UNA CODA AL TAS? L’AVVOCATO GRASSANI HA DUBBI SULLA AMMISSIBILITA’ DELL’EVENTUALE RICORSO DOPO I TRE NO ITALIANI – Intervista esclusiva di Daniele Longo (da calcionews24.com)
Daniele Longo (da calcionews24.com) – E’ arrivato ieri il responso dell’Alta Corte del Coni che ha respinto il ricorso del Parma presentato nei giorni scorsi dopo la mancata concessione della licenza da parte della FIGC. Una decisione che ha gettato nello sconforto la piazza emiliana e soprattutto il Presidente Tommaso Ghirardi che ha indetto una conferenza stampa per oggi alle 15,30. Diverso l’umore del Torino che adesso potrà partecipare alla prossima Europa League nonostante sia finito dietro in classifica rispetto ai ducali. E’ possibile un ulteriore scenario anche se è tutto da verificare: il Parma potrebbe rivolgersi al Tas di Losanna anche se i precedenti non sono incoraggianti.
Per fare maggiore chiarezza la redazione di Calcionews24.com ha intervistato il noto avvocato Mattia Grassani che da numerosi anni lavora nell’ambito sportivo e che si è occupato di vicende calcistiche importanti come il caso Catania e le fideiussioni false (2003), il doping amministrativo e il calcio scommesse (2004), l’illecito sportivo della gara Genoa-Venezia (2005) ed il secondo filone del calcio scommesse (2006) ma anche il caso Mutu con Livorno e Juventus parti interessate.
Il Parma si è visto respinto il ricorso da parte dell’Alta Corte del Coni dopo che si si era già visto negare la licenza Uefa da parte delle Commissioni di 1° e 2° grado della Figc, a causa del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati. Crede che sia una decisone idonea o magari era più equa una sanzione pecuanaria?
"Da semplice operatore del settore, senza conoscere nel dettaglio tutti i passaggi, e ce ne sono stati, della complicata vicenda, ma solo leggendo le articolate motivazioni dell’Alta Corte mi sembra che la decisione sia logica e coerente, tra l’altro il relatore è il Presidente della Corte, Franco Frattini, giudice amministrativo del Consiglio di Stato di grande livello".
La società ducale ritiene che l’elargizione di somme ai dieci calciatori nei mesi di ottobre e novembre 2013 non avrebbe carattere di anticipo retributivo ma di mera anticipazione finanziaria (prestito per necessità). Su tali somme, quindi, non avrebbe dovuto essere versata la ritenuta IRPEF di circa 300 mila euro, e dunque i criteri del punto F04 del Manuale Licenze UEFA non sarebbero stati violati, contrariamente a quanto le Commissioni di 1° e 2° grado hanno ritenuto per motivare il diniego della Licenza. Il Coni ha risposto che la Uefa costituisce norma “ad hoc” inderogabile e non annullabile né modificabile né integrabile in alcuna parte, se non ad opera della stessa UEFA che ne ha la titolarità e responsabilità. Quindi non si tratta di una sanzione ma ha un effetto automatico, ci può spiegare perché?
"La sensazione è che ci sia stata una diversa interpretazione, il Parma faceva leva sulla buona fede anche se il Coni ha ribadito che la cifra abbastanza bassa non può fare testo o differenza.Sugli aspetti di merito, tecnico-contabili, come già detto, non entro, non avendo a disposizione la documentazione e le difese delle parti. Posso, però, dire che, in presenza di termini perentori e di procedure “a numero chiuso”, la buona fede non può essere riconosciuta, altrimenti verrebbe meno la regolarità della competizione che non si gioca solo sul campo ma anche nel rispetto delle scadenze e degli adempimenti economico-finanziari, oltre ad essere pregiudicati i diritti dei terzi controinteressati".
Secondo lei conviene al Parma ricorrere al Tas di Losanna?
"Nutro seri dubbi che un eventuale ricorso avanti al Tas possa essere ritenuto ammissibile, in quanto il procedimento ha già visto la celebrazione tre gradi di giudizio innanzi agli organi interni alla FIGC ed all’Alta Corte del CONI. Inoltre non esiste clausola compromissoria tra le parti che preveda la devoluzione al TAS delle controversie in materia di licenze UEFA. Del resto, sul punto, in una fattispecie dal punto di vista procedimentale molto simile a quella che riguarda il Parma, il Tas di Losanna si è già pronunciato nel luglio del 2013, dichiarando la propria carenza di giurisdizione in ordine al ricorso del Rayo Vallecano che, dopo i due gradi interni alla Federazione spagnola, si era visto negare la Licenza UEFA, radicando l’arbitrato a Losanna. Il Panel, in quella occasione, dichiarò di non avere il potere di decidere la controversia".
