DONADONI TRA L’UDINESE, IL 3 5 2 RIAPPARSO AL BENTEGODI, IL MERCATO (“E’ UNO STILLICIDIO”, “ABBIAMO ANCORA MUNIZIONI”), L’INGRATO SANSONE E I PRIMAVERA (video)

image(gmajo) – Tralascerò, come di consueto, di trascrivere le parole di Roberto Donadoni, pronunziate durante la conferenza stampa della vigilia, riservate al prossimo avversario, in quanto trattasi di mercanzia che si può trovare ben esposta su altri scaffali virtuali, così come i consueti avvisi ai naviganti che immagino avrebbe ripetuto subito dopo negli spogliatoi, parlando de visu ai diretti interessati e non a mezzo stampa. Cercherò, invece, di focalizzare l’attenzione su altri argomenti, sostanzialmente quelli citati nel titolo. Udinese a parte.

IL REDIVIVO 3 5 2 – Lunedì sera, telefonando a Calcio & Calcio, l’amministratore delegato del Parma F.C. aveva rimarcato che nessuno aveva segnalato che la vittoria dei crociati al Bentegodi era arrivata con il Parma schierato con l’antico modulo e non con il 4 3 3. A parte che sulla Gazzetta di Parma il più tattico (a parte il nostro Mister, quello di stadiotardini.it, of course) dei cronisti locali, Paolo Grossi, lo aveva fatto notare sia nel pezzo di cronaca del match, che in quello successivo di “ripresa”, la lettura che si può dare di quella mossa è come una sorta di ammissione della impossibilità di coesistenza nel 4 3 3 della strana coppia Amauri-Cassano, che già qualche difficoltà avevano dimostrato (specie il primo) nella parte iniziale della stagione. Sandro Piovani (Gazzetta di Parma) : “Ti faccio una domanda che ha riflessi sul mercato, ma non è di mercato: hai finito l’ultima partita con il 3 5 2. Forse Cassano-Amauri è una coppia che preferisce questo sistema di gioco. Se ti dicessero, tra un paio d’ore, che non puoi convocare Biabiany, pensi di dover partite col 3 5 2?” “No. – ha risposto l’allenatore – Credo che questa squadra abbia anche altri interpreti, oltretutto Schelotto può giocare in quel ruolo, abbiamo Palladino che ha giocato sempre in quel ruolo. Direi che le opzioni le abbiamo ancora: qualcosa si è ridotto, però abbiamo ancora delle opzioni e ancora munizioni a disposizione, quindi vedremo quello che accadrà, ma non dipende assolutamente da quello”. Dopo di che il microfono è passato a me: “Quel cambiamento, questo passaggio al 3 5 2, durante il secondo tempo di Chievo-Parma, dipendeva da quel tipo di gara, oppure…? “Sì – ha risposto deciso, senza aggiungere molto di più Donadoni – dipendeva da quel tipo di gara”. Dunque – ho insistito – non dobbiamo trarre indicazioni da quello per pensare che ci possa essere, in prospettiva, un ritorno al 3 5 2? “No. Quello che è successo domenica è attinente solo a quella gara”.

imageSANSONE CUORE INGRATO – Copio il titoletto del paragrafo al buon Evaristo Cipriani, che già lo aveva utilizzato nel suo report di Calcio & Calcio Più. Personalmente ho trovato bizzarro, come ho già avuto modo di scrivere, che Nicola Sansone abbia chiesto (rivendicandolo con sfrontatezza, senza alcuna riconoscenza per tutti quei web-tifosi che in estate e in inverno avevano fatto le barricate contro la sua cessione) di andar via ora che era titolare (tra l’altro di una squadra 7^ in classifica, per passare al Sassuolo che dovrà lottare per salvarsi), mentre avesse puntato i piedi per restare a inizio stagione, quando era piuttosto chiaro che rientrava marginalmente nel progetto tecnico, come si era ben capito dal precampionato. “Bisogna chiederlo a Sansone – ha risposto il serafico e di poche parole allenatore – non c’è altra possibilità, credo che i fatti parlino chiaro. Quindi bisogna chiederlo a lui”. Forse che avesse capito che magari c’era poco spazio per lui in questa seconda parte di stagione? “Tutte le ragioni possono essere valide, ma ce n’è solo una che è certa, che è la sua. Quindi solo lui può dirlo. E soprattutto si possono dire le cose in virtù di quelli che sono dei fatti reali, non su quello che succederà tra due o tre settimane, perché diventa complicato poterlo dire. Se uno avesse la certezza di giocare tutte le partite in quell’anno, fa in fretta, insomma, a fare i suoi ragionamenti; ma questo non può esistere, non può accadere, soprattutto nella misura in cui hai una rosa di 25-26 giocatori, quindi dove la concorrenza è anche spietata, per certi versi, come è logico e normale che sia”.

