ATALANTA-PARMA 0-4: ATLETI AZZURRI D’ITALIA VIOLATO DAI CROCIATI DOPO 14 ANNI: IN QUESTA STAGIONE LO AVEVANO ESPUGNATO SOLO JUVENTUS E FIORENTINA – La cronaca di Orazio Vasta
(Orazio Vasta) – L’Atalanta sul proprio terreno di gioco aveva lasciato la vittoria solo alla Juventus e alla Fiorentina, prima della sfida di questo pomeriggio. Il Parma può fregiarsi di aver conquistato tre punti su un terreno di gioco altamente difficile, un fortino per i nerazzurri che in casa hanno collezionato ben 23 dei 27 punti in classifica. La tradizione diceva che la vittoria ducale mancava dalla stagione 2000/2001, quando a regalare i tre punti agli emiliani fu un solo gol di Milosevic.
Oggi, invece, tutto è andato diversamente. L’Atalanta è andata subito sotto e pur non volendosi arrendere, alla fine ha visto il Parma trionfare, e incrementare il proprio bottino.
Dodici turni senza conoscere sconfitta. Sei pareggi e sei vittorie. Un andamento da prima della classe e la fortuna che continua a baciare i crociati.
Va tutto bene alla banda di Donadoni, che per oggi decide di pescare dal mazzo delle novità parecchio interessanti.
Il primo nome che risalta agli occhi di tutti è Molinaro, l’autore del gol del vantaggio. L’esterno sinistro prende il posto di Gobbi, uno dei migliori nello “sciagurato” e contestatissimo pareggio contro il Catania. L’ex Stoccarda coglie subito l’occasione e risponde presente al nono del primo tempo. Da un traversone interessante di Biabiany, diventato poi innocuo per tutti, il terzino crociato calcia verso Consigli, trovando la deviazione di Stendardo e il primo gol in Serie A.
Le altre scelte del tecnico sono invece più o meno opinabili. Palladino fa poco e niente in avanti, mentre Acquah gioca leggermente al di sotto di altre volte.
La partita resta viva e aperta e Mirante in più occasioni dimostra di essere pronto per la chiamata di Prandelli. Su una zuccata ravvicinata di Moralez mostra l’istinto da grande portiere e nega agli orobici il possibile 1-1.
Meglio il primo tempo, a livello di intensità, che l’inizio del secondo.
Nella ripresa Lucarelli (sempre superlativo!) e compagni decidono di attendere troppo l’Atalanta, pensando più a difendersi che ad attaccare. Una scelta che poteva condizionare l’andamento del match, anche se il duo Yepes-Consigli ha avuto il suo bel da fare quando i crociati avanzano e si spingevano a ridosso dei sedici metri.
La difesa non ha sbagliato un colpo, e quando qualche avversario riusciva a trovare il varco giusto, ecco ancora una volta Totò Mirante.
Nel frattempo gli ospiti collezionano palle gol, ma il risultato non si smuove dallo 0-1.
Quando l’Atalanta sembrava capace di poter colpire, ecco che però arriva l’episodio che cambia totalmente l’inerzia dell’incontro. Cross di Cassani dalla destra, Benalouane cerca di appoggiare di petto verso Consigli, ma la palla, un po’ a sorpresa, entra alle spalle dell’estremo difensore nerazzurro. L’ex Parma colpisce, ma nella porta sbagliata. Quando si dice il destino…
Il gol del raddoppio manda in tilt i padroni di casa, che qualche istante dopo subiscono lo 0-3 direttamente su calcio di punizione. La firma è di Antonio Cassano, il campione che può risolverti la partita in ogni momento. Questo suo gol ne è la prova.
Donadoni nel frattempo decide di cambiare qualche elemento, senza stravolgere l’assetto tattico. Escono Acquah e Palladino ed entrano Marchionni e Schelotto, anche quest’ultimo alla prima in maglia crociata. Successivamente ci sarà gloria anche per Munari, che ritrova il campo dopo tante panchine.
Il Parma gioca sul velluto e arriva anche il gol che chiude il match e regala un’ampia vittoria al Parma. A segnarlo è Schelotto. Un ex alla prima gioia con la sua nuova maglia.
Poco da fare, il campo ha dato un verdetto indiscutibile. Il Parma vola, non vuole più fermarsi e la classifica adesso si fa davvero interessante. Donadoni oggi ha sbagliato poco o niente. E’ stato sì fortunato, a trovare subito il gol (su deviazione) e il raddoppio (su autogol), ma è anche vero che la fortuna “aiuta gli audaci”.
La sfida di Bergamo era il vero banco di prova per la formazione emiliana, dopo il pari interno contro il Catania. L’Atalanta ha provato a colpire, aggredendo dal primo secondo il Parma, ma questa volta i crociati sono stati bravi a rispondere agli avversari e a trovare il gol che ha spezzato l’equilibrio iniziale.
Il pubblico bergamasco ha sostenuto la squadra fino alla fine e il pericolo di scivolare, e non portare a casa una vittoria legittimata sul campo era dietro l’angolo.
Tornando a parlare di numeri, diciamo che i 36 punti (con una gara in meno), gli stessi del Verona, proiettano il Parma al 6° posto in classifica, posizione che regalerebbe l’accesso all’Europa League.
La squadra ha dimostrato di esserci. Di voler lottare su ogni campo e contro ogni avversario.
Tornando indietro di una settimana, dopo la sfida di Bergamo, continuo ad affermare che mezzo passo falso ci può stare, e che i fischi del pubblico, contro una squadra in forma (che anche oggi ha dimostrato di non valere quell’ultimo posto in classifica), sono stati del tutto ingenerosi.
Sicuramente coloro che domenica hanno fischiato oggi staranno esaltandosi dopo i quattro gol, la prestazione del Parma e quello spiraglio chiamato Europa League che sta diventando sempre più ampio. Orazio Vasta