QUALCOSA DA DIRCI, di Luca Savarese: “MATTIA CASSANI, IL BEL CURSORE CHE NON T’ASPETTI”
(Luca Savarese) – Nell’anno del centenario certo Cassano è stata presentata come la ciliegina sulla torta, il fulmen in cauda, il pezzo da urlo del mercato ducale, quella follia da fare per poter legittimare le feste e far tagliare i salami, operazione dal prosit facile. Si è poi discettato a lungo sulla benevolenza della mossa di tener Gabriel Paletta, ed anche ieri sera si è vista tutta la positività di tale scelta, così come il signor Parolo è pure lui alfiere scelto dello scacchiere centenario, perle in vetrina per spegnere con un certo appeal tecnico ed un campionato entusiasmante, le cento candeline. Nel gran gala, tra smoking bianchi crociati, tra
livree tanto pubblicizzate, non ci siamo accorti subito, ma ce ne accorgiamo ora, di un moschettiere d’altri tempi, un cane da caccia più che da mostra, da sudore più che da salotto. Ecco che nell’anno del Parma formato maison Cassano, in silenzio, senza dichiarazioni vagamente adultere ad altre contrade… si è fatto strada, Cassani, dalla barba lunga e dal passo ancor più lanciato, un po’ profeta, un po’ frate, che dopo un avvio disastroso in terra friulana alla seconda giornata (1 settembre 2013, una suo errato disimpegno favorì la segnatura dell’udinese Badu) si è rimesso in discussione ed ora è una nota lieta di questo Parma spigliato e convincente, perchè corre, sgobba, canta e porta la croce e che sta facendo un campionato coi fiocchi, di quelli che profumano ancora di scatti e di pantaloncini sporchi di fango per i tanti interventi sul prato, uno che spazza via ed uno che la mette anche in mezzo. Dal suo piede destro sono infatti nati il gol di Biabiany, il primo subito dalla magica Roma formato Rudi Garcia e l’autogol dell’ex Benalouane in quel di Bergamo, che mise le cose sul due a zero per i bianco crociati, solo per citare solo due tra le sue numerose proiezioni in fase offensiva. Un motorino, su e giù, in basso ed in alto, ma che non si monta la testa e che non impenna mai. Un lavoratore innamorato del suo pezzo di campo e che cerca di difendere e di attaccare come può. Un Cassani che ci ricorda le sgroppate di Zaccardo e le discese ardite e le risalite di sua maestà e sua fedeltà Antonio Benarrivo. Questo Cassani, caspita se ha qualcosa da dirci. Luca Savarese
D’accordo, Luca. Cassani per me era strepitoso nella Fiorentina, già, e nel Palermo. Da titolare in nazionale
Io parlavo ieri con dei ticosi Fiorentini, di quelli che ci han portatoil chianti e mi dicevano che quando era con loro Cassani era na pippa poi viene a Parma e ti fa quel popo di campionato. Maremma maiala. Una delle più mmeglio cose che ci ha fatto il Leo è di aver resuscitato tanti giocatori in forte difficoltà. Vedi Marchino , Ama , Cassa e ora il Molinaro del mulino bianco , quello della famiglia felice
Cassani è un esterno molto valido, il problema è che Donadoni non l’ha cominciato a schierare sulla fascia dall’inizio del campionato. Per la nazionale ha pochi rivali (perché nel suo ruolo c’è proprio poca gente)
UNA CHANCE IN CHIAVE NAZIIONALE SE FOSSI PRANDELLI……GLIE LA DAREI…..