NO ALLE INTIMIDAZIONI DEI BOYS – Editoriale di Gabriele Majo, direttore di www.stadiotardini.it
(gmajo) – Sì, certo posso dirmi fortunato e ringraziare i Boys per la loro clemenza, giacché sono qui a poterlo raccontare senza che mi siano stati fatti volare gli occhiali, o che abbia un occhio nero, o peggio ancora, per mutuare la colorita espressione di un loro, due buchi del culo con cui cagare, figura allegorica che voleva rappresentare una coltellata nelle natiche o giù di lì: fatto sta che quella occorsa ieri all’area di servizio Tevere Ovest è stata la terza aggressione fisica che nel corso degli ultimi anni mi è toccato di subire da parte di chi fa parte del direttivo del gruppo ultrà che segue il Parma. Persone tutte identificabili con nome e cognome, con le quali avevo cercato – nel rispetto dei rispettivi ruoli – di trovare un dialogo costruttivo, alle volte, riconosco volentieri, pure riuscendoci. Ma ieri a mezzogiorno, all’area di servizio Tevere Ovest non è stato proprio così: quando due di loro mi hanno messo le mani addosso per intimidirmi – mezzi che avrebbero già da tempo dovuto capire su di me, che sono un po’ masochista, non attecchiscono – mi sono tornati alla mente i due gravi precedenti occorsi tre anni prima a Roma (quando nel parcheggio ospiti avevano cercato di spingermi, con l’evidente scopo di colpirmi, nell’intercapedine tra due pullman, e proprio all’ultimo intervenne un questurino ad interromper l’azione prima che fosse troppo tardi, e loro ebbero il viscido coraggio di dire che stavano facendo soltanto due chiacchiere amichevoli) e a Genova, quando, pur senza volare botte, erano arrivati alle mani addosso prendendomi per il bavero della giacca. Ieri è stato lo stesso, o peggio, quando mi hanno afferrato per il giubbone, prima che ci fosse l’intervento risolutore di un di terzo di loro, che faceva capire ai propri compagni che non si doveva fare così. Sì, certo, lui stesso dopo avrebbe provveduto a cantamele, minacciandomi, in separata sede di fianco a una pompa di benzina in disuso, ma almeno ha evitato di elargirmi quegli schiaffoni che al Tardini, qualche anno fa, quando era più giovane e meno ragionevole di ora, aveva riservato a un precedente nemico, poi riabilitato grazie al Centenario.
Ho riflettuto a lungo se scrivere di questa vicenda, o lasciar perdere per il quieto vivere: dopo di che ho preso la decisione di raccontare tutto, come nel mio stile, perché questi episodi non possono essere né taciuti, né tollerati, anche se fortunatamente non porto sul mio corpo ferite fisiche da mostrare. Rimangono, però, quelle morali. Se avessi taciuto, probabilmente, ci avrei guadagnato in tranquillità, ma penso che riferirlo pubblicamente sia un mio preciso dovere di cittadino e di giornalista. E come ho sempre ammirato quelle donne capaci di superare la vergogna o gli assurdi sensi di colpa, denunciando di aver subito uno stupro, mi sento meglio a vuotare il sacco.
Gli aggressori mi hanno contestato il contenuto di alcuni miei recenti articoli pubblicati su stadiotardini.it relativi al loro striscione sul Centenario che io avevo messo in correlazione con la tessera Away, ed altri pezzi dopo che la tessera del tifoso bis era finalmente entrata in funzione. C’è stato chi non ha gradito l’ironia che avevo messo nel titolo “La carica delle 101 away”, anche perché dà fastidio l’evidenza di numeri non propriamente oceanici di chi la pensa come loro, e cioè circa l’1% di chi frequenta abitualmente il Tardini e non arriva al 5% di chi va in Curva Nord. Anch’io non posso vantare gli stessi lettori che ha la Gazzetta di Parma, ma certo non me ne faccio un cruccio, né me la prendo se qualcuno me lo fa notare.
