MODENA, EUROPA / GHIRARDI AD AGORA’ ANNUNZIA LA PROBABILE MIGRAZIONE AL BRAGLIA PER LE PARTITE INTERNAZIONALI, VISTO CHE IL TARDINI NON E’ (AL MOMENTO) ABILITATO
(gmajo) – Ieri, in prima serata, mentre su Teleducato andava in onda il talk show politico del direttore Pietro Adrasto Ferraguti dal titolo “Parma, Europa”, contemporaneamente su Tv Parma, in Agorà, il presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi, ospite di Luca Sommi, mandava in onda: “Modena, Europa”. Eh sì, perché l’imprenditore bresciano, da sette anni alle redini del club ducale, riferiva che con ogni probabilità le gare interne di Europa League, qualora il Parma dovesse centrare la qualificazione, dovranno essere disputate allo stadio Braglia, poiché il Tardini, al momento, non rispetta in diversi punti i rigidi regolamenti UEFA. Non a caso da alcuni anni a questa parte il club cittadino ha rinunziato ad ottenere la prevista abilitazione anche al lume della cospicua cifra da investire per essere a norma. Come ricorderete (a quei tempi proponemmo una serie di servizi speciali, poi ripresi anche da altre autorevoli testate) il primo effetto di questa situazione era stata la migrazione proprio al Braglia di Italia-Estonia, match valido per la qualificazione al Campionato Europeo Uefa 2012, di venerdì 3 giugno 2011, che avrebbe dovuto disputarsi nel nostro impianto, sede inizialmente valutata dalla FIGC, che a lungo avea tenuto in ballottaggio i due impianti, salvo poi puntare decisamente per la soluzione “canarina”, malgrado il “pressing” di Cesare Prandelli, il quale avrebbe volentieri portato i suoi azzurri (con l’allora fiore all’occhiello Giovinco) nello stadio che lo vide protagonista in due stagioni da quinto posto e dove gioca la squadra che aveva consigliato al suo fraterno amico Ghirardi. Decisivi, quella volta, furono i seggiolini non omologati: ma, nel frattempo, l’organismo internazionale ha ulteriormente innalzato i paletti, come ha spiegato ieri sera “Tom” durante la trasmissione di Tv Parma, di cui era l’ospite d’onore (tra gli altri protagonisti Alessandro Melli, e i giornalisti Giuseppe Milano e Sandro Piovani). Approfitto della trascrizione integrale della trasmissione a cura dei preziosi amanuensi di Parma Fanzine (meno male che ci sono loro, poiché, alla mia veneranda età, pur avendo “inventato” il format delle “sbobinate”, sono troppo vecchio – e brigoso – per cimentarmi ancora) per proporre quanto affermato ieri dal Pres: “Lo Stadio Tardini? Bisognerebbe aprire una trasmissione a parte – sorride Ghirardi – e qui mi voglio riallacciare ad un discorso economico. Noi quando abbiamo comprato la società ci siamo accollati un contratto di affitto, non molto oneroso, però dove la società deve accollarsi tutte le spese ordinarie e straordinarie. Finora abbiamo speso, se non mi sbaglio, 3 milioni di euro per garantire tutte lei migliorie necessarie. Ora lo Stadio ha dei problemi perché è un impianto del 1924, ed il Comune non ha le possibilità economiche di intervenire, e capisco le priorità. Questo però è un costo che grava molto sulla società, io volevo coprire la curva però non può la società accollarsi tutto il costo. E qui dove un po’ mi lamento, non critico nessuno perché sono orgoglioso di essere Presidente del Parma. Però la società si espone a dei costi che sono al di fuori delle spese che ha una squadra di calcio. Oggi il Tardini non può essere abilitato per le coppe europee. Bisogna cambiare i seggiolini, bisogna fare gli spogliatoio, la sala medica, e c’è la tribuna in tubolare che è in contestazione. Nel caso giocheremmo a Reggio Emilia? Non esageriamo – ride Ghirardi – io sto lavorando per far sì che si giochi a Parma, però dovremmo mettere come Stadio quello di Modena, perché c’è tempo fino al 31 marzo“.