imageLO  STILLICIDIO  DEL MERCATO – L’inviato di  Eurosport Mattia Fontana ha ricordato al tecnico come la scorsa settimana ci furono sorprese dell’ultima ora quando stilò l’elenco dei convocati, dal quale vennero depennati, in extremis, Sansone, Mendes e Rosi destinati al Sassuolo. Accadrà qualcosa del genere anche oggi? “Mi auguro di no… (sorride) Mi auguro di no… Mi auguro di fare una conferenza che sia quella post-mercato, che chiude il discorso, perché adesso distoglie soltanto e quindi non serve a nessuno. Ho già ribadito quello che è il mio concetto, però adesso manca meno di una settimana, alla chiusura e vedremo quello che accadrà. Vedremo quello che accadrà e, in funzione di quello, ci metteremo definitivamente una imagepietra sopra, perché veramente, è da considerarsi un po’ uno stillicidio, per certi versi…”. Gugliemo Trupo ha chiesto al tecnico come stanno i due nuovi arrivati, Schelotto e Rossini? “I ragazzi hanno cominciato a lavorare con noi, chiaramente con qualche metodologia differente da quelle alle quali erano abituati. Sto cercando di capire – anche se ovviamente una buona infarinatura già l’avevo – le caratteristiche di questi giocatori: sicuramente torneranno utili. Sicuramente avranno un ruolo che dipenderà molto da loro sapersi ritagliare, perché hanno già dimostrato, nel loro recente passato, quelle che sono imagedeterminate qualità. E’ chiaro che questo è un contesto – come ho già detto loro in maniera precisa – di una squadra precisa, che ha già una sua intelaiatura importante, una sua consistenza anche a livello di spogliatoio, e sapersi anche integrare, dal punto di vista caratteriale in questo spogliatoio diventerà fondamentale per loro e gli consentirà poi di avere delle chance di giocare”. Il neo-terrorista Sandrone Piovani, giustamente con una pashmona attorno al collo, ha provocatoriamente sottolineato l’intempestività di certe operazioni proprio a ridosso delle partite di imagecampionato: Senti, questo ennesimo tormentone, che poi arriva sempre nei week end – magari digli di cominciare lunedì a fare le trattive – a parte gli scherzi, questo tormentone, che adesso tocca Biabiany, quanto può incidere non tanto su di lui, ma sulla squadra? “Mah… credo che ormai, come dire?, un po’ di abitudine ci sia in questo. E’ chiaro che quando si parla di qualche giocatore si parla, inevitabilmente, di quelli che sono un po’ più alla ribalta, di quelli che stanno dimostrando qualcosa in più, quelli che sono un po’ più appetibili, chiaramente… Anche se Lucarelli sta facendo molto bene e meriterebbe, magari, delle attenzioni particolari, però, chiaramente, la sua carta d’identità, magari, non lo imagefa considerare in questo senso. Però lo sappiamo e andiamo avanti. Più siamo bravi a reagire nella maniera positiva a questo e più questo lo prendiamo come uno stimolo. Io dico spesso ai ragazzi: è chiaro che io mi auguro di stare a Parma il più a lungo possibile, però è giusto anche che uno abbia degli obiettivi importanti, dei traguardi importanti da raggiungere. E i traguardi importanti da raggiungere si ottengono più per le belle prestazioni, e quindi questo deve esser ancor di più di stimolo, per ognuno di loro, a fare meglio, perché poi si aprono degli scenari che possono essere veramente importanti. E se c’è questo tipo di interpretazione, allora trarremo dei benefici e dei vantaggi: diversamente ci