Se i miei scritti contengono inesattezze, o comunque se lor signori intendono rintuzzare le mie opinioni, possono intervenire nel dibattito: non ho mai negato spazio a chi non la pensa come me. Chiedo solo il rispetto della persona e del professionista e non essere addito quale nemico, solo perché diverso da loro. Capisco che la cosa sia difficile, secondo la loro mentalità, però io intendo dialogare solo attraverso la civile esposizione di idee – non mi sono mai sottratto al confronto, e mi ero messo a disposizione per andare a parlarne anche in sede, dietro invito di uno della vecchia guardia – non attraverso lo scontro fisico.
Questo clima di odio nei miei confronti era sfociato, anche in passato, in altri deprecabili episodi: mi era capitato, ad esempio, pur fuori servizio, diciamo così, di essere preso a male parole in pieno centro a Fidenza, mentre stavo passeggiando con la mia fidanzata, da un gruppo di frequentatori della Nord, ossequiosi del pensiero ultrà.
Ieri, durante l’incivile redde rationem, mi è stato chiesto di fare un esame di coscienza: io ritengo di averla pulita, ma, come dicevo, se ho sbagliato qualcosa, come sempre, sono pronto a correggermi, a chieder scusa, o comunque ad ospitare un’opinione differente dalla mia, pur non condividendola.
La mia buona fede ed apertura nei loro confronti penso di averla ampiamente dimostrata difendendo pubblicamente a spada tratta uno di loro, ingiustamente accusato di un grave reato, scagionandolo. Questa persona – peraltro una delle due che ieri è arrivato a mettermi le mani addosso, proprio dopo che gli avevo ricordato questo fatto davanti ai suoi compagni – fino a pochi giorni prima di quell’episodio mi urlava dell’uomo di merda: un altro, forse, avrebbe fatto finta di niente, o peggio cavalcato l’onda dando a quel cane. Ma io sono una persona pulita, che non ha nemici.
Aggressioni come quella di ieri, da parte di chi si fregia di rappresentare Parma, non debbono accadere e non debbono più ripetersi.
Preciso, infine, dal momento che sono stato accusato da uno di loro, di essere un parassita e uno scroccone, che ieri – come sempre – ho provveduto a pagare il viaggio in pullman al Centro di Coordinamento (euro 50) e pure le due fette di salame e il bicchiere di lambrusco (euro 10), peraltro dovendo attendere – assieme agli altri membri della comitiva – prima di consumarle, che loro fossero arrivati. Mi è stato chiesto rispetto per chi spende dei soldi per seguire il Parma non per lavoro, o che ci guadagna come me, ma solo per passione: rispondo che il rispetto ce l’ho sempre avuto, a differenza loro, infatti, non considero il prossimo un nemico e le mie critiche non sono mai preconcette. Per quanto concerne la passione non mi sento certo inferiore a loro: a quasi 50 anni, infatti, continuo a seguire il Parma (nonostante le note disavventure lavorative che mi sono toccate) facendo gli stessi identici sacrifici loro e anche di più (lo so che non me lo ha chiesto nessuno: ma sono oltre 30 anni che rubo alla mia vita privata ore ed ore di sonno e tempo libero per essere tempestivo e completo nell’informazione offerta). E non lo faccio certo per guadagnarci – dal momento che il bilancio economico di questa avventura editoriale è perennemente in rosso, non avendo una struttura commerciale che valorizzi la produzione giornalistica offerta – ma per inseguire la missione che mi sono posto fin da quando avevo iniziato – alla tenera età di undici anni, a imparare a fare il giornalista – della libera e ragionata circolazione delle idee tentando di migliorare, nel mio piccolo, la società civile. Gabriele Majo
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Sarò un po’ poco buonista ma ritengo che i boys dovrebbero adattarsi un po’ al livello dell’interlocutore o quello che è, nel senso che se in autogrill arrivano 80 romanisti con le cinghie posso anche capire l’utilizzo degli arti superiori ed inferiori per difendersi, ma se loro si sentono danneggiati da quello che scrive un giornalista che rispondano scrivendo sul loro sito od incontrandolo per un confronto, è facile aggredire, minacciare od insultare una persona sola che non intende alzare le mani.
Un’altra cosa che non apprezzo è la disparità nel fatto che Gabriele Majo affronta tutte le conseguenze nel bene e nel male con la propria faccia nonché nome e cognome, non preoccupandosi dell’influenza sugli altri di quello che scrive ma prendendosene la totale responsabilità, dall’altra parte invece abbiamo gli innominabili e senza volto pronti a zittire violentemente il pensiero altrui.