Molti tifosi si domandano perché casi eclatanti come quello del Psg, multato per il famoso fair-play finanziario, sia di diverso lettura rispetto a quello del Parma. In effetti si parla di Irpef, di tasse, magari può chiarire il punto?
"Sono situazioni molto diverse, così come diverse sono le fonti normative e anche gli organi competenti a decidere sono del tutto differenti tra loro. Il fair play è una norma di recente applicazione, ancora non a regime, in cui sussiste maggiore elasticità interpretativa, da parte dell’Uefa, la regolarità fiscale e contributiva connessa al rilascio delle Licenze europee demandata dalla Uefa alla FIGC è in vigore da anni e prevede scadenze, termini e adempimenti molto rigorosi".
Si ringrazia l’Avvocato Mattia Grassani per la cortesia e disponibilità. Daniele Longo (da calcionews24.com)
M’ha messo muto subito.. Non sapevo il discorso dei tre gradi già celebrati.
Bisogna anche dare atto a tutti gli esperti di cui abbiamo letto i pareri qui, grassani compreso, che pur non disponendo di atti e documenti finora si sono dimostrati ferrati nelle rispettive materie
Io non sono un luminare come lui, eppure a naso (che non mi manca) la soluzione Tas non so perché ma la ritengo percorribile. E la lettura positiva che ho fatto della sentenza dell’Alta Corte va in questa direzione.
Cordialmente
Gmajo
Majo buongiorno,
(NON TANTO) credo che oggi sia arrivato il momento di dire basta a questa telenovela, non abbiamo ottenuto la licenza dopo tre gradi di giudizio, (a tutte le altre squadre è stata concessa). Non credo come spiega l’avvocato nel commento che a Losanna vengano impietositi e ci diano la licenza. Oggi sento la stessa tristezza che avevo dopo la retrocessione, il vuoto. Il Parma è destinato a vivere queste emozioni, quando si pensa di essere tornati o diventati grandi, subito dopo ci arriva la mazzata. E’ capitato spesso nell’era tanzi, dove abbiamo cullato il sogno scudetto e non siamo riusciti ad ottenerlo un po’ per demerito e un po’ per i poteri forti, e capitato a san siro contro l’inter dove eravamo in vantaggio per 2-1 e siamo riusciti a perdere la partita per 3-2 dopo essere rimasti in 9 (partita che ci ha definitivamente mandati verso la serie B) ed è successo ieri dopo la sentenza dell’alta corte, credo che però oggi il presidente debba prima di tutto chiedere scusa ai tifosi perchè lui forse come ha dichiarato un giorno non ci sarà più ma noi ci saremo sempre. Saremo fieri di sventolare i nostri colori in Italia e nel mondo, consapevoli che i sogni le nostre reltà possono viverli ma anche che presto da questi ci si sveglia e spesso ci si fa male. Credo sia troppo facile adesso mollare tutto, anche perchè l’errore è stato fatto e quindi bisognerebbe solo prendersela con se stessi. E’ bello e comodo farsi belli nei momenti di gloria, diventa invece più difficile tirare fuori le palle quando tutto sembra precipitare. Alla fine credo che questa licenza uefa cambi di poco il nostro futuro, avremmo potuto onorarla, forse anche divertirci ma come sempre alla fine avremmo dovuto fare i conti con i poteri forti quindi….. Il destino ha voluto questo questo triste finale, ma potrebbe anche essere positivo in luce futura…………….FORZA PARMA!!!
Majo scusi, ma la gazzetta dello sport riporta che il ricorso al TAS per il Parma sia precluso…… sa qulcosa in piu’????
La stessa tesi l’ha sostenuta l’avvocato Mattia Grassani nell’intervista di Daniele Longo, e qualche giorno fa me lo aveva spiegato anche l’avvocato Paolo Malvisi. In effetti sono tutti piuttosto qualificati e ne sanno più di me, ma, non so perché, io continuo a pensare che lì ci sia uno spiraglio.