penalizziamo da soli”. In apertura di conferenza, Roberto Donadoni aveva detto di avere qualche dubbio ancora (due, tre) per la formazione di domani, ma rispondendo a stadiotardini.it  ha chiarito che non si tratta di dubbi correlati all’andamento del calciomercato: “Non sono legati, a quello; non sono assolutamente legati al discorso mercato, perché ad oggi io ho a disposizione questi giocatori qui, quindi ragiono al 100% su questi giocatori qui. Nel momento in cui avrò qualcosa di differente da questo, allora farò delle imagevalutazioni, ma i due o tre dubbi che ho non sono legati al mercato”. Donadoni ha sorriso quando ho detto che Lucarelli meriterebbe la Nazionale e non solo l’attenzione di un grande club: per la sua sostituzione, è pronto, però, per la gioia del Gallo di Castione e dei tanti suoi aficionado, Felipe. Tra i due o tre dubbi, di cui sopra, il tecnico sostiene di non aver quello per la difesa (del resto dopo la cura dimagrante in organico non sono rimasti altri difensori, eccezion fatta per il neo-acquisto Rossini): “Direi che Felipe sia il suo sostituto naturale, in questa situazione, come posizione, come ruolo e anche per quello che ha dimostrato fino ad oggi in campionato. Ha fatto, fino ad oggi, un campionato decisamente positivo (sic!, nda). E’ chiaro che Rossini è una alternativa, è una alternativa, però, insomma, si è allenato con noi per tre, quattro giorni, quindi voglio vederlo ancora bene, anche perché stiamo testando entrambi, per capire un po’ quelle che sono le caratteristiche anche fisiche e quelle che sono le potenzialità che possono avere”. E Schelotto a che punto è? Quando è stato preso – siccome spesso ricorda che le scelte sono condivise – è stata una sorta di scommessa, dopo le ultime due stagioni non molto positive per lui? “Stiamo parlando di un giocatore giovane, così come giovane, ancora, è Rossini: quindi non si tratta più di scommesse. Si tratta di giocatori che hanno ormai della concretezza,  e che hanno fatto il loro cammino. Poi ci sono delle annate più o meno positive, questo sicuramente, ma non è che abbiamo preso un giocatore immaginando le cose, ma sicuramente sulle basi di quello che lui ha già dimostrato. E’ un giocatore – nel caso specifico di Schelotto – dove la parte fisica, la parte atletica ha un aspetto veramente importante, e che ha necessità di stare veramente bene, al top della condizione fisica. E poi credo che, se stimolato nella maniera giusta, sia veramente un giocatore che possa dare un grande apporto”. Infine Daniele Longo di CalcioNews, gli ha chiesto se si aspetta qualche ulteriore innesto, oppure la rosa, anche a livello numerico, gli sta dando le giuste garanzie per il resto della stagione? “No, adesso valutiamo: sapete che spesso e volentieri, come è successo in questo caso, quando si danno dei giocatori, ci sono dei giocatori che vengono, perché è molto difficile, è abbastanza raro che si verifichi un’uscita a secco, come si dice, e quindi vediamo… Vediamo quello che accadrà e quelle che saranno le opportunità e le possibilità. E’ chiaro che nel momento in cui qualcuno dovesse uscire, ci sarà anche qualcuno che dovrà entrare. Noi non stiamo regalando giocatori a nessuno: se ci chiedono i giocatori, è chiaro che da una parte può anche essere positivo, però non vogliamo assolutamente che ci si indebolisca, ma deve essere un vantaggio anche per il Parma.”