Alcuni Boys (diciamo i soliti) sono la vergogna della tifoseria Gialloblu…si comportano come se la curve fosse il loro territorio, se uno dice qualcosa che non va a genio al loro capetto se la prendono subito con lui, ovviamente in 10 contro 1.
Il tifo è gioia e passione non violenza ed intimidazione
Caro Gabriele, desidero manifestarti tutta la mia solidarietà in occasione di questo increscioso episodio: mi auguro che altri, oltre al sottoscritto, prendano pubblicamente le tue difese spogliandosi dei nickname affinché coloro che pensano di poterti aggredire impunemente sappiano che non sei solo nella tua civile lotta contro ogni forma di violenza gratuita. Cordialmente, Dino Pampari (alias parmigianoreggiano).
La mamma degli imbecilli e’ sempre incinta quindi attenti Majo questi avranno una schiera infinita di fratelli e fratellastri
Episodio vergognoso. Spero che le organizzazioni del tifo crociato si dissocino ufficialmente con tanto di comunicato dal comportamento di questi hooligans al lambrusco e spero che anche il Parma Calcio esprima solidarietà a Majo pubblicamente.
In generale non mi piace il clima da caccia al dissenso che si è creato intorno al Parma negli ultimi anni.
Chi cerca rogna h24 prima o poi la trova. Direttore di che?
La massima solidarietà a Gabriele Majo da parte mia. Un atteggiamento intollerabile che, credo, debba essere in ogni modo segnalato e raccontato. Per colpa dei rappresentanti di un centinaio di persone, tutta la tifoseria del Parma rischia di essere presa a cattivo esempio.
I giornalisti non possono essere tutelati quando fanno comodo e aggrediti quando sono scomodi. E sarebbe bello – come insegnamento – che questa non fosse una “bega” che rimane solo fra tifosi.
Caro Direttore,
leggendo il resoconto di questa tu spiacevole avventura, mi son passate per la testa diverse considerazioni…qualcuna dettata dall’istinto, le altre suggerite dalla ragione.
Parto dalle prime:
– chi te lo fa fare di andare avanti a dispetto della violenza verbale e fisica di cui di tanto in tanto sei vittima? gli italiani non meritano altra informazione che quella di regime;
– mi domando se qualcuno lassù abbia intenzione di regalare una Thatcher anche a noi italiani; però poi mi rendo conto che come popolo non siamo in grado di esprimere un personaggio di quel calibro;
– se non sbaglio Schianchi una volta disse (grossomodo) che la figura del tifoso gli faceva schifo; lì per lì quell’uscita non riscosse il mio gradimento; a distanza di mesi devo ricredermi, e non solo per quel che ti è successo ieri.
E ora passo alle seconde:
– sono stato anche io un tesserato dei Boys (non l’ho mai nascosto e, anzi, penso di averlo già scritto in questa sede), correvano almeno due o tre stagioni fa. La conservo gelosamente e con immenso orgoglio, quella tessera. La tessera numero 100. Conosco personalmente qualche elemento del Gruppo, anche se son convinto che loro non si ricorderanno più del sottoscritto. E devo ammettere che li stimo;
– se avessi la possibilità e il tempo (cose di cui adesso, come ben sai, non dispongo) di ritesserarmi con loro, lo farei molto volentieri;
– mi dispiace che per colpa di qualche mela marcia a rimetterci debba essere l’immagine e il buon nome di tutto il Gruppo; non lo merita; gli basterebbe fare un po’ di pulizia per riabilitarsi agli occhi di tutta la città;
– non mi piace la violenza verbale né quella fisica, e specialmente quando è indirizzata contro chi non ha altra arma per difendersi che una penna. E’ tipico di certi italiani gonfiare il petto contro i gli indifesi e sgonfiarlo al cospetto, per esempio, delle forze dell’ordine o di chi ha la possibilità di replicare con violenza alle violenze ricevute.
Hai tutta la mia solidarietà.
