LE RILEVANZE ECONOMICO-FINANZIARIE-PATRIMONIALI DELLA MAXI OPERAZIONE DI SCAMBIO CON IL SASSUOLO SECONDO IL COMMERCIALISTA LUCA MAROTTA
(gmajo) – Mancano poche ore ormai alla presentazione dei due nuovi calciatori crociati Ezequiel Schelotto e Jonathan Rossini (ore 12,30 a Collecchio) provenienti dal Sassuolo, ove sono andati Aleandro Rosi, Nicola Sansone e Pedro Mendes: una maxi operazione incrociata che certo non è passata inosservata, ma che anzi ha suscitato un ampio dibattito nella tifoseria, scontenta per la partenza di alcuni dei propri miti e del più interessante prospetto. Uno scambio che, al di delle valutazioni tecniche che ormai è meglio rinviare al definitivo responso del campo, finisce per avere incidenza sul piano economico-finanziario e patrimoniale delle società coinvolte. Per capirne di più su questi ultimi aspetti ricorriamo ancora una volta alla indiscussa competenza del dottore commercialista Luca Marotta, esperto lettore di bilanci delle società sportive, cui abbiamo chiesto un parere, partendo dalle dichiarazioni rilasciate lunedì sera dall’Ad del Parma FC Pietro Leonardi nel corso della sua telefonata a Calcio & Calcio (Teleducato). In sintesi, secondo il nostro esperto, “l’importo dei riscatti dei prestiti potrebbe rendere ‘neutra’ l’operazione, almeno finanziariamente”.
(Luca Marotta) – Mi attengo al virgolettato dell’AD del Parma F.C.Pietro Loenardi (la trascrizione è tratta da Settore Crociato) che costituisce la premessa del ragionamento.
<<Nicola Sansone, Pedro Mendes e Aleandro Rosi al Sassuolo. I primi due in comproprietà, il terzo in prestito secco. Ezequiel Schelotto e Jonathan Rossini dalla casacca neroverde alla Maglia Crociata in prestito. Il fluidificante con la formula del diritto di riscatto, mentre il difensore con la formula gratuita, perché è in comproprietà tra la società sassolese e la Sampdoria.
Per una cifra che si aggira attorno “ai quattro milioni e mezzo di Euro, che origina, però, una plusvalenza di bilancio pari al doppio, nove milioni di Euro, perché Sansone e Mendes sono due giocatori che erano stati acquisiti dal Parma Calcio a parametro zero. Con un risparmio sul monte ingaggi di un milione lordo di Euro”.
Questi sono i termini squisitamente economici dell’operazione di mercato con il Sassuolo spiegati da Pietro Leonardi, intervenuto in diretta telefonica alla trasmissione Calcio &Calcio di Teleducato Parma.>>
Analizzerò, dunque, l’operazione dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale.
ASPETTO ECONOMICO
Da quanto riportato sopra deduco che i prestiti menzionati siano senza corrispettivi. Pertanto, dal punto di vista economico bisogna considerare l’effetto della compartecipazione, che dà luogo ad una cessione a titolo definitivo con realizzo di plusvalenze o minusvalenze, con la simultanea stipula di un contratto di partecipazione.
Inoltre bisogna considerare l’impatto del risparmio in termini di ingaggio non pagati e l’impatto dei nuovi ingaggi. Per gli ingaggi ho fatto riferimento agli ingaggi netti pubblicati da La Gazzetta dello Sport.
Non essendo specificato nel virgolettato, ho ipotizzato un maggiore valore di cessione di Sansone rispetto a Mendes, anche in considerazione dell’ingaggio. Quindi, dal punto di vista formale, il Parma cede a titolo definitivo al Sassuolo Mendes e Sansone per 9 milioni, realizzando una plusvalenza di pari importo, essendo i giocatori acquistati a parametro zero.
In termini di ingaggio il Parma risparmierebbe, per i tre calciatori, € 1.230.000, ipotizzando che il costo lordo sia pari al doppio del netto. Tuttavia, acquisendo due calciatori dal Sassuolo, il Parma si dovrebbe assumere l’onere di pagare i relativi ingaggi, per circa € 900.000.
Dal punto di vista economico, rimane da calcolare l’impatto fiscale sull’operazione.
