UN UOMO IN DUE MAGLIE / DINO BAGGIO TRA JUVENTUS E PARMA
(Luca Savarese) – Oggi veste spesso i panni del centurione romano in rappresentazioni teatrali con la moglie, in quel di Tombolo. Ieri, centurione in campo, lo è stato per tanti anni, (dal 1976 al 2009, 33 anni) legionario del centrocampo, con licenza, dagli imperatori della panchina, a sganciarsi in avanti ed attaccare, per trovare quei sesterzi del gol che tanto rendono felice l’accampamento. L’altro Baggio, Dino, quello senza il codino, ma con più polmoni, nasce il 24 luglio del 1971 a Camposampiero, nel padovano; Padova deve avere un certo effetto benedicente sul Parma, poiché anche Nevio Scala è padovano e dal Padova proveniva Antonio Benarrivo. Quando ancora fa le elementari, scopre che ai sussidiari preferisce il pallone, che calcia con passione sul campo del Tombolo. Ed è subito tombola, perché i dirigenti del
Toro, veloci segugi di prede, quando Dino ha tredici anni, lo fanno loro. Dopo sei anni di giovanili, Dino è pronto per il calcio che conta, per dire alla nazione che non di solo Baggio Roberto si vive. Arriva poi una data, epica non solo per lui, ma anche per il Parma: 9 settembre 1990, dopo il bronzo di Vicini al mondiale fatto in casa, Dino esordisce in casa contro la Lazio ed il Parma in casa, fa per la prima volta il suo ingresso in serie A. in mezzo c’è l’altra metà di Torino, quella bianconera, che i Crociati affrontano al debutto perdendo di misura e che Dino troverà nel 1991, prelevato dalla Signora, con la quale però non
giocherà perché girato all’Inter per un anno. Tornato alla base bianconera, si scatena, regalando di fatto la finalissima Uefa 1993 ai bianconeri. Dentro il doppio round tra andata e ritorno contro il Borussia Dortmund, Dino ci mette lo zampino, e che zampino: prima in gara 1 segna il gol del pari, poi nel ritorno va di doppietta. Ancora un anno con Madama prima di accorgersi che il Ducato è la sua prossima missione. Il primo anno con i colori gialloazzurri del Parma è una vera goduria per i crociati che fanno presto ad affezionarsi a
Dino ed alle sue prestazioni: respiro, ordine e proiezioni per il centrocampo di una squadra che è da poco decollata come novella e lieta sorpresa. Il destino, un misterioso assistman del tempo, gli mette davanti proprio la Juventus. Se nel 1993 Dino Baggio consegnò la Uefa ai bianconeri, ora nel 1995 gliela toglie, un Prometeo fatto apposta per il Parma: prima colpisce i bianconeri nell’andata del Tardini, poi li affonda, nel ritorno del Meazza, rispondendo ad un gran gol di Vialli, che aveva illuso gli juventini, con un colpo di
testa in tuffo che porta il Parma in cielo, stella pulsante, a conquistare la sua prima coppa Uefa. Dino Baggio rimane nel Ducato, che volentieri lo adotta a proprio beniamino, a dir la verità in una masnada di beniamini, simbolo della gloria parmense che batte la statuaria bianconera. Dino rimarrà in Emilia fino al 2000, togliendosi lo sfizio di alzare anche un’altra Uefa, nel 1999, la sua terza personale e la seconda del Parma. Il viaggio di Dino continuerà poi con i colori della Lazio, del Blackburn, dell’Ancona, ancora della Lazio,
della Triestina, per poi tornare nel suo Tombolo, dove ritrova il suo primo allenatore, Cesare Crivellaro, (al quale dice non pochi grazie) e da dove, aveva messo in moto la macchina della sua carriera, torna con tre coppe Uefa in più, un secondo posto mondiale. Infatti una delle pagine più alte del suo percorso in azzurro è il quarto di finale del 1994 nel cuore del mondiale statunitense, dove i Baggio, prima Dino con un gran bolide poi Roberto, scartando Zubizarreta, (ItalBaggio titolerà la rosea),ci portano in semifinale e