Luca Russo
Caccia al dissenso? Ma che cosa c’entra il dissenso verso i Boys con il dissenso verso il Parma Calcio? Per caso il Parma calcio aggredisce fisicamente i suoi critici? E’ stato picchiato da qualche funzionario in incognito del Parma Calcio, signor Vladimiro? Perché certamente se ci fosse una caccia al dissenziente lei sarebbe tra i primi a farne le spese visto che MAI, dico MAI, riconosce un merito a questo club, che pure sta facendo più che bene. Stia tranquillo, nessuno le torcerà un capello anche se continuerà ad avere rancore verso il Parma e non ne riconoscerà i meriti manco dovesse vincere la Champions League…
Solidarietà ovviamente a Majo e condanna per i trogloditi che invece di discutere delle questioni ricorrono alle mani.
Quindi Roberto hanno fato bene a minacciarlo e a mettergli le mani addosso? La colpa è del giornalista cerca-rogne?
ma chi ti si incula majo?? questo sito da sfigati lo leggono in 5 e ti danno pure la loro solidarietà… bella forza.. farete della strada….è ora che la pianti di infamare il parma e i suoi tifosi, non x le “minacce” o addirittura le “aggressioni fisiche(??????)” ma perchè le tue sono MENZOGNE senza capo ne coda dove visto che non sai cosa scrivere (come si fa a scrivere 7 gg su 7 del Parma???) ti inventi le cose x fare un po di sano senzazionalismo mediatico come da sempre fanno gli pseudo-giornalisti del tuo calibro(scusa vado a vomitare…).
ah…sei pregato di nn rispondermi xkè tanto non leggerò il tuo pallosissimo tema da perbenista che farebbe addormentare un prete… MAJO VA A LAVORER!!!
Gentile Lu-Caz (tornador, senza tor),
“mi si incula” come dice oxfordianamente lei, chi si prende la briga di alzar le mani sul sottoscritto, anche se mi leggono, come lei asserisce “5 sfigati”.
Posto che chi mi legge – tra cui lei – non è sfigato, i lettori sono un po’ più di cinque, se il numero delle visite quotidiane è costantemente sopra i 2.000. Quindi numeri che potrebbero fare gola assai a chi è riuscito a far stampare 109 tessere away e neppure 100 voucher per il girone di ritorno.
Non voglio, però, attaccarmi a questi numeri, ché sono cose che lascio fare a lei e a chi ha la mania del consenso assoluto o di rappresentare il mondo intero e non tollera il dissenso.
Voglio altresì precisare che lei, asserendo che io scriva menzogne e mi invento le cose, mi sta calunniando. Né mi interessa fare sensazionalismo mediatico, che non rientra nel mio “oggetto sociale”.
Sull’auspicio di andare a lavorare, la ringrazio di cuore, dal momento che, purtroppo, sono disoccupato. Ma almeno occupo il mio tempo cercando – non solo gratuitamente, ma a mie spese – di fare il bene di questa comunità offrendo spunti di riflessione.
Saluti
gmajo
Caro Gustavo le due considerazioni da me citate in precedenza non sono in correlazione, ce le ha messe lei, che evidentemente ha la coda di paglia visto il piglio da avvocato difensore del suo intervento.
A proposito della permalosità e della scarsa sopportazione del dissenso, è vero o no che Ghirardi un po’ di tempo fa definì Majo persona non gradita durante una conferenza? È vero o no che Leonardi reagisce da assatanato ogni volta che in TV e su internet ascolta o legge opinioni critiche verso di lui?
Un’ultima cosa, lei scrive: “se ci fosse una caccia al dissenziente lei sarebbe tra i primi a farne le spese…”. Come affermazione mi piace poco e mi sembra vagamente intimidatoria, stia sereno, non si scaldi, stiamo discutendo con molta calma. Il blog di Beppe Grillo lo trova da un’altra parte.