Considerando l’aliquota IRAP del 3,9% e IRES del 27,5%. Infatti, tale operazione genera dei componenti reddituali positivi e negativi, che determinano un impatto sulla tassazione. Ai fini IRES è possibile diluire l’impatto delle plusvalenze in cinque esercizi, calcolando le imposte differite.
Sull’esercizio 2013/14, l’impatto fiscale dovrebbe ammontare a € 923.880, di cui € 338.130 per IRAP ed € 585.750 per IRES. Ovviamente, tali maggiori componenti reddituali ,che determinerebbero un imponibile fiscale, possono essere neutralizzati dall’impatto di eventuali perdite della gestione corrente.
Riepilogando il tutto, il Parma, dal punto di vista economico, realizzerebbe dall’operazione, un utile netto di € 6.426.120.
ASPETTO FINANZIARIO
Dal punto di vista finanziario, il Parma evidenzierebbe un credito verso il Sassuolo di € 10.980.000, dovuto alla cessione a titolo definitivo per l’importo di € 9.000.000 + IVA al 22% pari a € 1.980.000. Simultaneamente sorgerebbe un debito verso il Sassuolo di € 4.500.000, dovuto all’acquisto della partecipazione del 50% dei calciatori ceduti. Tale operazione è senza IVA.
Il risparmio in termini di ingaggio produrrà minori uscite di cassa per € 330.000. Non avendo dati sulle modalità di pagamento della compartecipazione non posso ipotizzare la variazione positiva delle disponibilità liquide derivante dall’operazione. Ovviamente, è molto importante l’incasso immediato almeno dell’IVA, che dovrà essere versata in sede di liquidazione, a seguito della fatturazione di vendita.
ASPETTO PATRIMONIALE
Dal punto di vista patrimoniale tra le immobilizzazioni finanziare saranno allocati i diritti di partecipazione ex art 102 bis NOIF. L’utile netto relativo all’operazione dovrebbe contribuire positivamente sul risultato dell’esercizio che confluisce nel Patrimonio Netto.
Nel caso in cui il Sassuolo conservasse la titolarità delle prestazioni sportive dei calciatori ed il corrispettivo della risoluzione della partecipazione fosse minore del 50% del prezzo dell’originaria cessione, il Parma dovrà rilevare gli oneri da partecipazione come differenza tra il precedente valore della partecipazione e il prezzo stabilito all’atto della risoluzione.
Non essendo specificati i termini economici dei riscatti dei prestiti, è molto probabile che l’operazione diventi “meno profittevole” di quanto esposto. Si può presumere che per Schelotto ci sia un obbligo di riscatto, che pareggi l’esborso finanziario del Sassuolo, ma è solo un’ipotesi. Luca Marotta
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Analisi molto utile! Anche se penso che qualcosa non sia stata detta, perché se no, con gradi giri di parole e bei numeri, non si è raccontato la verità ai tifosi!
Nella speranza che il commercialista legga lo spazio commenti, la presenza di una clausola come il diritto (NON l’obbligo) di riscatto come viene messa a bilancio? Con la creazione di un fondo rischi-oneri futuri?
Come giustamente segnala il gentile Lettore non esiste l’obbligo di riscatto.
Infatti, l’articolo 103 delle N.O.I.F., non prevede l’obbligo di riscatto, ma solo la possibilità a favore della società cessionaria di esercitare il diritto di opzione per trasformare la cessione temporanea del contratto in cessione definitiva, a determinate condizioni.
Dal punto di vista contabile, l’argomento è trattato dalla Raccomandazione Contabile n.4 della FIGC.
La raccomandazione contabile n. 4 della FIGC, riguardante la “Cessione Temporanea”, afferma quanto segue: “gli effetti economici in capo alla società cedente derivanti dalla cessione definitiva del diritto, per effetto dell’esercizio dell’opzione da parte della società cessionaria, dovranno essere imputati nell’esercizio in cui viene depositato il contratto di cessione definitiva.
Nell’ipotesi di rinnovo della cessione temporanea per la stagione successiva, la società cedente e quella cessionaria dovranno rilevare tra i conti d’ordine l’impegno assunto in relazione al sopracitato diritto di opzione.” Luca Marotta
Grazie!