RAIMONDI (SPORT MEDIASET): “PARMA DA PAURA. IN CASA GIALLOBLU’ SI BRINDA E SI PUNTA AL QUINTO POSTO. SEMBRA DI RIVEDERE LA CREATURA DI CALISTO TANZI”
(gmajo) – L’ultima apparizione sulla ribalta europea del Parma è datata febbraio 2007: Tommaso Ghirardi aveva appena rilevato dall’amministrazione straordinaria di Enrico Bondi il glorioso club che quell’anno aveva potuto per l’ultima volta partecipare alle Coppe Europee grazie al 10° posto ex aequo con l’Empoli (che però era in svantaggio nella classifica avulsa) raggiunto l’anno prima dalla squadra all’epoca allenata da Mario Beretta, poi promossa d’ufficio al 7° (a quei tempi il
ranking dell’Italia consentiva una maggiore partecipazione, prima della riduzione a soli 3 posti per la Coppa B d’Europa) per gli effetti di Calciopoli. Sulla panchina gialloblù, esordì, proprio contro lo Sporting Braga, Claudio Ranieri, il tecnico appena assunto con mano che si sarebbe rivelata felice da Ghirardi, il quale aveva esonerato Stefano Pioli, sconfitto due volte in trasferta dal Milan e dalla Roma, le due proibitive gare d’esordio della nuova proprietà. L’effetto benefico di Ranieri si sarebbe, però, rivelato solo successivamente, giacché non bastò la sua presenza per passare il turno in Europa, con mesta uscita di scena della squadra che per circa 15 anni aveva dominato e vinto sul palcoscenico continentale. Questi fatti li ho ricordati stamani al fraterno amico Claudio Raimondi di Sport Mediaset, con il quale avevo condiviso alcuni mesi di esperienza al
Biscione: egli, poi, ci avrebbe messo del suo specificando che il gol decisivo per quella eliminazione fu di un giovanissimo Diego Costa, oggi all’Atletico Madrid (il mondo è piccolo…) e nella Nazionale Spagnola, ma anche aggiungendo, per fare un parallelo tra il primo Parma di Ghirardi (forte di Claudio Ranieri e Giuseppe Rossi) e quello di oggi (Roberto Donadoni e Antonio Cassano), che anche Pepito fosse una felice intuizione del Ghiro, il quale, peraltro, spesso si vanta di questo, ma in realtà non è esattamente così. Come ho già avuto altre volte modo di specificare,
quella di Giuseppe Rossi fu una operazione conclusa dall’Amministrazione Straordinaria di Enrico Bondi, certo, con il benestare del nuovo acquirente che si sarebbe insediato dopo qualche settimana, su suggerimento di Gabriele Zamagna che ebbe, lui sì, la felice intuizione di ricordarsi del suo dotatissimo ex allievo al settore giovanile (di cui era il responsabile) strappato di proprietà dal Manchester Utd. Sir Alex Ferguson ebbe poi la compassione, diciamo così, forse anche per via di qualche senso di colpa a causa di quella non limpidissima operazione (avevano
approfittato del crac per sottoporgli il contratto) per prestarlo al questuante Zamagna. E così Ghirardi se lo ritrovò in casa a costo zero. Prima ancora che il nuovo Pres si insediasse ufficialmente, Giuseppe Rossi aveva segnato il gol decisivo contro il Torino che sembrava avesse salvato Stefano Pioli, prima che il Ghiro avesse l’intuizione, quella sì, di indovinare Claudio Ranieri. Nel suo pezzo Raymond fa anche riferimenti al Parma della Grandeur, citando Calisto Tanzi – a pochi giorni dalla conferma della sentenza di condanna (a parte il piccolo sconto di circa 5 mesi) del deposto Re del Latte per la bancarotta della multinazionale – e spiegando che ora la filosofia è diversa e basta sulla programmazione a lunga gittata. Tutto vero: Raimondi fa anche riferimento al settore giovanile, però c’è da sottolineare come il Parma di adesso sia in proiezione europea non tanto grazie ai gioiellini del vivaio, tenuti sotto una campana di vetro, quanto grazie all’esperienza della rosa più matura della serie A, con calciatori over 30 ritenuti giustamente in grado di vincere sul breve. Snocciolando i numeri di questa marcia trionfale (15 risultati utili consecutivi), Claudio Raimondi non nasconde le ambizioni del Parma: non solo l’Europa, ma puntare dritti dritti al quinto posto…
Ecco la trascrizione integrale del servizio di Claudio Raimondi andato in onda nel TG di Sport Mediaset delle 13 su Italia Uno:
“Parma inarrestabile, da record: il successo sul Verona catapulta gli uomini di Donadoni al sesto posto, ma in casa gialloblù si brinda E si punta al 5°. C’è infatti il recupero dell’Olimpico contro la Roma, ma in questo momento gli emiliani fanno paura. 15 risultati utili consecutivi e soprattutto secondi soltanto alla stratosferica Juventus del 2014, che peraltro è l’unica squadra ad avere battuto i gialloblù in campionato lo scorso novembre. Sembra, improvvisamente, di rivedere la creatura di Calisto Tanzi che aveva portato la provincia sul tetto d’Europa: 95 e 99 erano gli anni della grandeur, degli ingaggi da top club, poi il crac della azienda di famiglia e gli anni bui, fino ad arrivare all’arrivo di Tommaso Ghirardi, imprenditore bresciano giovane e dinamico, con l’ambizione mai celata di continuare a sognare, ma in modo diverso, gradatamente, rifondando il settore giovanile. L’ultima passerella europea del Parma risale a sette anni fa, all’eliminazione in Coppa Uefa, ad opera di un giovanissimo Diego Costa dello Sporting Braga. Erano appena arrivati Ranieri e Giuseppe Rossi, intuizioni del presidente. Oggi come allora un grande tecnico e un grande talento che ha voglia di rinascere, Donadoni e Cassano: a questo punto Prandelli è costretto a ripensare a FantAntonio per il Mondiale, soprattutto ora che dagli attaccanti azzurri ci sono davvero poche certezze”. Claudio Raimondi