UNDER CONSTRUCTION… SI PREGA DI CLICCARE PIU’ TARDI PER L’ARTICOLO COMPLETO DI GABRIELE MAJO CON LA TRASCRIZIONE DELLE PAROLE DI ROBERTO DONADONI IN CONFERENZA STAMPA

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.

6 pensieri riguardo “DONADONI TRA L’UDINESE, IL 3 5 2 RIAPPARSO AL BENTEGODI, IL MERCATO (“E’ UNO STILLICIDIO”, “ABBIAMO ANCORA MUNIZIONI”), L’INGRATO SANSONE E I PRIMAVERA (video)

  • 25 Gennaio 2014 in 14:03
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    Non sono un “majano”, però preferisco le conferenze stampa del pacifico Donadoni rispetto all’ultima di Leonardi con una maleducata Rancati al suo fianco. Di un’arroganza da lasciare basiti…

    • 25 Gennaio 2014 in 14:41
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      Ciao Christian,

      io, come noto, non sono né leonardiano, né rancatiano: però debbo riconoscere che, in occasione dell’ultima conferenza stampa, il Plenipotenziario, al di là di un po’ di sarcasmo iniziale, ha saputo accettare quel dialogo costruttivo (e adulto) che vado predicando da anni, cercando di rispondere, tra una supercazzola e l’altra (sulla domanda su Saponara si era perso nei meandri anche lui, non so quanto volontariamente…) alle mie curiosità, entrando anche un po’ nel merito, anziché lasciarsi andare a teatrini (vedi la sua recente uscita in coppia con la spalla Cassano) o arroganze assortite (vedesi l’ultima telefonata a Calcio & Calcio).

      Giusto in quella occasione voleva cercare il “duello rusticano” provocando: “fatemi domande. Quando ci sono non mi fate mai domande”. Come spesso ricordato a me non piace il muro contro muro o misurare chi ce l’ha più lungo (si sa mai che perda…), ma appunto confrontarmi in modo costruttivo.

      E, appunto visto che venivo accusato di non fare domande, l’altro giorno, data la disponibilità dell’AD, forse ne ho fatte anche troppe, al punto che la dottoressa Rancati è stata costretta ad intervenire per stoppare il mio fiume in piena. In effetti io stavo monopolizzando un po’ troppo l’uditorio (su 20 minuti di conferenza del Leo, ben 15′ sono stati occupati dal nostro confronto) e ha fatto bene ad intervenire. Probabilmente sarebbe stata più accettabile un’altra forma, magari consentendomi di fare l’ultima, anziché dovermi imporre per farla. Ma sono quisquilie. Io avevo trovato meno professionale la piega che avrebbe preso, nella fase finale, la conferenza di presentazione della tettoia dei disabili.

      L’altro giorno, secondo me, il Leo aveva sbagliato a cercare un chiarimento con Angella pubblico (cioè dinnanzi agli altri colleghi) piuttosto che riservato, a proposito degli inviti o meno in trasmissione.

      Dunque l’arroganza da lasciare basiti mi pare di averla registrata nella telefonata di lunedì sera, più che nella conferenza di mercoledì, quando il Sommo Dirigente non aveva fatto sfoggio della sua abituale “ubris”.

      Donadoni è più pacifico (e questo è pacifico, come direbbe lui stesso…), però, nella sua diplomazia, è spesso fumoso.

      Ne approfitto per segnalare questo edificante pensierino giunto a Settore Crociato (che immagino, volentieri, l’abbia pubblicato) da tale Giorgio Ferrari: ”Voglio inviare un messaggio di ringraziamento a Leonardi per l’intelligente lavoro che sta facendo a Parma, sperando che sia proficuo e che duri per lungo tempo. E che continui a suonarle a opinionisti e giornalisti che si alternano nelle tv locali”.

      Vede, egregio Ferrari, questo linguaggio “continuare a suonarle” lo lascio volentieri a lei e a chi ha ospitato il suo dispaccio. Dimostrate di non aver altro per la testa che il suonarle (che alle volte è buscarle), il muro contro muro, l’opposizione, il pensiero assoluto. Capisco che a lei possa far piacere l’uomo forte Leonardi, ma io non penso affatto di averle buscate da lui. Ché, per le persone di buonsenso, con quell’intervento rusticano l’AD si è qualificato da solo. Anzi, io sono proprio contento, perché dopo avermi letto, mercoledì Leonardi mi ha accontentato accettando il dialogo da persona civile, senza la tracotanza del dittatore della repubblica delle banane.