Un po’ di ulteriori chiose: il 31 marzo scade il termine della Licenza Uefa, è evidente che in poco più di due settimane i miracoli non si fanno: dunque è giusto tutelarsi con il paracadute Braglia, location, tuttavia, che a me pare infelice per via dell’arlìa con i tifosi del Modena che non sarà come con quelli della Reggiana, ma poco ci manca, visto che di episodi di cronaca nera se n’erano registrati parecchi anche nel recente passato quando venuti a collisione. Se da un lato portare l’Europa in una città che non l’ha mai ospitata può essere un vantaggio per il botteghino, dall’altro c’è da considerare che la nostra tifoseria un po’ comodosa non so quanta voglia abbia di viaggiare, nel minuto in cui, dopo la sbornia iniziale, vennero snobbate dal pubblico anche importanti gare disputate al Tardini. Si sta ricostruendo un po’ di entusiasmo, è vero, grazie ai risultati in campionato, ma non sarà facilissimo muovere masse di persone. Insomma: l’ideale sarebbe riuscire a giocare a casa nostra. Il problema dei seggiolini, come ricordavo all’inizio, è annoso e probabilmente ci si poteva pensare su anche prima, anche se capisco tutte le perplessità nel dover montare i costosi seggiolini “a norma” su sedute da stadio stile anni 90 (cioè tutti insieme appassionatamente stretti stretti e più entra gente meglio è) anziché a quelle dei tempi attuali, con un comfort migliore. Senza dimenticare che con l’attuale struttura i seggiolini più alti possono anche essere pericolosi. Il problema della TCE che viene considerata “mobile” anche se è fissa da 20 anni è pure non trascurabile. Ieri sera, tuttavia, il Ghiro ha inserito anche il tema copertura “Curva Nord”, che non è strettamente correlato alla Licenza Uefa e agli obblighi conseguenti. Non ho idea se abbia davvero speso, in questi anni, per manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Ennio tre milioni di euro come sostiene, poiché spesso bisogna fare un po’ di tara sulle cifre che dice, e anche a occhio non mi pare che il Tardini sia così curato, a parte, naturalmente, nelle zone che frequenta lui dell’Upper Class… Se facesse un salto in Curva Nord, o nella TCE capirebbe perché sto scrivendo così. Per tacere del discorso disabili: il settore è rimasto solo sul rendering, l’avveniristica ristrutturazione dell’ex Bortolon (io ribadisco tutte le mie riserve sulla collocazione che trovo assai infelice) non è in corso, e sono passati altri mesi ancora pur dopo le spiegazioni che il geom. Forleo ci aveva inviato spiegandoci i ritardi per via delle leggi antisismiche (che a mio modo di vedere dovevano esser vagliate prima della conferenza stampa di presentazione del progetto, convocata in fretta e furia dopo la campagna di sensibilizzazione di stadiotardini.it che aveva mosso, tra gli altri, Il Fatto Quotidiano, Panorama e Striscia la Notizia). Meno male che è ormai primavera, ma quanta pioggia ha continuato a cadere in questo inverno da malvestiti (nel senso che non c’è stato molto freddo), ma assai piovoso! Nella conferenza del rendering l’AD Leonardi aveva anche annunziato, contestualmente, la ristrutturazione degli spogliatoi appunto per renderla a norma Uefa. Anche di questa, però, dopo le parole non mi pare siano seguiti i fatti. L’altra sera, con i piedi sotto la tavola del Direzionale di Collecchio, struttura di proprietà della controllante il club Eventi Sportivi, c’era, ospite, il presidente del Coni Malagò, e la società si è prodigata ad inviare, attraverso la propria struttura di comunicazione diretta e parallela, l’info che si è accennato alla prossima ristrutturazione del Tardini. C’erano anche Sindaco e assessore allo sport Marani, una garanzia, dunque. Ma