegnerei quindi al grande Handanovic, che peraltro (anche se nel frangente è stato imperdonabile) ha effettuato almeno tre parate decisive. Anche se io credo che la più bella parata l’ha fatta Campagnaro…

Ma veniamo alle note positive, tante, ieri sera. Intanto giocando di fisso si è ritrovato quel gran calciatore di Sansone, bravo a presidiare la fascia e implacabile sotto porta, dove invece il Biabia sembra che abbia un fatto personale alla rovescia col goal. Poi Marchionni ha decisamente convinto come ancora non gli era successo pienamente, e ancora Parolo, i due terzini (anche se a Cassani è mancato Gargano) e i due centrali che pur subendo i goal danno un impressione di sicurezza che prima non avevamo. Anche li è mancato Gargano, che inesauribile ha spesso fatto il terzo centrale alla De Rossi. Poi da elogiare la personalità e il dominio del gioco, che in alcune fasi ne ha avuto dell’incredibile, dopo il terzo goal l’Inter è stata messa sotto e solo la sterilità di alcuni giocatori non ci ha permesso di vincere una partita meritatamente. Come già più volte trattato nel mio studio pubblicato a Castione “Il problema ontologico nella filosofia di Heidegger” devo notare, nonostante tutto, come i cambi del Don siano tardivi e difficilmente spiegabili. Per come si era messa la partita di tutto si sentiva la mancanza meno che dei 10 minuti di Amauri. L’Inter, infatti, andava in grande difficoltà ogni volta che si giocava veloci palla a terra, perché i tre mastini centrali son tutto meno che veloci. Cassano è sparito di scena dopo i festeggiamenti sul secondo gol, evidentemente troppo affettuosi, quando ha avvertito un dolore al naso che gli ha consigliato prudenza. Insomma, partendo dalla certezza che esistano tre tipi di persone, che sono quelle che sanno contare e quelle che non lo sanno fare, considero che di certo il nostro allenatore mette bene in campo la squadra, ma dimentica che nel calcio moderno non si gioca in 11 contro 11 ma in 14 contro 14. E guardando la partita di martedì di quei tre giocatori “a valore aggiunto” che possono a pieno merito far parte dei titolari stasera ne è subentrato (e a fine partita) solo uno. Termino tornando al tema caro al Ghiro, quello che c’è grande, grossa crisi. In libreria trovate gli esperti economisti che han scritto svariati libri su come uscire dalla crisi. Ma porco cane, non potevano svegliarsi prima e scrivere come non entrarci?

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.