Io gradirei che il Leo e il Ghiro capissero che siam molto più tifosi noi che vorremmo un Parma migliore e che riconosciamo anche i nostri errori e i meriti della società piuttosto che improbabili interlocutori dalla mano alzata. Io poi amo la romanza e la satira ma poi so che stiamo godendo un buon Parma. Condanno l’accaduto e rivendico il diritto all’informazione e alla critica però Majo lo sai … che tu stai a casa o che viaggi, che ci sia il sole o che piova, che sei triste o che ridi …. un coglione lo puoi sempre incontrare
Le aggressioni fisiche sono da condannare, però credo che bisogni portare rispetto ai Boys, senza di loro a Parma non ci sarebbe stato mai nessun tifo, dal 1977 si sbattono per le coreografie, ormai vietate, e girano per l’italia portando alto il nome di Parma, se fosse per i Danè della situazione staremo messi male… Comunque credo gli attacchi ai Boys sono da evitare perchè si sta parlando di un gruppo intero, non di un unica persona, oppure sei stato aggredito da tutte le persone che hanno avuto a che fare con i Boys? La violenza sarà causata per certo, da quelle poche infiltrazioni di qualche bel centro sociale…. solidarietà a Majo ma anche solidarietà ai Boys che per ogni cosa succede in città viene data la colpa a loro…
Caro Claudio,
chi ieri mi ha aggredito per la terza volta appartiene al direttivo dei Boys. Ergo rappresenta i Boys.
Io rispetto i Boys e non mi faccio problemi a lodare le iniziative che lo meritano. Ma chi li rappresenta – anche a livello istituzionale – dovrebbe atteggiarsi in m odo civile e non violento. Tutto il contrario di quanto accaduto ieri. E, ripeto, era la terza volta. Non la prima. Lasciando perdere tutte le altre volte in cui mi hanno “solo” urlato dietro.
Circa la qualità del tifo preferisco non esprimere giudizi, per non buttare ulteriore benzina sul fuoco. Ma molti della Curva Nord additano ad altri esempi. Anche di tifoserie che se ne sono fottute delle guerre ideologiche. I Boys, meglio noti come “sempre presenti”, per tre anni, in nome della ideologia ultrà, hanno abbandonato il Parma in trasferta, poiché obiettori della tessera del tifoso, salvo poi accettarne la sorella, tre anni dopo, come se fosse chissà quale conquista. E’ lecito che abbiano cambiato idea, ed era ora. Ma non credo che uno debba essere minacciato e aggredito se lo dice.
Cordialmente
Gmajo
Ci deve essere un equivoco, è gente per bene, estranea ai centri sociali e a qualsiasi altro tipo di ideale o organizzazione estremista, fanno beneficenza e hanno vinto il premio s.ilario. Se sono armati lo fanno per difendersi, in curva si puo fare e dire ciò che si vuole anche senza il loro controllo o la loro approvazione, tutta gente per bene ed è giusto che la società li abbia agevolati con l’away, per fortuna ora anche loro possono venire in trasferta
Ma quale coda di paglia, egregio Vladimiro (piddino, per caso? Io non sono grillino ma so quello che lei sembra non sapere, ossia che la maleducazione e gli insulti online si trovano nei siti di un po’ tutti i partiti). Tornando al calcio, via, lo sanno e lo leggono tutti che a lei questa società sta sulle balle a prescindere!
Ghirardi in quella famosa occasione disse quello che avrebbero detto anche altri presidenti. Sbagliò? Si, sbagliò. Ma c’è ben di peggio. Leonardi interviene incavolato solo quando certe trasmissioni diventano il festival della critica gratuita e dell’accusa senza fondamento. E fa benissimo, perché a sentire gente come lei il Parma calcio è una società gestita da capre avide di soldi, incompetenti e pure fascisti (mentre i risultati positivi in un momento di crisi come questo sono sotto gli occhi di tutti). Quanto alle intimidazioni, le vede solo lei. Figuriamoci se qualcuno si prende la briga di menar le mani per lei, men che meno io, che sono non violento in tutto e per tutto.
Caro Direttore in questo articolo c’è il suo cuore. Sapere quello che ha subito IERI e IN PASSATO, mi ha profondamente rattristato. Mi sento di dire che ha la solidarietà di TUTTE le persone per bene, quelle che NON minacciano, NON intimidiscono e NON aggrediscono nessuno.
Spero però le arrivi la solidarietà anche del PARMA CALCIO, così attento a fare una seconda tessera del tifoso speciale per accontentare i Boys. A cosa sono serviti i Boys a Roma, a ad aggredire ed intimidire un giornalista parmigiano (ex addetto stampa del Parma calcio)? Spero il PARMA CALCIO non faccia finta di nulla davanti a questo fatto GRAVISSIMO. E spero si senta particolarmente in obbligo dopo che in passato l’aveva infelicemente acusata di essere un ‘nemico del Parma’.