al momento siamo ancora ai preliminari. Eppur qualcosa si muove. Ieri sera il Ghiro, ad Agorà, ha detto così: “Noi abbiamo la fortuna di avere un rapporto privilegiato con il Coni, soprattutto con Malagò, che ieri è venuto a Collecchio e ci ha fatto dei grossissimi complimenti, perché dei centri come il nostro non li ha mai visti“. Finora delle grandi manovre per il Tardini non è stata informata la comunità se non attraverso dispacci di Settore Crociato che da settimane scrive di una new-co che vedrebbe una sorta di joint venture tra Ghirardi e l’Impresa Pizzarotti. Sul Monte delle Vigne, come ricorderete, Michele Pizzarotti, in una intervista esclusiva che aveva concesso a stadiotardini.it, aveva negato un coinvolgimento diretto nella società di calcio; diverso, tuttavia, potrebbe esser il discorso in vista di una totale riqualificazione (o cementificazione?) della intera area. Un po’ di chiarezza, al di là dei lampi di Luce, sarebbe apprezzabile. Grazie. Sempre sul Monte delle Vigne Ghirardi aveva reso manifesta la volontà di un club completamente autosufficiente rispetto alla proprietà. Obiettivo non ancora raggiunto come ribadito ieri sera ad Agorà: ”Il mio sogno è quello di far diventare il Parma Calcio un azienda: questo vuol dire rendere la società autonoma dagli azionisti e dalla proprietà. Se prendiamo il Bayern Monaco come esempio è la più grande società di calcio che c’è oggi al mondo, ed è una società che non ha proprietari, perchè è una public company, e fattura 400 milioni, fa 80 milioni di utili e distribuisce dividendi agli azionisti. Oggi fare calcio è da folli, bisogna essere realisti. Quando acquistai il Parma vivevamo in un boom economico, dove avevo la possibilità di diversificare gli utili delle mie proprietà in qualcosa di sociale e sportivo. In questi cinque anni è cambiato il mondo, non a caso nessuno ha comprato una società di calcio. Noi siamo ancora una delle migliori società italiane, e questo da fastidio, perché siamo invidiati, ma non a Parma, fuori dalla città. ”. Il conduttore Luca Sommi si è inserito per chiedere come mai nella compagine societaria non figuri neppure un parmigiano: è la conferma, sia pure indiretta e senza pronunziamento di nomi, della fuoriuscita dalla società di Marco Ferrari, fino a questo punto solo sussurrata. Lo stesso Ferrari, da noi contattato qualche mese fa, si era trincerato dietro un no comment: ma ogni dubbio al riguardo è spazzato via dalle seguenti parole di Ghirardi: “Quando comprai il Parma misi in società una banca, avevo dei professionisti che di certo non ho mandato via io. Forse non c’è più nessun parmigiano che vuole far parte del cda del Parma. Anche se c’è Magri, parmigiano doc, che mi ha aiutato spesso a capire la città. Se non c’è nessun altro non è di certo a causa mia”.
Secondo me sarebbe veramente il caso di parlare dello stadio. Qui non si capisce una mazza. Sarebbe bello fare veramente una trasmissione apposta, con giornalisti che fanno delle domande e Parma e Municipio che rispondono. Ghirardi lancia messaggi un pò poco chiari così e i “dispacci” di Settore Crociato non dicono molto di più. L’informazione con il contagocce non informa.
Dello stadio del 1924 non c’è più niente. La location è storica ma mica la struttura, praticamente tutta rifatta quando siamo andati in A. No perchè altrimenti pensano che giochiamo in uno stadio rudere.
Io poi non so quanto spende il Parma, di certo in Nord la manutenzione scarseggia da bestia, da anni!
Abbiamo tanto deriso il Sassuolo che va a Reggio e poi noi facciamo lo stesso andando a Modena. Una cosa umiliante e ridicola!
Quanto costerebbe il restauro del Tardini a norma europea?
