TUTTOSPORT RIMARCA COME NEL POOL DI AVVOCATI DEL PARMA CI SIA CARLO LONGARI, BEN INSERITO IN AMBIENTE CONI (COME SE MASSIMO RANIERI DEL TORINO FOSSE UN ILLUSTRE SCONOSCIUTO…)
(gmajo) – La discesa in campo del Torino, fattosi parte attiva nel procedimento di stasera dinnanzi all’Alta Corte del Coni – che non mi stancherò mai di sottolineare come veda avversari il Parma e la FIGC, che ha bocciato attraverso le due prime commissioni incaricate la pratica della Licenza Uefa dei Ducali, ma non la squadra granata, ammessa all’udienza come terza parte interessata – ha prodotto un antipatico fenomeno di contrapposizione tra le due tifoserie che aspettano l’esito di questa sera come se la partita fosse ancora tra le due squadre direttamente misuratesi nello scontro diretto alla penultima di campionato: la cosa si sarebbe potuta evitare attraverso un maggiore fair play del club presieduto da Urbano Cairo, il quale, al di là delle congratulazioni pelose per il successo sul campo degli avversari, ha poi dato mandato ai
propri legali di affiancare quelli federali nella battaglia legale per l’Europa che li vedrebbe subentrare, come ripescati, qualora i ducali si vedessero di nuovo negata la Licenza. Con un maggiore senso di sportività avrebbe potuto starsene alla finestra ed aspettare tranquillamente l’esito della vicenda: già non è il massimo prender parte ad una competizione come ripescati, dopo essere stati battuti sul campo, se poi attivamente ci si dà da fare l’immagine si offusca ancora di più. Nei giorni scorsi StadioTardini.it ha stigmatizzato, per lo stesso identico motivo, la discesa in campo, al fianco del Parma, delle istituzioni con interpellanze, dichiarazioni spesso un po’ campate per aria, pubblicate dal quotidiano locale, ma che volevano essere un partigiano sostegno alla squadra del territorio, forse nella convinzione di chi li ha convinti a farlo, che fosse conveniente alzare il polverone in attesa di una sentenza che si preannuncia meno tecnico-giuridica, ma più politica ed in via equitativa rispetto alle precedenti. Se la Gazzetta di Parma si è limitata a questo, oltre alla consueta politica della rassicurazione, che io reputo un po’ stucchevole ed inutile (oltre che controproducente, perché puoi rassicurare prima fin che vuoi, ma quel che conta non è questa generale fiducia, quanto il verdetto che scaturirà dall’Alta Corte), i quotidiani subalpini sono andati decisamente oltre, interpretando a propria volta una “parte attiva” che non mi risulta fare parte dei nostri doveri/diritti deontologici di informazione ed esercizio di cronaca/critica. Per esempio
nell’edizione di ieri mi è parso che Tuttosport avesse piuttosto stiracchiato le normalissime e banali dichiarazioni del presidente federale Abete amplificandole in un titolo che voleva quasi sembrare un monito ai giudici di oggi; contestualmente la GdP, ieri, si era solo prestata a un puerile attacco di poche righe in neretto allo stesso Abete, fatto passare quale ispiratore dell’odierno ricorso del Torino, come se la FIGC per far valere le proprie ragioni avesse bisogno anche di questo aiutino. La stessa favoletta era uscita la sera prima su Settore Crociato, il media, se così possiamo definirlo, più fazioso, alle nostre latitudini che ancora oggi continua ad attaccare la Gazzetta dello Sport, nonostante la sbugiardata della mancata rettifica di una notizia a loro dire errata, ma che si è dimostrata tempestiva, reale e sostanzialmente corretta in ogni sua parte, benché, capisco, potesse dar fastidio al Parma. Settore Crociato sottolinea ancora oggi come quella giunta alla GdS fosse “un’informazione riservata”, arrivata “un paio di giorni prima che si svolgesse l’ultima giornata di Serie A”, ma dovrebbero ben sapere che le indiscrezioni ufficiose (e non i comunicati stampa o le veline come tanto vanno di moda oggi) se opportunamente verificate e corrispondenti al vero, dovrebbero far parte del nostro pane quotidiano di cronisti. Se la GdS non mi pare abbia mai esondato (al di là di qualche signorile punzecchiatina al club ducale, fisiologica dopo che un dirigente di alto livello come Corrado Di Taranto si era permesso in televisione di dar loro, ingiustamente, dei bufalari) – e pure oggi mi pare proponga un quadro della scena obiettivo e realistico – non posso dire altrimenti sempre di Tuttosport che, mettendo già le mani avanti come se in Piemonte temessero un verdetto negativo, titolano con una sorta di