Spero arrivi pubblicamente la solidarietà del nuovo SETTORE CROCIATO, che dopo L’ALBA DI UN’IDEA adesso pubblica le foto degli ‘eroici’ Boys a manetta. Sicuramente in quelle foto ci sarà qualcuno dei suoi aggressori (i Boys? brava gente…. si si). Spero il direttore del nuovo SETTORE si ricordi l’aggressione dei Boys (sempre loro….) di cui fu vittima e la solidarietà ATTIVA che lei gli diede.
Spero arrivi pubblicamente la solidarietà di TUTTI I GIORNALISTI locali, perchè Parma non dovrebbe essere Secondigliano o Corleone, dove i giornalisti vengono minacciati e aggrediti per i propri servizi. Questi atti intimidatori da DELINQUENTI sono un ATTACCO ALLA LIBERTA’ DI INFORMAZIONE. Speriamo che arrivi solidarietà attiva in particolare da chi l’ha definita in passato NEMICO o addirittura BRACCIO ARMATO.
Spero i GIORNALISTI PARMIGIANI, in particolare quelli sportivi, si chiedano xchè lei ha già subito così tante aggressioni dalla GANG dei BOYS…. La risposta gliela suggerisco io: perchè lei è l’unico ad AVERE IL CORAGGIO di dire la verità, mentre loro preferiscono non inimicarsi certa gente. Anch’io non posso definirmi CORAGGIOSO ma almeno rendo merito a chi il CORAGGIO CE L’HA. Coraggio è fare cn SCRUPOLO il proprio lavoro FINO IN FONDO, nn AGGREDIRE IN DUE-TRE un giornalista sportivo asssolutamente pacifico e calmo.
Spero arrivi la solidarietà delle istituzioni locali, che ogni tanto hanno la bella idea di collaborare con questa GANG di ultrà (premiati pure con un S. Ilario……), tra cui spiccano diffidati e pregiudicati (chissà xperchè…. è ma certo la colpa è della Polizia…) che ogni tanto vediamo in foto sulla Gazzetta anche per reati extra-stadio (immaginiamo che anche li sia colpa della Digos….. loro sono dei santuomini!!!)
Spero in generale arrivi la solidarietà di noi tifosi non-ultrà, la mega stramaggioranza SILENZIOSA, spesso SOTTOMESSA, IMPAURITA e INTIMIDITA da certa gentaglia. Perchè se non accetti la loro DITTATURA o se osi contraddirli, arrivano i ceffoni (specie se sei un sig. nessuno come me!). Loro possono scrivere e dire di tutto, gli altri devono adeguarsi a quello che dicono loro. E’ il loro concetto di “DEMOCRAZIA”… dove c’è un piccolo DIRETTORIO autoreferenziale e le SQUADRE D’AZIONE che si occupano di chi mettere in riga chi non si è piegato al REGIME. Certo ci conosciamo tutti tra di noi che andiamo allo stadio, almeno di vista, ma ci sono MELE MARCE e MELE SANE, non possiamo accettare il dominio di un centinaio di teppisti. E’ ora di fare piazza pulita.
Se tutti i BOYS non sono così lo dimostrino, cacciando dal loro gruppo i responsabili della VILE aggressione e intimidazione. Ma sappiamo che non è così, perchè chi l’ha aggredita sono i RAPPRESENTATI, i DUCETTI, di questa “bella gente”.
Ma dopo la solidarietà bisogna che arrivi la DIGOS e la POLIZIA (quella che loro chiamano BOIA o ACAB su tanti muri della ‘loro’ città), perchè certi atti non possono e non devono rimanere impuniti e soprattutto non devono RIPETERSI. Il DASPO mi sembra IL MINIMO. Invece di darlo al ragazzo per la torcia di Livorno va dato a questa gente, subito. Basta impunità, basta santi in PARADISO (in società, tra i giornalisti, tra noi tifosi). Un giornalista non può vivere ostaggio di una GANG ULTRA’. Oppure dobbiamo aspettare che accada qualcosa di ANCORA più GRAVE?
FORZA MAJO!
esprimo tutta la mia solidarietà a Gabriele Majo e spero che alla luce dei fatti anche la società parma calcio prenda le distanze da questi Individui ..magari attraverso un comunicato ufficiale.