      Infine un pensierino ai cari Boys, che, nella anteprima alla Fanzine in distribuzione domani, tra l’altro hanno scritto “…alla luce di voci incontrollate, che parlano di una società in crisi, costretta a vendere i pezzi migliori e i giovani promettenti per risanare difficoltà economiche. Noi non vogliamo credere a queste voci perchè Parma è anche questo, bastano poche stronzate per mettere creare allarmismo (speriamo infondato)…”. . Beh, la parentesi finale denota che non è che abbiano molta fiducia: mi fanno venire alla mente quelli che, a proposito della “sfiga”, dicono di non crederci, ma non si sa mai… Detto questo: specifico per l’ennesima volta (anche se non credo si rivolgessero a me, magari, forse, a qualche commentatore nazionale…) che io, da mesi, predicavo che il Parma doveva vendere al mercato di gennaio per via delle normali spese di gestione di una società del livello del Parma che non può prescindere dal player trading (e questo lo ripetono a macchinetta sia il Ghiro che il Leo, mica me lo sono sognato io), e se i calciatori non erano stati venduti in estate (a parte Belfodil, che però pareggiava l’arrivo “straordinario” di Cassano), gioco forza doveva avvenire in inverno. Non ho mai scritto, o detto in tv, che il Parma sia sull’orlo del fallimento, o in difficoltà economica. Ho solo detto che se il fine è quello della autogestione (obiettivo che Ghirardi ha ribadito anche sul Monte delle Vigne, “anche se non lo abbiamo ancora raggiunto”) l’unica via è vendere i calciatori, se no gli sghei ce li deve mettere la proprietà. E non mi pare che la volontà sia questa, stando alle parole di Ghirardi. Lo specifico per l’ennesima volta perché c’è sempre chi trae conclusioni affrettate…

      E certo non fa il bene della comunità chi semina zizzania con titoli del tipo: “al bando le male lingue”.

      Cordialmente

      Gabriele Majo

  • 25 Gennaio 2014 in 14:30
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    Anche il Gallo di Castione che spesso da i numeri si era espresso parlando di un 4 4 2 o di un 3 5 2 stante la necessità di tamponare il culo a Cassano. Ovverosia dato che lui non copriva tutto il centrocampo scalava a sx col Biabia che diventava la quarta linea di dx. Io Gobbi l ho visto fare il quarto in difesa e quando avanzava ani restavano in tre. Quando poi Lucarelli avanzava per poter vincere la partita al 92esimo allora lo schema era un chiarissimo 2 3 1 2 2 , cosa che molti tecnici non hanno rilevato

  • 25 Gennaio 2014 in 17:52
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    applicare moduli o schemi di squadra nello sport piu’ individuale del mondo e’ assai curioso

  • 25 Gennaio 2014 in 18:45
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    Domanda: l’allenamento di questa mattina era aperto a tutti i tifosi oppure solo agli “schedati” e fedelissimi Boys e Coordinamento? Ieri non avevo letto niente sul sito del Parma, ma magari sono stato poco attento. Se l’apertura era rivolta solo a Boys e Coordinamento sarebbe stata una grave limitazione, cioè io signor Mario Rossi non appartenente ad alcuna organizzazione sto fuori?

    Poi volevo dire che da quando Leonardi è al Parma si è creato un clima “totalitario” da “o con me o contro di me” che mi piace davvero poco. Non mi piacciono i toni spesso arroganti di Leonardi e non mi piace la sua pretesa di mettere all’angolo le voci del tifo e del giornalismo che non la pensano come lui. Non mi piacciono certe operazioni propagandistiche sviluppatesi ad esempio nel mondo del web, a sua immagine e somiglianza, roba da far impallidire Emilio Fede.
    Si può essere tifosi crociati anche non condìvendo certe mosse di mercato o certe scelte tecniche e societarie!!!

  • 26 Gennaio 2014 in 00:35
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    Bravo, concordo, perché boys e coordinamento? Che significa? Perché non pubblicizzare meglio la cosa? Ci sono tifosi di serie a e di serie b?
    Oggi in conferenza siete stati tutti incalzanti, complimenti, peccato che il mister riesca comunque a dir poco o nulla..
    A questo punto però dovete assolutamente chiedergli: che pregi ha Felipe? 🙂

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