avvertimento: “Pure l’Alta Corte all’esame Europa”. E nel sottotitolo aggiungono: “Verdetto a prova di Tas?” Che per la cronaca sarebbe il tribunale sportivo di Losanna cui si potrebbe accedere (anche se secondo alcune fonti giuridiche sarebbe incompetente) come ultimissimo gradino della giustizia sportiva, appunto in questo caso internazionale, dopo i tre livelli nazionali. Giornalisticamente ammetto che sia interessante la rivelazione di un precedente, fino a questo
punto inedito, circa il Giannina F.C., ma, non essendo proprio un ingenuone, mi pare di capire che possa esser contenuto nella giurisprudenza prodotta nelle controdeduzioni del collegio legale del Torino, che avrà anche taciuto dichiarazioni ufficiali, ma che non è certo stato parco nel diffondere quanto contenuto nei propri scritti. Per la cronaca, quello riportato da Tuttosport è un “giudizio del Tas avvenuto la scorsa estate, che negò la licenza ai greci del Pas Giannina F.C. a seguito di un ricorso a Losanna per una analoga inottemperanza dei gialloblù nel pagamento di tasse statali entro il 31 marzo. A decidere fu il parere 2008/A/1579 emesso dal Panel del Tas che precisa: ‘La questione delle scadenze deve essere considerata in base ai principi di parità di trattamento; è un must per il trattamento allo stesso modo di tutti i club e le associazioni calcistiche nazionali’. Varrebbe la pena finire a Losanna per sentirselo
ripetere?”. Ecco, questa chiusa di Simone di Stefano, personalmente la trovo piuttosto antipatica e non certo imparziale. Così come particolarmente odioso trovo il catenaccio nell’articolo portante firmato dallo stesso Di Stefano e da Marco Bo in cui si sottolinea (tirando per la giacchetta l’ex Ministro Frattini): “Ora presidente dell’Alta Corte, deve evitare una sentenza ribaltabile a Losanna: in ballo la credibilità dello sport italiano”. Capito? In ballo c’è la credibilità dello sport italiano, mica il ripescaggio del Toro battuto sul campo… Altro alto esempio di faziosità del quotidiano, per il quale collaborai tra il 1990 e il 2004, è relativo alla formidabile rivelazione dei legami al CONI di uno degli avvocati del Parma, Carlo Longari, come se non ce li avesse quello del Torino, Massimo Ranieri, di cui non hanno scritto nulla… Senza voler impartire ad altri lezioni di deontologia ed indipendenza, sottolineo come qui a Parma, nessuno si sia permesso di rimarcare la vicinanza al Coni di uno degli avvocati scelti dal Torino: anzi, il primo su piazza è rivelarlo era stato il sottoscritto, che notoriamente è piuttosto indipendente dal club, al punto di aver ricevuto qualche tempo fa, emanata dal presidente Tommaso Ghirardi in persona e per fortuna non più rinnovata, la patente di nemico del Parma. In ossequio ad una certa obiettività ed equidistanza, non avevo certo avuto remore a rilanciare nel Ducato la notizia diffusa da Toro.it, della presenza nel collegio legale crociato dell’avvocato Silvia Morescanti, riconducibile al “sistema Moggi”, essendo stata legale dell’ex arbitro De Santis (di cui è stata pure la compagna nella vita, salvo poi “ravvedersi”) oltre che dello stesso Big Lucky nel processo Telecom-Pirelli-Inter. Così come si era “marciato” prima su questa notizia, e così come oggi si “marcia” sul nome di Carlo Longari, probabilmente per par condicio sarebbe stato meglio “marciare” anche su Massimo Ranieri. O no? Non è forse lo stesso Tas a sancire come must i principi di parità di trattamento? Ecco: di parità di trattamento, su TuttoSport, non ne vedo affatto e la cosa, da giornalista, mi duole. A voi la trascrizione di quanto scrive, in proposito, il giornale sportivo piemontese: “
“… si evincerebbe che per tutelare il Parma si riforma un duo difensivo che ha saputo lavorare con profitto nel recente passato, quello formato dai legali Silvia Morescanti e Carlo Longari. I legali, nel 2012, vinsero la causa con al centro l’attuale presidente del Coni, Giovanni Malagò: il numero uno dello sport venne prosciolto dall’accusa di abuso edilizio per una questione legata alle piscine per i Mondiali di nuoto del 2009. Sempre a proposito dell’avvocato Longari, è evidente che si tratti di un esperto in ambiente Coni visto che, per esempio, ricopre la carica di vice presidente del Tribunale Antidoping, Seconda Sezione, del Coni. Certo è che all’uomo della strada suonerà stridula la sua presenza come difensore del Parma, proprio per il ruolo di ‘giudice’ Coni seppur in altro ambito”.