battono la Spagna, certo non quella di oggi, ma sempre e comunque furie rosse. "Un uomo in due maglie", nella vigilia carica di significati e desideri contro la Juve, è sicuramente lui, che nel Gala del Centenario del 16 dicembre 2013 al Regio, figurava, meritatamente, tra i centrocampisti, nella Top 11 del Secolo (Le foto a corredo di questo servizio, scattate da Marco Repetti, si riferiscono a quell’evento). Pochi giorni
prima, tra l’altro, era a Parma per giocare nella selezione delle Stelle del calcio nella sfida (che aveva fatto emozionare l’arbitro, il nostro Matteo Agoletti) inserita nel format dei coniugi Crespo “Jumping Parma”, concorso ippico internazionale, che ha dato lustro alla città ducale. Luca Savarese
ARTICOLI E CONTRIBUTI MULTIMEDIALI CORRELATI
A JUMPING LA PARTITA DI CALCIO CON EX GLORIE E CAVALIERI – Fotogallery di Marco Repetti
LE PRECEDENTI PUNTATE DI “UN UOMO IN DUE MAGLIE”, STAGIONE 2013-14
1. ALBERTO PALOSCHI TRA PARMA E CHIEVO (24.08.2013)
2. NESTOR SENSINI TRA UDINESE E PARMA (31.08.2013)
3. DIEGO FUSER E ABEL BALBO TRA PARMA E ROMA (15.09.2013)
4. JOHAN WALEM TRA CATANIA E PARMA (21.09.2013)
5. DAMIANO ZENONI TRA PARMA E ATALANTA (25.09.2013)
6. SEBASTIEN FREY TRA FIORENTINA E PARMA (29.09.2013)
7. TANTE STELLE IN DUE MAGLIE, GIALLOBLU’ E CROCIATA (12.10.2013)
8. ADRIAN MUTU TRA VERONA E PARMA (18.10.2013)
9. ROBERTO MUSSI TRA PARMA E MILAN (25.10.2013)
10. GIANLUCA SIGNORINI TRA GENOA E PARMA (30.10.2013)
11. LILIAN THURAM TRA PARMA E JUVENTUS (02.11.2013)
12. JUAN SEBASTIAN VERON TRA PARMA E LAZIO (08.11.2013)
13. FABIO CANNAVARO TRA NAPOLI E PARMA (23.11.2013)
14. ADAILTON TRA PARMA E BOLOGNA (29.11.2013)
15. NICOLA BERTI TRA INTER E PARMA (07.12.2013)
16. PATRICK MBOMA TRA PARMA E CAGLIARI (14.12.2013)
17. ENRICO CHIESA TRA SAMPDORIA E PARMA (20.12.2013)
18. ANDREA GASBARRONI TRA PARMA E TORINO (04.01.2014)
19. EMANUELE FILIPPINI TRA LIVORNO E PARMA (10.01.2014)
20. BERNARDO CORRADI TRA CHIEVO E PARMA (17.01.2014)
21. DAMIANO FERRONETTI TRA PARMA E UDINESE (24.01.2014)
22. HIDETOSHI NAKATA TRA ROMA E PARMA (01.02.2014)
23. ALESSANDRO POTENZA TRA PARMA E CATANIA (07.02.2014)
24. MAURIZIO GANZ TRA ATALANTA E PARMA (14.02.2014)
25. PAOLO VANOLI TRA PARMA E FIORENTINA (22.02.2014)
26. SANSONE, ROSI, MENDES, ROSSINI E SCHELOTTO TRA SASSUOLO E PARMA (28.02,2014)
27. FILIPPO MANIERO TRA PARMA E VERONA (07.03.2014)
Considerare Dino Baggio un uomo in due maglie è un’autentica eresia. e’ vero, Dinone ha giocato per i gobbi prima di trasferirsi in Emilia ma per anni ha rappresentato più di ogni altro il simbolo per chi come me oltre ad essere tifoso crociato detesta la rubentus più di ogni altra cosa al mondo.
Di Dino ricorderò i gol nelle finali UEFA del 95, le epiche sfide contro il centrocampo bianconero e, non da ultimo, il gesto dei soldi al sig. (sig. ?!) Farina… A proposito, con il senno del poi, quanto aveva ragione…
Avercene di giocatori come Dinone nel Parma di oggi…
Davide
Caro Davide, in questa rubrichetta, provo a prendere in considerazione un giocatore che si è distinto sia con i nostri colori crociati, sia con quelli dell’avversario che andiamo ad affrontare ed infatti ha come nomenclatura “Un uomo in due maglie”, e non “Un uomo in maglia crociata”. Dino certo è il simbolo della parmigianità contro i bianconeri, ma nella sua vita calcistica, c”è anche la cronaca vissuta con i colori di madama, che non si può ignorare, anzi per me è anche positivo il fatto che poi, diciamo così, il ragazzo si sia convertito cammin facendo al Parma. Concordo infine pienamente con la parte finale del tuo commento: Dinone tutta la vita anche oggi! Nel Parma, of course. Un saluto
Con simpatia