IL GALLO DI CASTIONE / LE PREVISIONI DEL POLLAIO: “’STA PARTITA LA SI PUO’ VINCERE ANCHE GIOCANDO MALE, MA NON LA SI DEVE PERDERE GIOCANDO BENE E/O CON TANTA JELLA…”

(Il Gallo di Castione) – Non è per alimentare la teoria del sospetto, per intravedere strani complotti, per ardire astruse teorie ma una domanda ce l’ho che gira nell’aria. Vorrei sapere chi è il mandante di tutte le stronzate che dico. E che scrivo. Per via di scrivere sui blog, sui giornali on line, sui social network, per via di dire per strada, nei simpatici convivi, negli spettacoli, nei bar ed osterie e anche per radio. Che a me mi piace molto, per radio. Il mezzo radiofonico ha un grande fascino. Il Gallo di Castione fa una trasmissione radiofonica e succedono cose strane. Alcune persone mai viste mi hanno riconosciuto dalla voce, mentre parlavo con qualcuno. Ma tu … sei il Gallo di Castione? Ci sono appassionati che non si perdono una puntata, gente che non scende dalla macchina anche se è arrivata a destinazione perché vuol continuare ad ascoltare la trasmissione. In molti si chiedono: ma chi è il Gallo di Castione? Non è un segreto a Fidenza e a Castione, ma fra le migliaia (tanti, decine o centinaia di migliaia ?) di persone alle quali teniamo compagnia mentre guidano, mentre lavorano in fabbrica o in negozio, mentre fanno i lavori di casa il fascino del misterioso Gallo è sicuramente d’altri tempi. Un Gallo c’è in tutti i paesi, come diminutivo del cognome o semplicemente per un soprannome affibbiatogli, l’immaginario degli ascoltatori da quindi un volto conosciuto al personaggio radiofonico. In fondo chi legge un libro ha lo spazio per far viaggiare la sua fantasia fra le righe, così come uno spazio lascia la parola per ricostruire le immagini. Credo che la radio, capostipite della comunicazione sia sopravvissuta prima alla televisione ed ora al web perché è un messaggio non mediato (immediato) dall’immagine e con la possibilità di cogliere nell’ambito del quotidiano un saluto, una voce amica, una sciocchezza o una perla di un pirla. Le previsioni del pollaio seguono questo desiderio di informalità, cercano di cogliere gli umori e le speranze della gente in occasione di un grande evento spettacoli stico e sportivo che coinvolge decine di migliaia di tifosi e simpatizzanti della squadra di calcio della città a cui appartiene un paesino della sua vento in coppaprovincia. E tornando al titolo e al motivo della rubrica settimanale eccomi che faccio il verso a Giucas Casella, indovinando il pronostico della partita di domenica che ci vedrà abbandonare il continente (senza però sforare nell’incontinente). Da una rapida analisi tecnico-tattica vediamo due squadre che si affrontano su un prato iniziando l’incontro dallo 0 a 0. Risultato che potrebbe piacere al Cagliari, ma mica tanto al Parma, alla ricerca dell’Europa perduta (ormai da anni). Allora il Parma cercherà di far entrare il pallone nella rete avversaria (scopo del gioco) usando solo i piedi (altrimenti sarebbe un altro gioco). Per riuscirci, impedendo nel frattempo che la squadra avversaria metta la palla nella sua porta, bisognerà provarci. Importante a tal fine sarà correre più forte degli avversari e recuperare il pallone quando lo avranno loro, con interventi energici (ma non troppo) e fiducia nel buon risultato da conseguire. Sul campo gli undici calciatori si devono scambiare la palla e favorire con la loro corsa ed applicazione il passaggio, acciocché il pallone possa essere passato dal portatore (sano) di palla al compagno meglio piazzato. Nelle ultime partite di calcio che ha giocato il Parma F.C. è riuscito abbastanza bene quasi tutto, tranne il tiro finale verso la porta avversaria che deve essere potente e preciso per eludere l’intervento dell’ultimo giocatore avversario che è anche l’unico che può usare le mani (diverso che venire alle mani). Ecco, credo che per poter vincere la contesa sull’isola bisognerà innanzi tutto provarci, mettendo in atto quei pochi semplici consigli poc’anzi accennati, poi migliorare nell’ultimo atto, quello del tiro in porta che produce l’esultanza del pubblico amico e lo sconforto del tifo avversario qualora abbia successo. Il dubbio, lo avete capito nonostante i discorsi tecnico-tattici piuttosto complessi enunciati con perizia e conoscenza della materia, è innanzi tutto che ci si provi convinti, poi che si ottenga lo scopo finale, cioè infilare il pallone nella porta avversaria almeno una volta di più di ciò che gli avversari faranno nella nostra. Mi spiego meglio. Se Lucarelli di testa deviasse un cross sulla traversa e quel pallone non superasse la linea di porta, poi Cassano tirasse dal dischetto e il pallone non superasse la linea di porta e poi Parolo sbagliasse colpendo male il pallone potremmo rischiare di non vincere la partita. Ma se, come spero e son convinto, quei tre tiri che faremo saranno precisi e saranno dei goal allora difficilmente il Cagliari potrà segnare 4 goal. Morale della favola? Nel pollaio tutti son convinti della vittoria isolana, e sarebbero sto giro assai delusi del mancato successo anche in caso di bel gioco. Sta partita la si può vincere anche giocando male (meglio sarebbe giocando bene), ma non la si deve pareggiare giocando bene e/o con tanta jella. Il signor De Coubertin non si faccia il viaggio in mare e dell’aereo ci ha paura, quindi sta volta stia a casa. Non “vinca il migliore” e nemmeno “l’importante è partecipare” , vai Parma e torna vincitore.

Gabriele Majo

Gabriele Majo, 59 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni. Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma F.C. quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società.