C’è da dire che Toro.it si è spinto perfino oltre, paventando, nel tiolo di un articolo che è on line dalle 14 circa, e nel quale ci hanno gratificato di una citazione, il “rischio ingerenza”. Però anche loro non è che abbiano mai enfatizzato prima, pur sapendolo, che nel collegio granata figura Massimo Ranieri, che comunque in ambito Coni a propria volta non è un illustre sconosciuto…
Capisco, ora, la strategia di Leonardi, il quale ha cercato di mantenere il massimo riserbo fino in ultimo sull’elemento di spicco del proprio pool legale per questa occasione, poiché già si era chiosato parecchio sulla Morescanti, aveva preferito evitare ulteriori discorsi su Longari. Forse, sul piano etico, la scelta non è il massimo, ma se il professionista ha accettato, credo che abbia ben vagliato l’eventuale conflitto di interessi che gli si può muovere, ma, in questo caso correttamente, è stato lo stesso Tuttosport a sottolineare come sia giudice Coni in altro ambito.
L’altro quotidiano subalpino, La Stampa, ha affidato al corrispondente romano Guglielmo Buccheri la composizione del pezzo “retroscena” pubblicato oggi a pagina 37. Mi è parso un po’ disinformato proprio a proposito del discorso sugli avvocati, poiché leggendolo, sembra che il Parma abbia deciso di cambiarli in ultimo,
e in questo caso ravvisando una presunta debolezza, del club, quando era già noto da tempo che la Morescanti sarebbe stata affiancata da un pool di legali, di cui, appunto, la punta di diamante è Longari. Il titolo: “Toro, in ballo l’Europa. Il Parma vacilla e cambia la difesa” mi pare del tutto fuorviante, così come non mi sembra corrispondere al vero il seguente virgolettato:
“Improvvisamente il collegio che difenderà le ragioni dei ducali si è ingrossato a dismisura, così come le pagine per le memorie che dovevano essere brevi, ma brevi non sono state. In principio c’era il solo avvocato Silvia Morescanti a parlare per gli interessi della società emiliana (così davanti alla Commissione della Figc di primo e secondo grado). Questo pomeriggio ci sarà anche il collega Carlo Longari, esperto penalista e membro della seconda sezione del Tribunale Antidoping del Coni, più tre esperti di questioni fiscali ed amministrative che hanno firmato decine di pagine di supporto alla memoria del club del patron Ghirardi”.
A noi di stadiotardini.it risulta, su fonte diretta Parma F.C., che nei primi due gradi di giudizio la Morescanti non fosse stata ancora investita dell’incarico, poi che la stessa avesse già collaborato, come scritto oggi anche da Tuttosport, con Longari in altre vicende legali per il Coni, testimonia come questi non si sia aggiunto in ultimo per presunti vacillamenti del Parma.
Il paventare il ricorso al Tas di sponda granata potrebbe, agli occhi di chi giudica (e ribadisco ancora una volta come il verdetto potrebbe essere in via equitativa e dunque politico, e non strettamente tecnico giuridico), risultare antipatico e controproducente, del resto come le precedenti esternazioni del Parma sul ricorso alla giustizia ordinaria. Secondo indiscrezioni raccolte da stadiotardini.it oggi all’Alta Corte prenderà la parola ancora Pietro Leonardi per spiegare il punto di vista del club, poi rafforzato da memorie o interventi dei consulenti tributari e fiscali, e molto interessante potrebbe risultare la relazione sulla “perentorietà” di Davide Marini, figlio dell’ex Presidente del Senato Franco Marini. Gabriele Majo
Tuttosport va bene per far su le scarpe da mettere in valigia. E non da ieri ma da un bel po. Parere personale. L’articolo di ieri era ancora piu fazioso di quello odierno.