AH!!poi voglio leggere cosa diranno sul loro sito i boys…..sono curioso
filippo1968
Per Gustavo: “a sentire gente come lei il Parma calcio è una società gestita da capre avide di soldi, incompetenti e pure fascisti (mentre i risultati positivi in un momento di crisi come questo sono sotto gli occhi di tutti)”.
Guardi che si sbaglia o si confonde con qualche altro Vladimiro, nei miei interventi non ho risparmiato critiche, ironie e talvolta prese per il culo, ma non sono mai stato offensivo nè ho ma fatto riferimenti politici. Stia sereno, stia sereno.
Caro Direttore,
ti esprimo tutta la mia solidarietà. Credo infatti che il rispetto per l’uomo e per il professionista dell’informazione siano alla base dell’educazione e del vivere civile.
Continua il tuo importante lavoro per il Parma e per i tifosi del Parma che apprezzano e condividono questo tuo impegno seguendoti quotidianamente su staditardini.it
Solidarietà all’amico e al professionista Gabriele Majo, giornalista e voce indipendente.
Antonio, Francesco e Daniele (Sportparma.com)
Ciao Majo,
volevo esprimerti la mia solidarietà di fronte all’esecrabile
comportamento di questi personaggi che definire “tifosi” mi fa vergognare di esserlo anche io.
Non c’è divergenza di opinioni al mondo che possa giustificare un simile comportamento.
Febbredacalcio
finche’ non si devono pagare un avvocato con mentalita’
Massima solidarietà a un grande professionista. Amare lo sport e amare una squadra sono sentimenti inconciliabili con gesti simili.
Mattia Fontana
Professionista, amico e persona onesta. La scelleragine di pochi non può macchiare una città civile come quella ducale. Massima vicinanza.
Daniele Longo
Gentile Majo,
spero di riuscire a conoscerla di persona
domenica prossima nel pre-partita , e stringerle
la mano .
Enzo Dallai
Totale solidarietà direttore,CHI NON CI ARRIVA CON LA LINGUA CI ARRIVA CON LA MANO…….sono questi personaggi che non fanno avvicinare il calcio alle famiglie,tutti rintracciabili,ma si sa è meglio che facciano casino allo stadio invece di andare in piazza per il lavoro o contro i politici disonesti……..
Faccio una considerazione.
Il sig. Majo è stato aggredito perché ha espresso la propria opinione sulla tessera Away.
Ho cercato di informarmi ed ancora non ho capito che differenza ci sia tra la tessera del tifoso(rifiutata) e la Away(accettata).
A me piacerebbe che qualcuno del direttivo dei Boys mi spiegasse la differenza.
Le esprimo massima solidarietà sig. Majo.
Mi capita di non essere d’accordo con lei,ma non per questo la vengo a cercare per alzare le mani.
Caro Gabriele, ho voluto far decantare la cosa, facendo anzitutto quello che mi è venuto più immediato:pregare per te. Ora, anche se in ritardo, ti abbraccio. rileggendo più e più volte la tua disamina, non nascondo che mi son venute delle lacrime, sincere, per te, per la tua persona, che come sai, stimo non poco. Mi spiace un sacco, mi è venuto in mente che la cosa è successa forse poco dopo che ci eravamo sentiti per salutarci e fare quelle due chiacchiere domenicali che quando avvengono, tanto amo. La tua mitezza di fronte a gente intrisa di odio,è stata per me la miglior arma, più acuminata di una katana giapponese.Credo che il buon Dio che vede nel segreto, nel segreto ti ricompenserà. Per ogni cosa,come sai, sono qui! Un mega mega ed ancor più mega abbraccio
Aggressione fisica……. Minacce agli occhiali….. Majo scantati….
Gli ultras si scontrano con gli ultras, non intimidiscono i giornalisti di Parma. Questi sono atteggiamenti da zecche dei centri sociali o da scugnizzi. Mi sono rimaste in mente le parole di un mio coetaneo all festa del centenario, l’estate scorsa: questi non rispettano neppure loro madre. E lui è stato Boys molto prima dei ragazzi di oggi.
Tutta la mia solidarietà e stima Majo!
Massima solidarietà a Majo, da uno che allo stadio non ci va quasi mai proprio perché ci sono troppi deficienti.