LE PREMIAZIONI DI NATALE IN VETRINA CROCIATA / L’EMOZIONE DEL DSEVOD NEL DECLAMARE LA POESIA DI BRUNO PEDRANESCHI SULLA MAGLIA CROCIATA
Il M° Maurizio Trapelli, che indossa i panni della maschera parmigiana Al Dsèvod, accontentando la richiesta di Fabrizio Pallini, presidente della Associazione I Nostri Borghi, ha declamato – durante la cerimonia di premiazione del Concorso Natale in Vetrina Crociata, svoltasi stamani, venerdì 17 gennaio 2014 alla Camera di Commercio – la poesia di Bruno Pedraneschi, ex calciatore del Parma e vice presidente negli anni Sessanta e papà del presidente della prima parte dell’era Tanzi, Giorgio, dedicata alla maglia crociata “La maja crozäda”, tratta dal libro “La vriss ésor poezia”, pubblicato nel 1995 da Azzali Editore. Al Dsèvod ha spiegato che anche
a quei tempi c’era qualcuno che – per giustificare le magre figure rimediate sul campo – dava la colpa alla croce nera sulla maglia come se portasse sfortuna. Ma Bruno Pedraneschi, che quella maglia l’ha indossata e amata, giustamente suggeriva che anziché cambiare maglia era meglio cambiare giocatori, specie se questi andavano in campo solo per la grana… Un po’ perché il M° Trapelli si era preparato per un’altra interpretazione e solo all’ultimo Pallini lo ha convinto di recitare questa poesia in tema con l’evento, un po’ per l’emozione, fatto sta che Al Dsèvod, all’inizio ha accusato un vuoto di memoria, riprendendo subito dopo, incoraggiato dal pubblico, la declamazione.
Sotto il video della interpretazione del Dsèvod, la trascrizione dei versi della poesia di Pedraneschi
Cuand j àn ditt che la Crozäda
l’é ‘ na maja scalognäda,
j àn volsù sercär ‘ na scuza
par diféndros da st’acuza:
äd zugär ala fén ‘dla stmana,
solamént par l’amor ‘dla grana.
Mo che maja, mo che braghetti!
Él gnu zógh par dil donlètti?
Mi v’al diggh ch’a l’ò portäda
p’r al compéns ‘d ‘na cuälca psäda:
s’a n’ gh’é grénta, s’a n’ gh’é cór,
méj cambjär i zugadór!!
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DA ENRICO MALETTI RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Carissimo Gabriele.
Seguo sempre con interesse i tuoi servizi. Ti comunico una precisazione sul pezzo della recitazione della poesia “La Maja Crozäda”.
Questa poesia fa parte di un gruppo di 60 poesie (58 in dialetto e 2 in italiano), pubblicate sul libro (La vrìss ésor poezia) di Bruno Pedraneschi edito da Azzali nel dicembre 1995. La cosa che tengo a precisare è che la trascrizione dell’ esatto dialetto dei testi è stata curata da me stesso e la quindicina di disegni pubblicati in questo libro sono di Cristina Cabassa che è mia moglie come è scritto nella presentazione. In dicembre del 1994, (un anno prima della pubblicazione) Giorgio Pedraneschi, allora presidente del Parma calcio, figlio di Bruno mi chiese tramite il mio amico fraterno Gian Carlo Ceci, giornalista sportivo, se ero in grado di tradurre nell’esatto dialetto le poesie di suo padre che erano state scritte a penna in un quaderno nel dialetto che si pronuncia e non come si scrive.Dopo un anno di lavoro, le poesie erano state da me riordinate e così Giorgio decise di pubblicare il libro. Ne furono stampate 800 copie, ad oggi ne sono rimaste una trentina di cui sono in possesso solo io. Nel libro, dedicate al Parma, oltre la poesia “La Maja Crozäda”, ci sono anche “I Colaborator dal setor giovanil dal Pärma”, di cui Bruno è stato responsabile del settore giovanile, “Al tifo dal sportìv” e “Cuand i tifoz i fan i técnich”, le altre poesie sono di ricordi del”autore.
Da aggiungere nella precisazione. Io sono in possesso anche di altre 40 poesie, sempre di Bruno Pedraneschi, che facevano parte del quaderno scritto a mano. Alla distanza di 20 anni, dall’uscita del libro, le sto finendo di riordinare, probabile fra qualche tempo che si riesca ad uscire con queste poesie in un secondo libro. Sono poesie che parlano della gioventù di Bruno Pedraneschi, e del quartiere dove è nato, (1909 fino al 1929 quando partì per l’Africa dove ritornò nel 1963, e morì nel 1981) “I Molén Bas”, i mulini bassi che è il quartiere tra via Palermo via Verona, via Venezia e via Bologna, che oggi si chiama “Parco dei vecchi Mulini” dove nei primi anni del novecento esistevano parecchi mulini perchè da li passava il canale Naviglio, (ancora oggi sotto al quartiere esiste i percorso del canale Naviglio che poi va verso la bassa). Ho tenuto a fare queste precisazioni che fanno parte della “costruzione” del libro.
Tgnèmmos vìsst
Enrico Maletti e Cristina Cabassa.
Grazie per le preziose informazioni, Enrico.
Oggi, avendo sviluppato diversi video servizi su Natale in Vetrina Crociata non avevo potuto approfondire i vari argomenti più di tanto.
Ciao
Gmajo