Secondo me era solo una provocazione. Cmq credo che la messa a norma europea del Tardini spetti al Municipio, visto che è lui il proprietario….
ci manca solo questa, nador
A quanto ammonterebbe la spesa per rendere il tardini a norma uefa?
di fatto sarebbe sufficiente l’installazione dei seggiolini “a norma”, chiudere la parte dei vecchi distinti in tubi innocenti e rifare gli spogliatoi…qualche esperto potrebbe azzardare un preventivo? io sogno una join venture tra sindaco, ghirardi, pizzarotti (costruttore) e u.p.i….i soldi si trovano, volendo.
se aspettiamo il municipio credo che possiamo già tranquillamente cercare un altro stadio in emilia
che il tardini stia cadendo a pezzi lo dico da due anni,buon risveglio a tutti,quanti soldi ci vorrebbero per riadeguarlo ? ,molti,ed ammesso e non concesso che qualche pazzoide li tiri fuori resterebbe il nodo dei tempi tecnici per l’adeguamento,non penso che in tre mesi si riesca a fare qualcosa per cui ci vediamo al braglia
esatto i tempi non sono idonei …..tanto per dire la tribuna centrale con i tubolari non crderetemica che la uefa la faccia passare??….vorranno una struttura in cemento fissa a norma di sicurezza…e siccome in tre mesi bisognerà sapere chi finanzierà l opera…( e qui mi scappa da ridere!!) poi l opera dovrà essere realizzata in tre mesi,….e calcolando che la uefa l idoneità la dà prima che finisca il campionato e per allora i lavori non potranno essere iniziati per ovvi motivi…l agibilità a norma che viene richiesta ce la scordiamo …..ne convengo anch io che se disputeremo la e.l. …la giocheremo al braglia….nel deserto perchè inutile illudersi…da parma in pochi si muoveranno alla volta di modena ..di sera….col freddo….magari per un parma-uijpest dosza( con tutto il rispetto per la compagine ungherese)o per un parma-thun ( sempre con rispetto).. perchè la fase a gironi a parte un paio di partite di cui una sarebbe anche in trasferta chissà dove…si gioca d inverno e si sa sulla via emilia freddo nebbia la fanno da protagonisti-…….
Ho letto un interessante articolo su Settore Crociato a proposito dello stato dell’arte adeguamento Tardini in ottica Europa League con tanto di fotocopie del Manuale Uefa: del resto il passaggio di carte da un ufficio all’altro è semplificato.
Il problema della struttura in tubolari potrebbe essere facilmente risolto con la non apertura di quel settore. Tanto ne rimarrebbero lo stesso almeno altri 4, di cui uno riservato agli ospiti, con capienza superiore ai 10.000.
Rimane il problema dei seggiolini, facilmente superabile poiché la spesa non è onerosissima. Anche se ribadisco tutte le mie perplessità su mettere seggiolini con tale tipo di altezza dello schienale in un settore come l’attuale Curva Nord, con tutti i rischi di sicurezza del caso. Almeno, però, potremmo vedere persone comodamente sedute anche tra i popolari e non più in piedi… Del resto per legge ognuno dovrebbe occupare il posto assegnato nel biglietto nominale e star seduto: cosa che non succede in Curva Nord del resto come in nessuna Curva italiana. Solite leggi da cialtroni che restano inapplicate e che penalizzano i “tifosi normali” o gli “sportivi”, proprio come la TdT, la cui origine, non si dimentichi mai, è strettamente correlata ad episodi di violenza causati dalle frange più estreme e becere del tifo.
Cordialmente
Gmajo
comunque sino a quando si cercheranno le pezze per tappare la falla piuttosto che ripararla, saremo sempre lì. Facciano come vogliono, coi tempi che vogliono e quant’altro, ma il Tardini deve essere ristrutturato degnamente. L’est andrebbe totalmente rifatto: lo puoi anche fare in muratura, ma più piccolo, tanto non lo si riempie mai. Ma tenerlo chiuso sarebbe ridicolo: che figura fai in Europa con un settore vuoto a fronte delle telecamere? Piocioni. Modena dovrebbe insegnare: per due anni di A si sono rifatti uno stadio invidiabile, bello e funzionale (per tre quarti, almeno). Qui si dorme
Scusa l ignoranza ma quando si parlava di spogliatoi quale sarebbe il problema? Mi riesce difficile immaginarli non a norma..
Ci vuole uno spogliatoio anche femminile, per gli arbitri donne e devono essere più larghi
Ciao
Gmajo
Grazie, preciso come sempre.
Sullo spogliatoio femminile mi astengo da ulteriori commenti 🙂
Per gli arbitri donne…