Sarebbe comunque offensivo per i giudici pensare che possano farsi influenzare dal polverone sollevato da ambo le parti. Tra l’altro entrambi gli schieramenti sono indice di un fatto ben noto in italia: ad alti livelli sono sempre quei pochi che escono dalla porta e poi rientrano dalla finesta, speriamo siano anche i più bravi.
Il Giannina mi mancava .. ma ormai aspetto la lettura del dispositivo, e poi le motivazioni.
Se Cairo si fosse impegnato cosi tanto a far la squadra in b sarebbero risaliti molto prima.
Non per questa vucenda intendiamoci ma se dai su le scarpe con tuttisport poi sentirai una puzza insopoortabile. I parolai, scribacchini(non si puo’ definirli giornalisti) piu’ faziisi albergano da millenni sitto la Mole
a che ora si prevede il verdetto??e sarà comunicato immediatamente??
Non si hanno certezze sull’orario di uscita del verdetto. Comunque entro 24 ore dall’udienza che come noto ha il suo kick off alle 18 di stasera
ciao Majo,
incuriosita dal precedente Giannina ho fatto delle ricerche.
In effetti è il più analogo al nostro, ovvero mancato versamento all’erario entro il 31 marzo.
E capisco anche il perché la stampa torinese l’abbia citato :
il club aveva ottenuto la licenza in secondo grado ( dalla lega greca ) ma poi la Uefa ha aperto una indagine affidata ad una sorta di ufficio investigativo, alla fine della quale la licenza è stata revocata senza appello né sanzioni pecuniarie dal Tas di Losanna.
Altri casi citati dal ricorrente come non conformi alla normativa Uefa sono stati considerati dalla stessa non equipollenti.
Qui però si fermano le analogie, perché se non ho capito male, l’indagine ha stabilito che il club greco avesse degli “accordi privati ” con alcuni giocatori, accordi dei quali ne ha omesso l’esistenza e presentando certificazioni finanziarie lacunose.
Febbredacalcio
p.s. Per chi avesse voglia di leggersi la spataffiata
http://www.tas-cas.org/d2wfiles/document/7284/5048/0/Award20323320FINAL20(2013.12.05)20internet.pdf
brava, grazie
speriamo davvero di evitare questa figuraccia…..ripeto ci stanno facendo penare per una stupidata ….che però poteva e secondo me doveva essere evitata…..rimango
in religioso e rispettoso silenzio…..
percentuale di andare in europa league ? 10% un po come prima di parma-livorno e fiorentina-torino,vediamo se frattini riesce a parare il rigore stavolta
Non voglio nemmeno pensare di andare ai supplementari….a Losanna!!
Quanto mancaaaaaaaaaa?!?!?!?
Fischia arbitro!!!
Enzo Dallai
vicenda fantozziana ,un blog narra la leggenda che il parma abbia ottenuto la licenze uefa solo dopo che tutta la dirigenza in ginocchio sui sassolini abbia visto 10 proiezioni consecutive di films d’autore bulgari….http://www.blogdisport.it/parma-si-europa-league-3978.html
Possiamo gioire?
http://www.tuttocalcionews.net/2014/05/28/ultimora-ricorso-accolto-parma-in-europa-league/
Consiglio molta prudenza. I due link postati da te e assioma non mi pare siano fonti attendibili, da roma mi risulta che tuttora siano in udienza. Il web va preso con le molle
Li hanno già smentito..
io sto monitorando il sito dell’ansa, ancora nulla
chi ha smentito cosa ?
il sito indicato da marcello ha successivamente precisato che l’indiscrezione era infondata. aspettiamo
va be dai parteciperemo alla coppa cobram
sulla pagina di teleducato su facebook…dicono sensazioni positive…bah!
Ho visto e la news (news?!?) è stata ripresa anche da parmalive.com
Io a queste “sensazioni” personalmente non credo e preferisco non alimentarne, anche se sono ospite fisso di una trasmissione di quella emittente.
Preferisco dire le cose come stanno o con un minimo di fondamento.
A proposito di quei furboni che hanno messo in giro notizie non vere penso proprio che farò un esposto all’AG COM poiché è ora che qualcuno tuteli l’informazione su internet. Non può farlo l’OdG perché non sono testate giornalistiche? Che si muova l’AG COM.
Cordialmente
Gmajo
fa bene direttore a farsi sentire!!sono atteggiamenti scorretti