Non solo: io penso che la FIGC abbia operato come “concessionaria” o fiduciaria della “UEFA”, la mia speranza è che, visto questo polverone, l’organismo internazionale voglia vederci chiaro – anche perché ne va del suo buon nome – e in un qualche modo (sinceramente non saprei come, ma era lì che pensavo al TAS) decida direttamente. Non so se sia possibile, ma il messaggio chiaro mandato dall’Alta Corte (che non ci poteva fare niente…) è che il Manuale Uefa presenta delle “ingiustizie e delle incongruenze” e a queste bisogna porre rimedio onde evitare che si paghi troppo a caro prezzo una colpa propria. Perché, come secondo me ha ben spiegato il lettore pramzan, con la sentenza alla mano, è palese che è stato commesso un tragico errore. Senza il quale, il Parma, sarebbe al suo posto. E il Palazzo non c’entra proprio nulla con questo errore che sta alla base. Che poi ci sia stata poca volontà di risolverlo a favore del Parma può anche darsi, ma, onestamente, non è molto corretto invocare la par condicio per cui se si fanno porcate a favore di City e PSG si facciano anche per il Parma… Anche se chiaramente questo presta il fianco al vittimismo, noi piccoli siamo puniti, loro grandi possono fare quel ca*** che vogliono…
Cordialmente
Gmajo
Scusi Majo, ma quello che voglio capire, possiamo fare il ricorso o no?? Perchè come le dicevo la gazzetta dello sport dice di no….
Non ho una risposta precisa da darti, Marco: aspettiamo oggi la conferenza del Ghiro e vediamo se loro per primi getteranno la spugna. I pareri che abbiamo pubblicato sembrano dire che la strada non sia percorribile, sono espressi da gente che ne sa e quindi bisognerebbe credergli, ma l’istinto mi dice che o il Tas o la Uefa… Boh… Non mi so spiegare…
Dopo aver letto la sentenza e il parere di un esperto indipendente, ho visto la Luce:
http://www.settorecrociatoparma.it/non-andare-in-europa-perche-sei-stato-generoso-ingenuo-ti-hanno-avvisato-tardi-della-tua-innocente-colpa-e-chi-ti-ha-giudicato-non-ritiene-equa-la-pena/
operazioni svolte in assoluta buona fede e con candore…
L’alba di un’idea si sta rivoltando nella tomba.
Guarda Marcello,
avevo visto la composizione da te postata: avrei tante cose da dire al riguardo, ma preferisco glissare così come ho fatto nell’Opinione, anche se mi prudevano le dita…
C’è chi preferisce tutelare – a costo di essere impopolare – la propria credibilità e cercare di dire sempre le cose come stanno e chi preferisce la propria credibilità buttarla alle ortiche.
La cosa grave, però, è accusare altri – che per tre volte i fatti hanno dimostrato essere nel giusto – di fare gli avvoltoi, di essere un fiume limaccioso e tante amenità varie che in questi giorni ha strologato fuori per arrampicarsi sugli specchi, in ossequio alla nuova missione.
Odiosa la dietrologia offerta ai lettori (che poi elementi come IOME fanno propri, inconsapevolmente) ancora oggi per cui la GdS sarebbe stata imbeccata ad arte per danneggiare il Parma prima di una partita!
Comunque sia, se il Parma non fosse stato in fallo, il Palazzo non avrebbe potuto fare niente! Spero che almeno questo i dietrologi e chi ha gli occhi foderati di prosciutto lo possa capire!
Poi questo tentativo di assoluzione con il richiamo – CHE BESTEMMIA !!! – alla festa di squalificazione di ieri ! Ma non c’è nessuno che si sveglia? Tutti a dormire sonni profondi?!?!?
Ciao e grazie
Gmajo
I club (servili) del tifo hanno già detto la loro e seppur con alcune differenze, si finisce sempre con scaricare tutta la responsabilità su chi ha rilevato gli errori e non su chi li ha commessi (il Parma). Un finale che avevo già predetto, visto che qui, dall’arrivo del nuovo presidente, funziona sempre così: se le cose vanno bene il merito è loro, se vanno male è colpa degli altri. Facile.
Perdere sul campo con il CSKA e molto diverso che non pagare 300.000 euro (il Parma ha ammesso i propri errori) e non essere ammessi. Ma la NUOVA MISSIONE, dopo il tramonto dell’IDEA, è questa. Una nuova missione su cui mi pare convergano tutti, xke alla fine tifo organizzato e giornalisti sono quasi tutti li, a tributare onori a chi ci ha fatto perdere l’EL. C’è qualcosa che non quadra.